SCHEDA FILM

Lo svitato

Anno: 1956 Durata: 110 Origine: ITALIA Colore: -

Genere:COMMEDIA

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:BRUNO VAILATI PER GALATEA, ENIC

Distribuzione:ENIC - GENERAL VIDEO, LINEAFILM, FONIT CETRA VIDEO

TRAMA

Achille, fattorino nella redazione di un giornale milanese della sera, è preso per un giornalista e riesce a mettere insieme un articolo sportivo-sentimentale, che in giorno di magra viene pubblicato dal giornale. Ha poi l'occasione di fare un reportage fotografico ed un'intervista col mostro della via Emilia, che gli fruttano una gratifica ed un elogio da parte del direttore. Nel frattempo la conosciuto Gigi, un maneggione, il quale ha visto subito quale partito egli possa trarre dalle velleità giornalistiche e dall'ingenuità di Achille. Egli induce quest'ultimo a preparare insieme a lui un furto in grande stile, per essere poi il primo a darne la notizia sul giornale con particolari di grande interesse. Si tratta di rubare dei cani di razza di gran valore esposti in una mostra, sostituendoli con cani bastardi. I cani di razza dovrebbero poi essere restituiti ed Achille avrebbe così l'occasione di scrivere un secondo magistrale articolo sul loro ritrovamento. In realtà Gigi si è proposto di rubare i cani per davvero, approfittando dell'ingenuità d'Achille; ma in seguito ad un incidente, le cose prendono un'altra piega. I cani vengono prelevati, ma poi fuggono e sono involontariamente scambiati con i bastardi. Così il colpo giornalistico è sfumato: Gigi però approfitta dell'occasione per portarsi via, insieme coi cani scambiati, Elena, la ragazza della quale Achille era innamorato. Il povero Achille riprende la sua grama vita: egli troverà conforto nell'amore di Diana, l'ex amica di Gigi, che gli dimostra un'affettuosa simpatia.

CRITICA

"Non si può non dare atto al regista di avere tentato una formula nuova nel genere comico. Purtroppo però molto rimane nelle intenzioni di Lizzani, in quanto il film ripete motivi precedentemente visti in altre opere. L'espressione del protagonista e la sua agilità tentano comunque di vivificare il film, che però insiste eccessivamente in trovate che a lungo andare stancano. Anche la satira contro i giornali scandalistici, che si procurano artificiosamente il materiale di cronaca, doveva essere presentata con maggiore sobrietà." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 39, 1956) "Anche se non è venuto come doveva, "Lo svitato" rappresenta un evidente proposito di ispirarsi alle formule comiche del cinema classico. Però non senza uno sforzo di ripensarle e rielaborarle inserendole in un clima ambientale nostrano e attraverso un intelligente funzionamento del binomio regista - attore, in questo caso Lizzani e Dario Fò. Ci sono scene flosce e gags a vuoto (...) ma, quando il binomio marcia, saltano fuori brani farseschi di una cadenza insieme svagata e irresistibile (...)". (Filippo Sacchi, "Al cinema col lapis", Mondadori, 1958).

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