Anno: 2005 Durata: 80 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Pietro Reggiani
Specifiche tecniche:35 MM
Tratto da:-
Produzione:ANTONIO CIANO PER NUVOLA FILM, AXELOTIL - PABLO
Distribuzione:SELFCINEMA
Davide Veronese | nel ruolo di | Sergio |
Tommaso Ferro | nel ruolo di | Il fratellino immaginario |
Maria Paiato | nel ruolo di | La madre |
Pietro Bontempo | nel ruolo di | Il padre |
Beatrice Panizzolo | nel ruolo di | La sorellina immaginaria |
Davide Zaramella | nel ruolo di | Eugenio Chiavegato |
Alberta Zangiacomi | nel ruolo di | Serena Chiavegato |
Giacomo Dusi | nel ruolo di | Antonio |
Elisa Mutto | nel ruolo di | Donata |
Roberta Sferzi | nel ruolo di | Zia Lucilla |
Teddy Giuliani | nel ruolo di | Zio Andrea |
Veronica Coltro | nel ruolo di | Cugina Elena |
Roberto Totola | nel ruolo di | Zio Marco |
Sabrina Modenini | nel ruolo di | Zia Sara |
Claudio Guain | nel ruolo di | Zio Luigi |
Davide Marchesini | nel ruolo di | San Lorenzo |
Gaia Miato | nel ruolo di | Monica |
Giulia Mischi | nel ruolo di | Enrica |
Gloriana Ferlini | nel ruolo di | Governante |
Marco Massagrande | nel ruolo di | Alberto, il figlio della Luciana |
Virgilio Beltrami | nel ruolo di | Nonno |
Verona, 1970. Il piccolo Sergio è figlio unico ed è molto amato dai suoi genitori, non ha amici ma è dotato di una immaginazione tanto fervida che gli permette di divertirsi anche da solo. Le cose per lui iniziano a cambiare quando, durante un'estate trascorsa in campagna, mamma e papà gli annunciano che ben presto avrà la compagnia di un fratellino. Sergio è sconvolto e ha paura di perdere la vita idilliaca che ha condotto finora, così inizia a fantasticare sui vari modi in cui potrebbe eliminare il piccolo in arrivo. Purtroppo la madre perde il bimbo che attende e Sergio viene assalito dai sensi di colpa poiché convinto che la responsabilità sia sua. Immagini ossessionanti del fratellino 'fantasma' iniziano a perseguitarlo fino a che Sergio impara ad accettarne la presenza e i due diventano inseparabili compagni di giochi per tutta la durata della vacanza. Alla fine dell'estate Sergio abbandona il suo 'amico immaginario' che qualche anno più tardi però si rifà vivo...
"Quello di Reggiani è un cinema decisamente insolito in Italia, che sembra cercare una strada espressiva lontana dai facili e prevedibili esempio. La chiave del suo approccio è quella di una empatia emotiva che cerca di scavare dentro la psicologia infantile senza schiacciarla con troppo schematiche categorie sociologiche e che fa pensare alla delicatezza e all'acutezza descrittiva di un Comencini, ma con una dose maggiore di ironia. Così, anche i possibili limiti produttivi si rivelano alla fine strumenti idonei a frenare quella tentazione tipicamente nazionale del voler essere simpatico a tutti i costi, che spesso appesantisce i progetti pure interessanti. In fondo, un bravo regista si vede anche dalla capacità di trasformare i limiti produttivi in elementi espressivi. E 'L'estate di mio fratello' ci riesce benissimo." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 4 maggio 2007) "C'è forse qualcosa di autobiografico, la precisione nel dire la provincia anche se non piccolissima italiana che chiude fuori il resto del mondo come i genitori mormorano dietro alle porte chiuse per non fare ascoltare i figli. Ma soprattutto la regia di Reggiani entra nel mondo infantile con acutezza sensibile e dolce davvero rare, quasi mettendo la macchina da presa a percezione di bambino. Senza però che questo escluda il mondo, il presente di segreti in famiglia che è ancora la Storia del nostro paese." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 4 maggio 2007) "Primo film di Pietro Reggiani, delicato, spiritoso ed emozionante, ricco d'immaginazione e di realismo, 'L'estate di mio fratello' ha partecipato con lodi e molti premi a molti festival, da Tribeca al Bergamo Film meeting, a Montreal. Esce nei cinema con un metodo di distribuzione indipendente detto Selfcinema basato sulla prevendita dei biglietti: una sfida." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 4 maggio 2007) "Una scommessa vinta: portare nelle sale - grazie all'indipendente SelfCinema che ha proposto il preacquisto dei biglietti da parte degli spettatori - una pellicola che nessuno voleva distribuire, L'estate di mio fratello, nonostante avesse ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, tra cui le menzioni speciali al Tribeca Film Festival 2005 (New York) e al Festival du Monde di Montreal 2005. E così dal 4 maggio, sia pure in un circuito limitato, è possibile vedere il bel film di Pietro Reggiani, al suo primo lungometraggio: una storia delicata sull'infanzia, decisamente lontana dai soliti cliché cinematografici nostrani, capace di scandagliare in profondità - con ironia, tra gioco e dramma - le emozioni e le paure di un bambino. (...) Un timore che si materializza nelle sue fantasie attraverso immagini ossessionanti del fratellino: una presenza sempre più ingombrante, tanto da spingere Sergio ad un proposito estremo. La trama si regge su questo rapporto immaginario, che passa da una passiva accettazione, all'odio, fino ad un angosciante senso di colpa. Reggiani entra in questo mondo segreto con circospezione, sensibilità e rispetto, senza forzare la recitazione. Tutto appare naturale e reale, anche le scene di fantasia. Qualcuno forse si è riconosciuto in alcuni giochi e in talune situazioni, rivivendo quasi empaticamente certe scene. E la conferma della credibilità della storia, girata con semplicità ed immediatezza, sta proprio in questo nostalgico immedesimarsi. (Gaetano Vallini, "L'Osservatore Romano, 12 maggio 2007)
Incasso in euro