Anno: 2006 Durata: 93 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:DOCUMENTARIO, MUSICALE
Regia:Agostino Ferrente
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:LUCKY RED, PIRATA M.C, BIANCA FILM
Distribuzione:LUCKY RED
Mario Tronco | nel ruolo di | Se stesso |
Agostino Ferrente | nel ruolo di | Se stesso |
Dina Capozio | nel ruolo di | Se stessa |
Mohammed Bilal | nel ruolo di | Se stesso |
Houcine Ataa | nel ruolo di | Se stesso |
Carlos Paz | nel ruolo di | Se stesso |
Rahis Bharti | nel ruolo di | Se stesso |
Ziad Trabelsi | nel ruolo di | Se stesso |
Omar Lopez Valle | nel ruolo di | Se stesso |
Raul Schebba | nel ruolo di | Se stesso |
Pap Yeri Samb | nel ruolo di | Se stesso |
John Maida | nel ruolo di | Se stesso |
Pino Pecorelli | nel ruolo di | Se stesso |
Peppe D'Argenzio | nel ruolo di | Se stesso |
Marian Serban | nel ruolo di | Se stessa |
Amrit Hussain | nel ruolo di | Se stesso |
Awalys Ernesto Lopez | nel ruolo di | Se stesso |
Eszter Nagypal | nel ruolo di | Se stessa |
Evandro Dos Reis | nel ruolo di | Se stesso |
Gaia Orson | nel ruolo di | Se stessa |
Giuseppe Smaldino | nel ruolo di | Se stesso |
Il film racconta la genesi dell'Orchestra di Piazza Vittorio, la banda musicale nata per iniziativa di Mario Tronco, il tastierista degli Avion Travel, e di Agostino Ferrente. Nel quartiere di piazza Vittorio, la parte di Roma in cui ormai gli italiani costituiscono una minoranza, si sono intrecciate le storie di vita e le esperienze di ragazzi arrivati da ogni parte del mondo in cerca di nuove opportunità. In cinque anni di attività, l'Orchestra ha raccolto persone diverse, che si sono conosciute per la strada e hanno deciso di dare vita a un nuovo modo di intendere la musica e di realizzare il sogno di avere una famiglia e un lavoro.
"Non so quanto questo film rimarrà nelle sale, ma andate a vederlo. Io ne sono uscito emozionato con gli organi del sogno e della passione nutriti e rinforzati. Racconta la storia di un bel progetto musicale e non solo. Perché la musica non è mai solo musica ma prima di tutto vita ed è bello vedere quanta vita scorre nelle nostre città diventate mondi in miniatura e quanta musica scorre in questi mondi che sono ancora in grado di produrre storie bellissime. E' bello come "Buena Vista Social Club" ma ancora di più perché vicino a noi, forse nel nostro stesso cortile." (Jovanotti, "la Repubblica", 9 settembre 2006) "Questo documentario racconta la storia degli ultimi cinque anni. Storia iniziata con una mobilitazione contro la chiusura del vecchio cinema Apollo, proseguita con la costituzione dell'associazione "Apollo 11" e culminata con la scommessa riuscita di creare un'orchestra (e un sound "meticcio") fatta di indiani e cubani, africani e sudamericani, arabi e rom ma anche italiani, americani del nord, altri europei. Giudicare la qualità del documentario è a conti fatti marginale, mentre una volta tanto bisogna togliersi il cappello di fronte al messaggio che nel suo piccolo ha un valore storico. E che, proposto senza nascondersi ostacoli e contraddizioni, offre un possibile modo di affrontare l'incerto futuro della convivenza tra diversi. Tra i tanti animatori dell'impresa spiccano il musicista Mario Tronco della Piccola Orchestra Avion Travel e il regista Agostino Ferrente." (Paolo D'Agostini, "la Repubblica", 15 settembre 2006) "Dalla contemplazione dell'incomparabile crogiolo due immigrati meridionali, il musicista casertano Mario Tronco e il cineasta pugliese Agostino Ferrente hanno tratto ispirazione per l'impresa raccontata giorno per giorno nel film-verità 'L'orchestra di Piazza Vittorio'. Siamo di fronte a una specie di versione moderna e neorealista della favola dei Grimm 'I suonatori di Brema', dove l'asino, il cane, il gatto e il gallo si mettono insieme per emanciparsi dai padroni formando un'orchestra. (...) La puntuale e animata descrizione di un'avventura multietnica che è una lezione sull'unica strada da intraprendere per salvare un mondo in via di rapida trasformazione confusionale: l'integrazione e la valorizzazione dei talenti e delle culture, la contromisura per ciò che Danilo Dolci ha chiamato 'o spreco' degli esseri umani. Ben presto lo capiranno anche i fomentatori della 'paura del diverso', i profeti delle guerre etniche: il mondo di domani sarà in grande l'orchestra di Piazza Vittorio, o non sarà. (...) L'impresa di Tronco e Ferrente può essere vista come la versione ruspante dell'iniziativa del maestro Daniel Barenboim, che dal 1999 fa suonare insieme 78 musicisti israeliani e arabi nella West-Eastern Divan Orchestra. Il monito che emerge delle due operazioni parallele, anche se in piazza Vittorio regna la musica varia e Barenboim propone la Nona sinfonia, è assolutamente lo stesso: fate l'orchestra e non la guerra." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 22 settembre 2006) "Ecco una possibile risposta alla geniale domanda posta da Fellini nel ' 79 in 'Prova d'orchestra': come nasce dalla somma di tante persone diverse l'armonia della musica? Forse proprio dalla disarmonia, in questo caso sociale e politica, geografica, oltre che musicale. Perché nel bel documentario di Ferrente si racconta la nascita di un'orchestra oggi popolare, creata dall'ex tastierista degli Avion Travel Mario Tronco anche come atto di volontariato per proteggere dalla legge Bossi-Fini gli immigrati. Storia che nasce per salvare un locale, ma finisce per essere la testimonianza di un sogno di tolleranza e di solidarietà, qualunque sia lo spartito che si suoni." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 29 settembre 2006)
Incasso in euro