Anno: 2016 Durata: 106 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:THRILLER
Regia:Fabio Guaglione|Fabio Resinaro
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:PETER SAFRAN, IN COPRODUZIONE CON PATRIZIA FERSURELLA, PASQUALE POZZESSERE, ISAAC TORRÁS, ANDREA CUCCHI PER MINE CANARIAS AIE, SUN FILM, ROXBURY, IN COLLABORAZIONE CON MERCURIO DOMINA
Distribuzione:EAGLE PICTURES
Armie Hammer | nel ruolo di | Mike Stevens |
Annabelle Wallis | nel ruolo di | Jenny |
Tom Cullen | nel ruolo di | Tommy Madison |
Clint Dyer | nel ruolo di | Berbero |
Geoff Bell | nel ruolo di | Padre di Mike |
Juliet Aubrey | nel ruolo di | Madre di Mike |
Afghanistan. Mike Stevens è un soldato sta tornando al campo base dopo una missione, ma inavvertitamente poggia il piede su una mina antiuomo. Non può più muoversi, altrimenti salterà in aria. In attesa di soccorsi per due giorni e due notti, Mike dovrà sopravvivere non solo ai pericoli del deserto, ma anche alla terribile pressione psicologica della tutt'altro che semplice situazione.
"'Mine' (si può leggere come plurale di bomba in italiano o come 'mio' in inglese) dei milanesi Resinaro e Guaglione ricorda molto 'Buried' di Cortés (...). Il produttore Peter Safran, d'altronde, è lo stesso. (...) Poteva essere una missione suicida e invece i nostri due trentenni hanno realizzato un film da esportazione più intimo che politico (zero informazioni su quale guerra Mike stia combattendo), ma decisamente esplosivo. Lode a Resinaro e Guaglione." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 6 ottobre 2016) "Piacerà a chi ama certe immobilità (cioè rimanere incollato al sedile, quando la tensione è tale che non ti permette di andare a vuotare la vescica). (...) 'Mine' mantiene quel che promette (tanta suspense). E lo fa senza barare (molti flashback, però mai gratuiti)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 6 ottobre 2016) "Che sfiga mettere il piede su una mina. Doppia, se il film è identico, nella trovata iniziale, a un altro (il recentissimo francese 'Passo falso'). (...) E poi che musica assordante. Al confronto gli scoppi sono una nenia celestiale." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 6 ottobre 2016) "(...) un'opera claustrofobica nel deserto, sceneggiatura solida, suspense quasi costante (cede nel finale), tema militare eterno (le conseguenze dei campi minati), ambientazione attuale (Afghanistan). (...) Hammer (...) tiene botta. Ambizioni metafisiche." ('Nazione-Carlino-Giorno', 7 ottobre 2016)
Incasso in euro