SCHEDA FILM

MISSISSIPPI ADVENTURE

Anno: 1986 Durata: 99 Origine: USA Colore: B/N

Genere:BIOGRAFICO, MUSICALE

Regia:-

Specifiche tecniche:PANORAMICA

Tratto da:-

Produzione:MARK CALINER PRODUCTION

Distribuzione:COLUMBIA PICTURES ITALIA (1987) - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO

TRAMA

Affezionato alla propria chitarra e affascinato dai vecchi "blues" della cui storia ed interpreti sa tutto, il diciassettenne Eugene Martone coltiva un sogno: andarsene nel Delta del Mississippi, per cercarvi le radici e l'essenza di quella musica e, sopratutto, qualche piccola traccia di Robert Johnson, l'ultimo grande chitarrista il quale, scritte 30 canzoni e registratene 29, morì misteriosamente (forse ucciso, nel 1938) prima che l'ultima canzone - ora data per perduta - fosse anch'essa incisa. Venuto a conoscenza che nel locale ospizio vive un vecchio negro - Willie Brown - un grande suonatore di armonica ed amico di Johnson, il ragazzo si fa assumere part-time e contatta il negro. Da prima brusco e ruvido, Brown cede all'idea di evadere con l'aiuto di Martone e di partire con lui verso il Delta, per fargli conoscere ciò che resta del mito del vero "blues". Messisi su strada, i due hanno varie avventure, incontrano Frances, una vagabonda coetanea di Martone e arrivano finalmente ad un crocicchio, rimasto impresso nella memoria del suonatore di armonica, quando altro egli non era che un povero campagnolo. Ormai Martone è entrato nello spirito del "blues" grazie al clima ambientale, ai rabbuffi, ma anche ai consigli e alla armonica di Brown. Egli accetta la sfida del locale campione di chitarra e vince una partita condotta allo spasimo davanti ad un publico scatenato ed entusiasta. La trentesima canzone di Johnson, come gli rivela il vecchio, non è mai esistita: tocca ora a Martone, benché bianco e così giovane, di continuare a scrivere e a suonare le melodie ed i ritmi di quella cultura legata al mondo del Mississippi.

CRITICA

MISSISSIPPI ADVENTURE "Il californiano Walter Hill ricorre a una struttura analoga (anche qui ci sono un vecchio musicista e un giovane devoto, anche qui la salvezza è doppia) innestandola però sulla formula consunta del film 'on the road', edulcorato per giunta a uso e consumo di un pubblico di teen-agers. (??) Prima del clima finale però il film mette in fila una serie di episodi insipidi e pretestuosi (compresi incontro e relativa love story con un'altra graziosa fuggiasca). 'Tutto questo è blues', ripete acido il vecchio a ogni incidente di percorso (nottate nei fienili, poliziotti brutali, etc.). Ma è proprio il robusto aroma del blues, il blend di whisky, bordelli e sudore, che manca al film. Nonostante le musiche di Ry Cooder e la chitarra che Ralph Macchio suona sul serio." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 23 agosto 1987) "Film di viaggio, d'avventura, di musica e di sentimenti, 'Crossroads' (titolo originale) è soprattutto la storia di un'amicizia e di un ritorno alla mitica terra del blues. Il film, al quale in patria i critici hanno riservato buone accoglienze, purtroppo non sorrette da un grosso successo commerciale, si ispira a Robert Johnson, uno fra gli ultimi, grandi chitarristi ad aver suonato e cantato il blues più autentico del delta del Mississippi, là dove 'il nero è sempre nero', dove 'il grande cammino liquido' del fiume parlava e parla di cotone, petrolio, nostalgia, cimiteri di battelli, saghe del profondo Sud e pagine letterarie. Interpretato con sensibilità da Ralph Macchio e da Joe Seneca, attore e musicista visto anche in 'Silverado', 'Mississippi Adventure' stringe il binomio musica e vita". ('Il Corriere della Sera', 2 settembre 1987) "Lungo viaggi alla ricerca delle origini più pure della musica blues. Eugene Martone, diciassettenne allievo di chitarra, scova in un ospizio un anziano suonatore di armonica, Willie Brown, un uomo che ha conosciuto l'età d'oro del Delta, dominata dalla figura di un musicista leggendario, Robert Johnson.(??) Direttore da Walter Hill Crossroad ('Mississippi adventure', 1987) è una ballata avvincente ed ingenua, tutta protesa ad identificare, nel blues, una filosofia del vivere senza pregiudizi, lontano dalle convenzioni della società borghese. Il racconto alterna momenti di sincera ispirazione a cadute di gusto, ma Hill riesce infine a restituire il palpito della memoria del grande fiume, dove la gente di colore soffriva (e forse continua a soffrire) il dramma della segregazione e della persecuzione. Un'ottima colonna sonora, firmata da Ry Cooder, e la splendida fotografia di John Bailey evocano con toni pertinenti la cultura delle radici, scrutando l'amarezza degli anziani e le inquietudini dei giovani." (Antonella Ely, 'Il Giornale di Sicilia', 27 settembre 1987)

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