Anno: 2001 Durata: 128 Origine: FRANCIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO, ROMANTICO
Regia:-
Specifiche tecniche:SONY HDW-F900, HDACAM-CINEALTA 24 P, 35 MM (1:2.35)
Tratto da:-
Produzione:ALICIA PRODUCE, CANAL+ ESPANA, SOGECINE, SOGEPAQ, STUDIO CANAL, TVE
Distribuzione:FANDANGO (2003)
Paz Vega | nel ruolo di | Lucía |
Tristán Ulloa | nel ruolo di | Lorenzo Alvarez |
Najwa Nimri | nel ruolo di | Elena |
Daniel Freire | nel ruolo di | Carlos/Antonio Castillo |
Elena Anaya | nel ruolo di | Belen Lozano |
Javier Cámara | nel ruolo di | Pepe |
Silvia Llanos | nel ruolo di | Luna |
Diana Suárez | nel ruolo di | Manuela Lozano |
Juan Fernández | nel ruolo di | Capo |
Alesandra Alvarez | nel ruolo di | Luna a 1 anno |
Arsenio Leon | nel ruolo di | Zuniga, il calciatore |
Charo Zapardiel | nel ruolo di | Ostetrica |
David Bulnes | nel ruolo di | Attore porno |
Javier Coromina | nel ruolo di | Cameriere |
María Álvarez | nel ruolo di | Infermiera |
Lucia, cameriera di un ristorante di Madrid, si rifugia in un'isola del Mediterraneo dopo la perdita dell'amore della sua vita, uno scrittore con cui viveva da diversi anni. Qui, tra il sole e il mare, scopre i lati oscuri della sua relazione passata.
"L'asso nella manica di questo meta - pasticcio è che la storia a metà ricomincia, lo scrittore decide di raccontarla diversamente per dare un'altra chance ai personaggi (e a se stesso). Attrici bellissime (Paz Vega, Najwa Nimri), un'isola selvaggia e metaforica con fari fallici, buchi uterini, un sub un po' Ulisse un po' Rocco Siffredi... Abile fucinatore d'immagini, Medem ha i suoi fans: al cuore - e al kitsch - non si comanda. Ma non conti su di noi". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 18 aprile 2003) "Il film ripercorre nella solitudine il passato amoroso di un'attrice spagnola, la vicenda del suo amante, della figlia che egli non sapeva di avere, della madre di questa figlia attrice di film pornografici, della baby-sitter ammiratrice e imitatrice della pornodiva". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 18 aprile 2003) "Equidistante e paritario nei simboli fallici il racconto, decadente e surreale, conferma che comunque il cinema spagnolo - profeti del sesso insuperati restano Aranda e Bigas Luna - è in rimonta. E che Bardem, qui travestito da nouvellevaguista francese, merita comunque di essere spiato per il futuro, quando non vorrà più pater i timorati del sesso". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 19 aprile 2003) "Chi ci ha capito qualcosa in 'Lucia y el sexo'? Non vogliamo cavarcela dicendo che aleggia lo spirito di Almodovar o che sull'isola del film risuona la stessa poetica della fuga del nostro Salvatores, sarebbe un imperdonabile provincialismo. Neanche che il cinema di lingua spagnola abusa spesso e volentieri del vizietto di buttarsi sul paranormale. (...) Inutile: tanto non ci capireste niente lo stesso. Ma andate a vederlo perché tutto questo groviglio trova il modo di accomodarsi in un'atmosfera che sa essere avvolgente". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 19 aprile 2003) "Diversamente da quello che grida il lancio pubblicitario per fomentare la ressa erotica al botteghino, questo è un melodramma passionale complicato e pesante, che potrebbe essere stato scritto da un trio impossibile di sceneggiatori: il librettista di Verdi Arrigo Boito, il cineasta d'amour Claude Lelouch e il voyeur sederasta Tinto Brass. (...) Paz Vega, protagonista anche di 'Novo', esibisce energia e nudità come se fosse il ruolo della sua vita. Una patina di falsità tiene lontani i puri e gli esigenti. Irritante". (Silvio Danese, 'Il giorno', 19 aprile 2003)
Incasso in euro