SCHEDA FILM

Ma guarda un po' 'sti Americani

Anno: 1985 Durata: 103 Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:-

Specifiche tecniche:NORMALE A COLORI

Tratto da:-

Produzione:MATTY SIMMONS

Distribuzione:PIC (1986) - WARNER HOME VIDEO

TRAMA

La famiglia Griswald, composta dal padre Clark, dalla madre Ellen, dalla figlia Audrey e dal figlio Rusty, partecipa ad un gioco a premi "Grufolo e Gruzzolo" e vince (sia pure in maniera molto discutibile) un meraviglioso viaggio di 15 giorni in Europa (Londra, Parigi e Roma). La felicità dei grandi è enorme; i più giovani invece non sono affatto entusiasti, specialmente Audrey che deve lasciare per due settimane il suo fidanzatino Jack il quale però non sembra poi tanto dispiaciuto. I quattro scombinati eroi partono ed iniziano la serie interminabile di avventure più o meno divertenti soprattutto per i malcapitati che si trovano sulla loro strada. Il trattamento non è ineccepibile come era stato prospettato ai Griswald i quali però sono talmente maldestri, ingenui, fracassoni e balordi che ne combinano di tutti i colori nelle tre capitali Londra, Parigi e Roma. Fanno una capatina anche in Germania dove, tanto per cambiare riescono a mala pena a salvarsi da un tremendo pestaggio da parte dei cittadini di un caratteristico paesino; sono costretti ad abbandonare anche i bagagli e la macchina. A Roma, ultima tappa del viaggio che si dimostra sempre più snervante e poco istruttivo, i nostri eroi sono protagonisti di un'ennesima paradossale disavventura. Dopo un violento litigio tra Clark ed Ellen, la donna viene rapita da uno strano ladro-gentiluomo e tutta la famiglia si dà da fare per liberarla, riuscendo alla fine nell'impresa assicurando anche il colpevole alla giustizia. Quindi ritorno a casa per tutti: la propria città appare ancora più bella.

CRITICA

"Desolante non soltanto per lo sciocco ritratto della vecchia Europa, compensato soltanto dall'idiozia degli specifici visitatori, questa pagliaccesca commediola che nel titolo originale rimanda all'umorismo goliardico del 'National Lampoon', senza minimamente spartirne la pur discutibile, ma comunque frenetica, demenzialità. Non è nemmeno il caso di parlare di satira al cospetto di un costrutto tanto banale affidato ad una regia inconsistente come quella di Amy Heckerling (fanno quasi meglio i commedianti di casa nostra improvvisati registi) e ad interpreti senza spessore, come conferma anche la pallida presenza di Chevy Chase." ('Il Corriere della Sera', 24 Agosto 1986) "Oltre ad un Chevy Chase (il noto attore americano divenuto famoso grazie alle sue performances televisive), che cerca in tutti i modi di interpretare al meglio il personaggio di Clark, il padre di famiglia, il film si avvale della bella e simpatica Beverly D'Angelo nella parte della moglie e di uno stuolo di ottimi caratteristi. A parte tuttavia alcune azzeccate notazioni di costume, la pellicola di Heckerling, ispirata all'umorismo goliardico del best-seller 'National Lampoon' (oltre 600.000 copie vendute negli Stati Uniti), non brilla in sede di sceneggiatura, nonostante gli encomiabili sforzi degli interpreti e gli esterni girati a Londra, Parigi, Roma. Una gustosa caricatura dell'americano medio in vacanza in Europa, una simpatica parodia del carattere nazionale statunitense, un'operina in fondo intelligente e scanzonata, anche se non è riuscita a sfruttare' tutte le frecce disponibili al suo arco. Che, per la verita, erano assai numerose." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 24 Agosto 1986) "A chi, disgustato oppure annoiato dai troppi horror del macabro inizio di stagione, volesse trovare un gaio diversivo in qualche commediola estiva, non daremmo un buon consiglio indicandogli questo filmetto farsesco, che in originale s'intitola 'National Lampoon's European Voyage' perchè legato, sia pure in modo approssimativo, al filone del 'National Lampoon', di cui si ricorda specialmente 'Animal House'. La storiella che manovra e diluisce la satiretta di fondo si riferisce alle traversie di una famigliola americana (padre, madre e due ragazzi) che, avendo vinto un quiz in tv, arriva in Europa in gita premio e gliene succedono di tutti i colori, prima a Londra, poi a Parigi e in Austria, infine a Roma. Le trovate buffe sono poche, alcune abbozzate e mal sviluppate, altre scontate o deprimenti. La migliore idea del copioncino riguarda il sogno dei quattro in aereo che pensano d'esser ricevuti a Buckingham Palace (straordinari i sosia componenti la Royal Family); più movimentata e fracassona di tutte la tappa romana, con gimkane d'auto e bagni nelle fontane." (Aldo Viganò, 'La Stampa', 27 Agosto 1986)

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