L'udienza1971

SCHEDA FILM

L'udienza

Anno: 1971 Durata: 111 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO, THRILLER

Regia:Marco Ferreri

Specifiche tecniche:35 MM - EASTMANCOLOR

Tratto da:-

Produzione:FRANCO CRISTALDI PER LA VIDES CINEMATOGRAFICA, LES FILMS ARIANE

Distribuzione:INC - GOLDEN VIDEO, DELTAVIDEO, GRUPPO EDITORIALE BRAMANTE (CINECITTA')

ATTORI

Enzo Jannacci nel ruolo di Amedeo
Claudia Cardinale nel ruolo di Aiché
Ugo Tognazzi nel ruolo di Aureliano Diaz
Michel Piccoli nel ruolo di Padre Amerin
Vittorio Gassman nel ruolo di Principe Donati
Alain Cuny nel ruolo di Padre gesuita
Irene Oberberg nel ruolo di Suora
Daniele Dublino nel ruolo di Padre Ambrogio
Sigelfrido Rossi nel ruolo di Giovanni Rossi
Man Lerer Bergier nel ruolo di Don Matteo
Dante Cleri nel ruolo di Gesuita
Luigi Scavran nel ruolo di Prete
Giuseppe Ravenna nel ruolo di Gesuita
 
 

MUSICHE

Usuelli, Teo
 

MONTAGGIO

Trippa, Giuliana
 
 

COSTUMISTA

Nerli Taviani, Lina

TRAMA

Amedeo è ossessionato dal proposito di farsi ricevere dal Papa ma non ha le conoscenze adatte. Quando incontra Aiché, una prostituta di alto bordo, prova a farsi introdurre da lei nell'alta società romana, ma tutti i personaggi che trova sulla sua strada, anziché aiutarlo, tentano di allontanarlo. Gli rimane vicino solo Aiché, ma Amedeo non rivela neanche a lei ciò che vuole dire al Pontefice...

CRITICA

"Per quanto diretto con uno stile sobrio e asciutto, questo film non cela le sue intenzioni satiriche che, tuttavia, non vengono sorrette da adeguate scelte espressive. La figura moralmente ambigua del protagonista - che ama la voce di Papa Giovanni XXIII e si reca all'udienza con "Play-boy" in tasca; che vorrebbe avere un colloquio privato con Paolo VI per rivelargli ineffabili segreti e nel frattempo accetta la "protezione" di Aiché, una "squillo" - non può dare consistenza né al clima di coartazioni kafkiane derivanti dall'oscuramentismo religioso o dal Potere in generale, né a polemiche dottrinali. Svuotato di vigore il dramma del personaggio-chiave a causa del nulla verso cui i suoi ingenui sforzi tendono, la galleria del personaggi che lo avvicinano appare gratuita, banalmente allusiva, più prossima alla barzelletta volgare che alla realtà effettiva e lo spettacolo risulta discontinuo e inconcludente. Se la pellicola vuole essere, come alcuni sostengono, una denuncia e una polemica anticlericale, non si può dire riuscita, perché basata su una storia che, se da un lato appare incredibile, dall'altro, anche sforzandosi di darle un significato emblematico, perde il vigore anticlericale propostosi." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 72, 1972)

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