LONTANO2001

SCHEDA FILM

LONTANO

Anno: 2001 Durata: 120 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM (1:1,85); DTS DIGITAL

Tratto da:-

Produzione:SAID BEN SAID - UCG IMAGES - CINE' B - VERTIGO FILMS - CANAL+ - CNC - TPS CINEMA

Distribuzione:MIKADO

TRAMA

Serge, camionista che esporta stoffe in Marocco ed importa abiti di lusso in Francia, è legato a Sarah, che vive a Tangeri, ed ha un amico, Said. Serge deve riconquistare Sarah, che vuole lasciarlo: lei gestisce una pensione, di proprietà della famiglia, ma alla morte della madre il fratello vorrebbe portarla a vivere con sé a Montreal. Sarah deve decidere se cambiare vita o se vuole restare con Serge. Said sogna di trasferirsi in Europa, sembra una persona tranquilla, ma in realtà è un ribelle. Nei tre giorni in cui i personaggi vengono a contatto, ognuno di loro dovrà prendere una decisione importante.

CRITICA

"La struttura drammaturgica è debole (con la sola variante di un viaggio a rischio di Serge, che ha accettato di trasportare hashish sul proprio camion), come indecisi e alla deriva sono i personaggi. Il finale liberatorio è edificante ma non sufficientemente motivato". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 3 settembre 2001) "Pensato per il pubblico arabo ed ebraico della Francia e delle ex colonie con un tenue legame perfino con Québec, 'Loin' copre quasi tutta l'area della francofonia. Ma fra gli italofoni interesserà probabilmente solo agli ammiratori di Paul Bowles, l'autore del romanzo 'Un tè nel deserto': tutte le battute del personaggio dello scrittore americano del film, impantanato in Marocco per via dei ragazzi facili e del kif ancor più facile, sono infatti tratte da una sua intervista". (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 3 settembre 2001) "Un film di notevole interesse sociologico purtroppo un po' bollito". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 3 settembre 2001) "Girato in digitale - vi sfidiamo ad accorgervene - sorretto da un'ambientazione di miracolosa naturalezza, 'Lontano' stringe l'intreccio all'osso ma accumula fatti, dettagli, dubbi, sfumature. Insomma emozioni. Sempre insinuanti, anche se appena suggerite. Un film 'al condizionale' per così dire, anche perché in quei tre giorni succede tutto e niente. Ma l'autore dell''Età acerba', narratore di razza, ci porta sotto la pelle dei suoi personaggi con tanta sicurezza che si esce spaesati e dolenti. Come se avessimo perso di vista qualcuno che conoscevamo davvero". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 21 giugno 2002) "Non tutti gli elementi dell'affresco sono ugualmente a fuoco: ad esempio, la parentesi con gli intellettuali in turismo permanente risulta alla fine dispersiva. La strada però era giusta; Téchiné giunto alla piena maturità ha alzato il tiro, si è messo in gioco e ci ha offerto un lavoro importante, arrivando a un passo dal fare un grande film sul Mediterraneo che è snodo storico e geografico, ma anche metafora comprensiva del nostro presente". (Emiliano Morreale, 'Film tv', 25 giugno 2002)

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