SCHEDA FILM

L'INIZIAZIONE

Anno: 1986 Durata: 99 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA, EROTICO

Regia:-

Specifiche tecniche:PANORAMICA A COLORI

Tratto da:TRATTO DAL ROMANZO "LE IMPRESE DI UN GIOVANE DON GIOVANNI" DI GUILLAUME APOLLINAIRE

Produzione:ANTEA ROMA, ORPHEE ARTS PARIS

Distribuzione:ACTA - PANARECORD, RICORDI VIDEO

TRAMA

Il quattordicenne Roger va a trascorrere nella bella villa di suo padre (che si occupa a Parigi di forniture militari) il suo periodo di vacanza (estate 1914). A parte un ospite (un poeta assai flebile) Roger si trova circondato da un nugolo di donne assai diverse dalla madre (che è donna insoddisfatta sul piano coniugale, ma di severissimi intenti pedagogici) e, pertanto, in grande maggioranza gaie e disinibite. Ai giochi e giochetti personali, il garzoncello ancora ingenuo, ma voglioso, fa presto ad aggiungerne altri più significativi, per passare quindi alle delizie della iniziazione (se ne occuperà la fresca cameriera Ursula) e infine, prodursi in un repertorio di imprese sempre più vittoriose con la matura fattoressa, un'altra cameriera, la governante inglese della sua petulante sorellina, la sorella più grande (fidanzata con un ufficiale che è al fronte) e perfino una zia zitella pudibonda (ma non troppo). Poiché è scoppiata la prima guerra mondiale il garzoncello finisce con l'essere l'unico e appetito uomo di casa. Dopo di che, a conflitto ultimato, le tre donne nel frattempo rimaste incinte, convoleranno a nozze mentre Roger partirà arricchito da memorabili esperienze.

CRITICA

"'L'iniziazione' non riesce ad essere un vero film d'autore, sebbene si sforzi di non dimenticare che l'erotismo provocatorio del testo d'origine era bravamente al servizio di una non meno provocatoria satira antimilitarista. (...) All'interno di una cornice ambientale molto curata (scenografie di Jacques Saulnier, costumi di Yvonne Sassinot, fotografia di Luigi Verga e musiche di Nicola Piovanj) i personaggi si muovono in modo complessivamente assai agile, pur se, come è logico, la finezza di ciascun ritratto risulta proporzionale a quella del relativo interprete. La più spiritosa della combriccola è Claudine Auger. Ma ricorderemo anche Virginia Fernandez, la vivace sorellina, Marina Vlady, una tentatrice fattoressa e ancora Marion Peterson, Alexandra Vandernoot, Berangère Bonvoisin, fino a Serena Grandi, la ben prosperosa cameriera che per prima s'incarica del voglioso pupo." (Guglielmo Biraghi, 'Il Messaggero', 6 gennaio 1987) "Gianfranco Mingozzi, un regista fra i più attenti, delicati, eleganti e sinceri del nostro cinema, non svilisce del tutto la libertina materia del romanzo. (...) Il racconto mostra la mano di un autore di vaglia, al quale, purtroppo, sfugge qualche inquadratura di più ad altezze che non riguardano proprio gli occhi, pur espressivi, delle interpreti. Mingozzi si è circondato di grandi professionisti del cinema: per la sceneggiatura Jean Claude Carrière (autore dei testi di tanti film di Buñuel) e Peter Fleischmann (regista di 'Scene di caccia in Bassa Baviera'); per la fotografia Luigi Verga e per le musiche Nicola Piovani, ma per rivedere lo stile morbido dell'autore della 'Vela bianca', la sua capacità di evocazione, l'introspezione dei caratteri, bisognerà aspettare la prossima occasione." (Vittorio Spiga, 'Il Resto del Carlino', 21 novembre 1986) "Per il suo esordio nell'erotico d'autore, giustamente intitolato 'L'iniziazione', il bolognese Gianfranco Mingozzi si è rivolto a un piccolo classico della letteratura eufemisticamente detta galante, il romanzo di Guillaume Apollinaire 'Les exploite d'un jeune Don Juan'. Ha lavorato in co-produzione francese su una sceneggiatura autorevolmente firmata da Jean-Claude Carrière e da Peter Fleischmann. Si è circondato di apprezzati professionisti come Luigi Verga per la fotografia e Nicola Piovani per le musiche e ha preso attrici collaudate e simpatiche come Claudine Auger e Marina Vlady. E poi ha preso Serena Grandi. E soprattutto per colpa o merito della generosa interprete di 'Miranda' il film di Mingozzi è ritornato al punto di partenza, e tornato ad essere esattamente un 'erotico all' italiana' come gli altri." (Alberto Farassino, 'la Repubblica', 19 novembre 1986)

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