Anno: 1949 Durata: 106 Origine: USA Colore: B/N
Genere:DRAMMATICO
Regia:Vincente Minnelli
Specifiche tecniche:35 MM (1:1.37)
Tratto da:romanzo "Madame Bovary" di Gustave Flaubert
Produzione:PANDRO S. BERMAN PER LOEW'S
Distribuzione:MGM - MGM HOME ENTERTAINMENT
Jennifer Jones | nel ruolo di | Emma Bovary |
James Mason | nel ruolo di | Gustave Flaubert |
Van Heflin | nel ruolo di | Charles Bovary |
Louis Jourdan | nel ruolo di | Rodolphe Boulanger |
Alf Kjellin | nel ruolo di | Leon Dupuis Christopher Kent |
Gene Lockhart | nel ruolo di | Homais |
Frank Allenby | nel ruolo di | Lhereux |
Gladys Cooper | nel ruolo di | La signora Dupuis |
John Abbott | nel ruolo di | Maggiore Tuvache |
Harry Morgan | nel ruolo di | Hyppolite Henry Morgan |
George Zucco | nel ruolo di | Dubocage |
Ellen Corby | nel ruolo di | Félicité |
Eduard Franz | nel ruolo di | Rouault |
Henri Letondal | nel ruolo di | Guillaumin |
Esther Somers | nel ruolo di | Madame Lefrançois |
Frederic Tozere | nel ruolo di | Pinard |
Dawn Kinney | nel ruolo di | Berthe Bovary |
Paul Cavanagh | nel ruolo di | Marchese D'Andervilles |
Larry Simms | nel ruolo di | Justin |
Vernon Steele | nel ruolo di | Sacerdote |
Lo scrittore Gustave Flaubert, accusato d'aver offeso la morale e la religione col suo romanzo "Madame Bovary", per difendersi in tribunale racconta la storia della sua eroina: Emma Ronault, giovane provinciale, esaltata e romantica, incontra nella fattoria paterna Carlo Bovary, giovane medico condotto, che s'innamora di lei e la sposa. Emma s'avvede ben presto che Bovary non è il "principe azzurro", ch'essa attendeva ansiosamente, e per distrarsi, intreccia un idillio con un giovane scrivano di notaio. Invitata ad una festa in casa d'aristocratici, incontra, in quell'ambiente fastoso, ch'essa aveva sempre sognato, un gentiluomo di campagna, Rodolfo, e ne diviene l'amante. Stabilisce di fuggire con lui in Italia e per preparare il viaggio fa ingenti debiti. Ma al momento della partenza, Rodolfo la lascia per un'altra ed essa ritorna delusa alla casa del marito. Riallaccia la relazione col giovane scrivano; ma è una nuova delusione. Assillata dai debiti, che non può pagare, Emma non può impedire che la casa e quanto essi posseggono sia venduto all'asta. Disperata, essa s'avvelena e muore tra le braccia del marito. Il tribunale assolve Flaubert, affermando che rappresentare la verità non è immorale.
"Infedele al romanzo, il film è tutto dalla parte di Emma. Per ovviare alla censura che non avrebbe tollerato un film che poteva sembrare in favore dell'adulterio, il produttore Pandro Berman ebbe l'idea dell'autodifesa dell'autore in tribunale." "Nel film, molto ben interpretato, è reso con grande efficacia il processo di progressivo disfacimento morale, descritto nel celebre romanzo." ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 27, 1950)
Incasso in euro