L'innocenza di Clara2012

SCHEDA FILM

L'innocenza di Clara

Anno: 2012 Durata: 82 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, NOIR

Regia:Toni D'Angelo (II)

Specifiche tecniche:RED CAM, DCP

Tratto da:-

Produzione:DONATELLA PALERMO PER 13 DICEMBRE

Distribuzione:ISTITUTO LUCE CINECITTÀ

ATTORI

Chiara Conti nel ruolo di Clara
Alberto Gimignani nel ruolo di Maurizio
Luca Lionello nel ruolo di Giovanni
Rosanna Gentili nel ruolo di Luisa
Irena Goloubeva nel ruolo di Angela
Giulio Beranek nel ruolo di Ariel
Bobo Rondelli nel ruolo di Marco
Alfredo Piano
 

SOGGETTO

D'Angelo, Toni
 
 

SCENOGRAFIA

Guarino, Carmine
 

COSTUMISTA

Bellini, Olivia

TRAMA

L'arrivo di Clara, che ha deciso di andare a vivere in una località tra le cave di marmo di Carrara e i boschi della Lunigiana, metterà in subbuglio la comunità locale...

CRITICA

"Le ambizioni sono autoriali (vedi la scena della visita al padre di Clara, che si ripete identica con i personaggi maschili variati); qui e là affiora l'allegoria (le scene di caccia); gli attori fanno del loro meglio per dare ambiguità ai caratteri che interpretano. Il complesso, però, resta inerte e la (intenzionale?) assenza di emotività che caratterizza la rappresentazione genera, alla lunga, una certa noia." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 13 dicembre 2012) "Dopo alcuni cortometraggi salutati anche da premi, Toni D'Angelo aveva affrontato in modo convincente, con 'Una notte', il lungometraggio, (...). Oggi eccoci all'opera seconda. Non più, per D'Angelo, a contatto diretto con le proprie radici, ma anzi in cornici poco visitate anche dal nostro cinema: le Alpi Apuane, le cave di marmo di Carrara. Secondo schemi che aspirano apertamente al 'noir'. (...) Toni D'Angelo il testo l'ha scritto anche con Salvatore Sansone, già coautore di 'Una notte'. Entrambi si sono ispirati appunto al 'noir' e hanno pensato di ottenerne certi risultati facendo soprattutto emergere tra le pieghe della vicenda delle sospensioni, delle domande, delle ombre lasciate trapelare attraverso le psicologie dei tre principali personaggi. Fino ai limiti, però, dell'inespresso. Intanto si affollano intorno, senza molte motivazioni, dei personaggi secondari risolti quasi solo di riflesso. Resta l'impegno di Tony D'Angelo come regista. Il clima cupo arriva a farlo intuire, ma, valendosi ancora una volta della fotografia attenta di Rocco Marra, la piega spesso ad effetti visivi (come un dialogo in mezzo a due specchi) che sminuiscono quelle tensioni realistiche che dovrebbero invece annunciare drammi." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 13 dicembre 2012) "In una Toscana simile alla provincia americana dello scrittore noir James M. Cain, e introdotta dalle parole di Silvano Agosti (le gabbie degli uomini hanno sbarre invalicabili; Agosti è anche consulente al montaggio), arriva Clara: biondissima femme fatale in grado di sconvolgere la vita di vari uomini. Il futuro marito perbene (Alberto Gimignani), il suo turbolento migliore amico (un Luca Lionello dai soliti lampi di incontrollabile genialità), l'amante cantautore (l'autolesionista Bobo Rondelli raccontato in un bel doc da Virzì). Film stranissimo e affascinante. Quanto è realmente femme fatale Clara (Chiara Conti in versione Lana Turner molto brava) e quanto la sua ambiguità è solo frutto di una suggestione? In primis di noi spettatori, sedotti e raggirati dal regista? Il noir ha le sue regole e D'Angelo (bello era il suo esordio 'Una notte') ci gioca con maestria. Niente male." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 13 dicembre 2012) "Dai 'Poeti' indagati da Toni D'Angelo alle inesplicabili realtà della cronaca: dallo stesso stupore razionale nei confronti della pura irrazionalità nasce 'L'innocenza di Clara', da un fatto di cronaca, dall'incontro con la vera protagonista degli eventi. Tiene conto in maniera del tutto originale della forma consolidata di due generi consolidati: il giallo letterario e cinematografico (Chabrol in particolare, suggerisce l'autore) mentre i canonici programmi televisivi dedicati a delitti passionali fanno da inevitabile riferimento allo spettatore. Ma c'è un altro riferimento, il melodramma ambientato tra le cave di Carrara, terra di uomini decisi e rudi, montagne da cui scavare il possente marmo, l'Amedeo Nazzari di 'I figli di nessuno' di Raffaello Matarazzo del '51, fatidico film del dopoguerra, ambientato in una terra liberata dalle lotte partigiane, più che quella attraversata da Daniel Craig nell'Aston Martin. Tutti questi riferimenti però restano come lontana cassa di risonanza a enfatizzare un tragico triangolo. Il vertice è Clara (Chiara Conti), bionda spumeggiante che, data la sua innocenza da bambina che attrae da sempre gli uomini. Allo stesso modo seduce e può diventare pericolosa tentatrice, figura non solo di fantasia legata al mito della femme noir, ma consolidata protagonista di cronaca nera. Il clima potrebbe suggerire i romanzi di Chandler, una volta tanto senza ambientazioni esotiche (ricercate dallo stesso Chandler che mai si mosse da casa sua), poiché fin dal primo sguardo si intuisce che trascinerà tutti alla catastrofe." (Silvia Collins, 'Il Manifesto', 13 dicembre 2012) "Un passabile drammagiallo, un po' troppo lento, fornito comunque di una discreta tensione. Anche se la scena iniziale, al balenare delle doppiette, fa già intuire quel che seguirà." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 13 dicembre 2012)

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