Anno: 2001 Durata: 100 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO
Regia:Paolo Sorrentino
Specifiche tecniche:35 MM (1:1,85)
Tratto da:-
Produzione:NICOLA GIULIANO, FRANCESCA CIMA, ANGELO CURTI, KERMITH SMITH PER INDIGO FILM E KEYFILMS
Distribuzione:KEY FILMS - DVD: WARNER HOME VIDEO (2013)
Andrea Renzi | nel ruolo di | Antonio Pisapia |
Toni Servillo | nel ruolo di | Tony Pisapia |
Ninni Bruschetta | nel ruolo di | Genny |
Peppe Lanzetta | nel ruolo di | Salvatore |
Angela Goodwin | nel ruolo di | Madre di Tony |
Nello Mascia | nel ruolo di | Molosso |
Beniamino Femiano | nel ruolo di | Presidente |
Clotilde Sabatino | nel ruolo di | Vanna |
Enrica Rosso | nel ruolo di | Elena |
Italo Celoro | nel ruolo di | Allenatore |
Marzio Onorato | nel ruolo di | Tagliaferri |
Maurizio Cocorullo | nel ruolo di | Filippo Reale |
Monica Nappo | nel ruolo di | Veronica |
Roberto De Francesco | nel ruolo di | Gigi Moscati |
Rosaria De Cicco | nel ruolo di | Maria |
Stefania Barca | nel ruolo di | Monica |
Il cantante di musica leggera Antonio Pisapia, detto Tony, ha un omonimo, più giovane di lui, di professione calciatore. Estroverso, cinico ed egocentrico l'uno, timido e scontroso l'altro, i due Pisapia hanno una cosa in comune: a entrambi, infatti gli anni Ottanta promettono ricchezza e successo. La realtà, però, è molto più dura di quanto ci si potesse attendere: dopo aver sedotto una ragazzina il cantante viene accusato di stupro; al culmine della sua carriera, il calciatore si rompe in allenamento i legamenti del ginocchio e deve smettere di giocare. Entrambi nella polvere, cercheranno di ricominciare da capo anche se il destino con loro sembra essere poco benevolo...
"Con personaggi simili, e una struttura 'forte' come quella delle vite parallele, era facile cadere nel meccanico o nel patetico. Ma Sorrentino ha estro e durezza sufficienti per guardare i protagonisti dall'esterno, dettagliando con bel gusto per ambienti e comprimari la rete di incontri, relazioni, debolezze, casualità, che farà di loro ciò che sono. Per poi regalare a sorpresa un riscatto finale al personaggio che sembrava meno meritarlo, ma che nella sua appassionata megalomania e amoralità diventa un campione di libertà, di coerenza, di coraggio, soprattutto nel mondo della mercificazione e del neoconformismo trionfanti". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 1 settembre 2001) "È' probabile che letto in sceneggiatura fosse molto invitante, ma trasportato nel film difetta di sviluppo e ragioni: rimane lì appeso, non sfruttato. I due destini s'incontrano solo alla fine per un epilogo che dietro l'abbandono dell'uno fa presumere la resurrezione dell'altro (...) certo, il debutto di Sorrentino si inscrive in quell'effervescenza creativa napoletana che da tempo dà vita a un polo di riconosciuto protagonismo, e questa Mostra ne darà ripetutamente dimostrazione". (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 1 settembre 2001) "Il coraggio di Sorrentino è di scommettere su due perdenti, non su un 'martire' alla maniera di Marco Tullio Giordana che coi 'Cento passi' l'anno scorso proprio a Venezia commuoveva una critica pronta fino alle lacrime, a certe lacrime. Sorrentino non cerca simpatie pelose, schierandosi fra i 'buoni' contro i 'cattivi' per antonomasia della mafia. Accenna, ma non s'appiglia alla camorra, che pure c'era e c'è, nel calcio come nello spettacolo. I suoi Pisapia sono vinti da un nemico non sempre colto come tale; il sistema mediatico tutto sesso & soldi. Nell''Uomo in più' nessuno è completamente buono, come nessuno è completamente cattivo". (Maurizio Cabona, 'Il giornale', 1 settembre 2001)
Incasso in euro