L'uomo privato2007

SCHEDA FILM

L'uomo privato

Anno: 2007 Durata: 100 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, GIALLO

Regia:Emidio Greco

Specifiche tecniche:35 MM

Tratto da:-

Produzione:ENZO PORCELLI PER ACHAB FILM, IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA, RIPLEY'S FILM, FILM COMMISSION TORINO PIEMONTE

Distribuzione:ISTITUTO LUCE

ATTORI

Tommaso Ragno nel ruolo di L'uomo privato
Myriam Catania nel ruolo di Silvia
Giulio Pampiglione nel ruolo di Ragazzo suicida
Mia Benedetta nel ruolo di Donna bruna
Ennio Coltorti nel ruolo di Commissario
Mariangela D'Abbraccio nel ruolo di Carlotta
Catherine Spaak nel ruolo di Ex-amante
Vanessa Gravina nel ruolo di Giornalista
Vanni Materassi nel ruolo di Padre
Gianni Bissaca nel ruolo di Ingegnere
Ettore Belmondo nel ruolo di Ispettore Moretti
Aldo Delaude nel ruolo di Uomo a casa di Carlotta
Alessandra Raichi nel ruolo di Un'amante
Carlo Vitale nel ruolo di Scrittore
Clara Droetto nel ruolo di Domestica
Emanuele Caiati nel ruolo di Studente
Giorgia Würth nel ruolo di Commessa
Guido Quintozzi nel ruolo di Bidello dell'Università
Irene Ivaldi nel ruolo di Donna al ristorante
Luciano Caratto nel ruolo di Giornalista
Mario Brusa nel ruolo di Uomo del C.d.A.
Massimo Franceschi nel ruolo di Marito Di Carlotta
Monica Porcellato nel ruolo di Donna a casa di Carlotta
Oxana Kres nel ruolo di Ragazza al convegno
Sato Maki nel ruolo di Relatrice giapponese
Simona Nasi nel ruolo di Donna a casa di Carlotta
Xia Meizen nel ruolo di Relatrice cinese
 

SOGGETTO

Greco, Emidio
 

MONTAGGIO

Sarandrea, Bruno

TRAMA

La vita privata di un brillante professore di Diritto all'Università di Pisa, individualista e grande seduttore, viene sconvolta dal ritrovamento a Torino dei suoi dati personali nella tasca di un giovane suicida, suo assiduo studente.

CRITICA

"Abbiamo visto piacenti signore (Vanessa Gravina, Mia Benedetta, Mariangela D'Abbraccio) discettare di coma e ripicche, affari e carriera, con linguaggio forbito e straniato ma stranamente rivelatore. Ci siamo visti recapitare una serie di acide "cartoline" dall'Italia di oggi, morbida e feroce, arcaica e postmoderna, malata di un'angoscia che erompe in sogni rivelatori o in convegni affollati e angosciosi come incubi. Davvero uno strano film. Ma soprattutto un film diverso." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 25 ottobre 2007) "Bellissima regia, eleganza, intuito intelligente, profondo, raffinato: e un sentimento (il disprezzo verso la società circostante) che va dilatandosi, non appartiene più solo ad alcuni intellettuali e artisti, ma a tanti altri." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 25 ottobre 2007) "Emidio Greco ha fatto, semplicemente, un brutto film. Càpita. Attenzione: brutto, ma riuscito. Nel senso che siamo certi che il regista di 'Ehrengard' e del 'Consiglio d'Egitto' voleva fare esattamente ciò che ha fatto. Il problema, quindi, non è che il film sia 'venuto male'; il problema è la scelta a monte di raccontare l'Italia con un tono metafisico, quasi alla Bu?uel, scrivendo interminabili dialoghi nei quali non si capisce mai, letteralmente mai, chi siano i personaggi e di cosa stiano parlando. Tutto funziona per allusione (...) La finzione è esplicita: ma il risultato è che tutto sembra tragicamente finto, i personaggi non hanno carne e il protagonista, l'uomo privato del titolo, non affascina neanche un po', è solo un odioso simulacro del potere. (...) Il film è visivamente bello (ottima la fotografia di Gherardo Gossi) ma gelido come un trattato di politologia." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 25 ottobre 2007) "Si direbbe che, nel realizzare 'L'uomo privato', Emidio Greco avesse in mente 'L'anno scorso a Marienbad'. Diversamente dal film di Resnais e Robbe-Grillet, però, questo intende produrre un senso oltre il puro sguardo; salvo che non capisci bene quale. Sia la pista del mystery, sia quella introspettiva si perdono in un finale enigmatico che lascia un po' il tempo che trova. Non aiutano la recitazione del cast femminile né la performance di Tommaso Ragno, costretto a stare in posa anche quando fuma." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 25 ottobre 2007) "Seviziato da troppe amanti, iperangosciate o logorroiche, e annoiato dal successo, un prof universitario quarantenne (Tommaso Ragno, inquietante nella sua recitazione «a levare pressoché tutto»), sorta di Sgarbi, se non fosse anche oggetto d'attrazione dei suoi studenti in diritto, oltre che di vip, ingioiellate rifatte, yes men e di un misterioso persecutore invisibile, scopre, grazie altri due brividi (quasi un avviso di garanzia e un intoppo professionale) quanto sarebbe inebriante la vita, se non del perdente, almeno in un noir. E che forse sarebbe meglio la fuga e l'approdo in un altrove snodato, rivoluzionando i proprii sistemi pulsionali. Strana l'autocritica, anche se il tono è sabaudo, di un autorevole cineasta old fashion che non ne può più delle proprie ossessioni e piaceri ritmico-ottico-sentimentali, e chiede a chi fa e vede cinema, di aprir finestre, far entrare aria nuova e leggerezza, per contrastare i drammi rosa schiocchi parrocchialmente doc, almeno con un individualismo celibe ed anarchico. La pesantezza non dell'essere ma del set, della città come corpo contundente però si oppone alle capriole formali promesse da 'L'Uomo privato'. Certo, questa di Emidio Greco è ancora una storia metropolitana sulla privacy impossibile." (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 27 ottobre 2007) "Una ricerca psicologica meditata e spesso anche sottile, commentata dagli echi classici delle musiche di Luis Bacalov e sostenuta dalla recitazione asciutta spesso solo interiore di Tommaso Ragno, visto di recente, dopo molto teatro, nel bel film di Kim Rossi Stuart 'Anche Libero va bene'." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 26 ottobre 2007)

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