Looper - In fuga dal passato2012

SCHEDA FILM

Looper - In fuga dal passato

Anno: 2012 Durata: 119 Origine: USA Colore: C

Genere:AZIONE, FANTASCIENZA

Regia:Rian Johnson

Specifiche tecniche:PANAVISION PANAFLEX, 35 MM/D-CINEMA (1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:DMG ENTERTAINMENT, ENDGAME ENTERTAINMENT, RAM BERGMAN PRODUCTIONS

Distribuzione:THE WALT DISNEY COMPANY ITALIA (2013)

ATTORI

Bruce Willis nel ruolo di Joe
Joseph Gordon-Levitt nel ruolo di Joe giovane
Emily Blunt nel ruolo di Sara
Piper Perabo nel ruolo di Suzie
Paul Dano nel ruolo di Seth
Garret Dillahunt nel ruolo di Jesse
Pierce Gagnon nel ruolo di Cid
Tracie Thoms nel ruolo di Beatrix
David Jensen (II) nel ruolo di Super
Nick Gomez (II) nel ruolo di Dale
Adam Boyer nel ruolo di Tye
Jeff Daniels
 

SCENEGGIATORE

Johnson, Rian
 

MUSICHE

Johnson, Nathan
 

MONTAGGIO

Ducsay, Bob
 

SCENOGRAFIA

Verreaux, Ed
 

COSTUMISTA

Davis, Sharen

TRAMA

Grazie all'invenzione di una macchina del tempo - considerata, però, illegale - un gruppo di assassini chiamati "Loopers" viene ingaggiato per uccidere su commissione di un'organizzazione criminale del futuro alcuni obiettivi inviati 30 anni indietro nel tempo legati e bendati. La missione è sparargli in testa e far sparire il corpo, così il bersaglio svanisce dal futuro e i Loopers dispongono di un cadavere che tecnicamente non esiste. Un sistema apparentemente molto pulito, che garantisce ai killer una vita agiata, anche una volta usciti dal giro. Improvvisamente, però, i criminali del futuro decidono di "chiudere il cerchio" inviando gli stessi Loopers (trent'anni più adulti) per essere eliminati. Quando a tornare indietro sarà la versione "matura" del Looper Joe, il sistema subirà un duro colpo...

CRITICA

"Bruce Willis e Joseph Gordon-Levitt interpretano lo stesso personaggio (il secondo si è sottoposto a un trucco per somigliare di più al primo da giovane) in un thriller di viaggio nel tempo che ricorda il secondo episodio di 'Terminatore', più in generale, il repertorio d'anticipazione di Philip K. Dick. La buona notizia è che il film, diretto dal regista 'indie' Rian Johnson, è uno dei migliori nel suo genere visti nelle ultime stagioni: un po' fantascienza, un po' noir, un po' western, pieno di scene d'azione emozionanti, servito da effetti speciali non troppo invadenti e da un ottimo cast di primi e secondi ruoli. I cultori non se lo lascino sfuggire." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 31 gennaio 2013) "(...) fantascientifico concettuale alla Philip K. Dick con una scena davvero indovinata che vede i due Joe confrontarsi l'un l'altro. In realtà il giovane e l'adulto sono in continuo telepatico contatto, il che rende il loro scontro doloroso; e per entrambi c'è di mezzo una donna amata, per Willis la moglie cinese, per Gordon-Levitt la bionda Emily Blunt. Pur provocando inquietanti interrogativi sulla fragilità umana, il film non attinge a una dimensione alta o metafisica, però è intrigante, ben calibrato e gli attori fanno il loro dovere." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 31 gennaio 2013) "(...) l'aspettativa è alta, come anche la curiosità, non solo per il consenso dei media americani (che ci interessa relativamente), ma anche per quell'insana nostra passione per i film di fantascienza incentrati sul viaggio nel tempo che qui assume una piega, sulla carta, interessante. (...) 'Looper' ci è sembrato un film improbabile, velleitario, contorto e disturbante, una versione filosofica dei viaggi nel tempo, con ambizioni di revisionismo storico-fantascientifico." (Dario Zonta, 'L'Unità', 31 gennaio 2013) "'Looper' diretto da Rian Johnson (...)parte da una buona idea non sviluppata però al meglio." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 31 gennaio 2013) "Si può passare dal cinema d'autore di nicchia ('Brick', 'Brothers Bloom') alla fantascienza con Bruce Willis senza perdere un briciolo di coerenza e classe. L'ha fatto il trentanovenne Rian Johnson, arguto sceneggiatore e regista dell'affascinante 'Looper' in cui Willis è un killer del futuro trovatosi improvvisamente di fronte al se stesso del passato (prodigioso Gordon-Levitt con impercettibile labbro finto). Non pensate a 'Terminator' quanto piuttosto a 'L'esercito delle 12 scimmie', per il tono amaro di una pellicola che gioca su pause (addio montaggio ipercinetico hollywoodiano), atmosfere e sguardi di attori sopraffini. Soprattutto non si sa mai dove si può andare a parare: bambini telecinetici, droghe sintetiche, toni da hardboiled chandleriano mischiati a reminiscenze bibliche (una strage degli innocenti degna di Erode), città futuristiche (Shangai, ovviamente) contrapposte a fattorie da profondo Sud degli States. Film insolito e originale con il quale Hollywood vuole andare all'attacco del sempre più ambito mercato distributivo asiatico." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 31 gennaio 2013) "Non è un film tratto da Dick ma l'ispirazione è lampante, tanto da diventare già un titolo cult in America. Protagonisti sono i viaggi temporali, battuti in lungo ed in largo dal grande schermo e sempre appetibili dal grande pubblico. Qui, non troverete filosofia, nemmeno spiccia, ma solo pura azione ed un contesto credibile. Ed anche qualche magagna di troppo nella sceneggiatura e nei tempi di narrazione eccessivamente dilatati. (...) Non è un meccanismo semplice da digerire e lo spettatore potrebbe far fatica a seguire una trama arzigogolata. Però, l'idea è accattivante (...) e il film diventa godibile, come thriller, anche per chi non sia un amante dei titoli di fantascienza." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 31 gennaio 2013) "Da 'La macchina del tempo' a ' Claud Atlas', passando per 'Avatar' e 'Un amore all'improvviso' la cine-fantascienza è da sempre deliziata da tre temi: i viaggi nel tempo, la modifica del passato e l'incontro con un altro Sé. 'Looper' ne è la sintesi virata all'intrattenimento puro, con un Bruce Willis 'simil Teminator'." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 31 gennaio 2013) "Piacerà. E piacerà anche un mucchio. Soprattutto se riuscirete a rimontare l'assurdità della premessa. Il motivo dell'uomo che uccide il suo «doppio» è difficilissimo da maneggiare. Sulla carta e in pellicola. A meno che uno non si chiami Dostoevskij ('Il sosia') o Edgar Allan Poe ('William Wilson'). (...)Però se l'handicap riuscite a superarlo il divertimento c'è e tanto. Al suo terzo film, Rian Johnson, noto come regista intellettuale e affezionato alle trame stravaganti ('Brick') ha fatto il bravo ragazzo. Badando principalmente a un pubblico che non è intellettuale né stravagante. Il pubblico dell'action movie, quello che vuole soprattutto spari e tanti colpi di scena (...). Questo non vuol dire che lo spettatore più raffinato non troverà carne per i propri denti. Lo script di Johnson e Shane e Carruth offre un quadro del prossimo futuro che dà ragione a molte pessimistiche previsioni. Un occidente decaduto e saccheggiato, che ormai ha abdicato alla sua funzione di guida mondiale (nel 2044 come trent'anni dopo, fame, miseria e disordini sociali ormi fuori da ogni controllo). Insomma siamo dalle parti del fanta thriller intelligente. Con una marcata diversità sul filone dei viaggi nel tempo. Che in tutti o quasi i precedenti venivano compiuti per salvare il mondo dalla distruzione. Qui il mondo è già distrutto." (Giorgio Carbone, 'Libero', 31 gennaio 2013)

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