L'esorcista1973

SCHEDA FILM

L'esorcista

Anno: 1973 Durata: 121 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, HORROR

Regia:William Friedkin

Specifiche tecniche:35 MM (1:1.85) PANORAMICA - TECHNICOLOR

Tratto da:romanzo omonimo di William Peter Blatty

Produzione:WILLIAM PETER BLATTY PER WARNER BROS., IN ASSOCIAZIONE CON HOYA PRODUCTIONS

Distribuzione:PIC (1973), WARNER BROS. (2000), NEXO DIGITAL (2013) - WARNER HOME VIDEO - DE AGOSTINI (GLI SCUDI)

ATTORI

Ellen Burstyn nel ruolo di Chris MacNeil
Max von Sydow nel ruolo di Padre Lankester Merrin
Linda Blair nel ruolo di Regan MacNeil
Jason Miller nel ruolo di Padre Damien Karras
Lee J. Cobb nel ruolo di Tenente William Kinderman
Kitty Winn nel ruolo di Sharon Spencer
Titos Vandis nel ruolo di Zio di Karras
Peter Masterson nel ruolo di Dottor Barringer Pete Masterson
Jack MacGowran nel ruolo di Burke Dennings
Rudolf Schündler nel ruolo di Karl
Barton Heyman nel ruolo di Dottor Klein
Robert Symonds nel ruolo di Dottor Taney
Reverend William O'Malley S.J. nel ruolo di Padre Dyer
Gina Petrushka nel ruolo di Willi
Arthur Storch nel ruolo di Psichiatra
Reverend Thomas Bermingham S.J. nel ruolo di Tom - Presidente Università
Vasiliki Maliaros nel ruolo di Madre di Karras
Wallace Rooney nel ruolo di Vescovo Michael
Donna Mitchell nel ruolo di Mary Jo Perrin
Ron Faber nel ruolo di Chuck
Roy Cooper nel ruolo di Dean, gesuita
William Peter Blatty nel ruolo di Produttore (non accreditato)
 
 

SCENEGGIATORE

Blatty, William Peter
 

SCENOGRAFIA

Malley, Bill
 

TRAMA

Regan, dodicenne figlia dell'attrice MacNeil, in occasione di un ricevimento in casa propria inesplicabilmente dimostra segni di squilibrio mentale. La madre, preoccupata, ricorre a luminari che sottopongono la fanciulla sventurata a molteplici indagini e dolorose terapie, finendo con il confessare l'incapacità della scienza. Rumori inesplicabili e altri fenomeni, le indagini di Kinderman sulla strana morte di un regista amico di famiglia, tutto induce la madre atea a ricorrere al padre gesuita Karras. Questi, laureato in medicina e specializzato in psichiatria, tende a spiegare il caso di Regan come un fenomeno naturale; tuttavia, indotto da numerosi elementi, è costretto ad ammettere la "possessione" diabolica e a ricorrere al vescovo per l'esecuzione dell'esorcismo. Il rito viene compiuto da un anziano e preparato sacerdote con l'assistenza dello stesso Karras: Regan torna alla normalità; ma l'esorcista muore per apoplessia e padre Karras, a sua volta posseduto, si butta dalla finestra.

CRITICA

"Se uno dei migliori incassi delle ultime settimane è un film del 1942 ('To Be Or Not To Be' di Ernst Lubitsch, se non l'avete visto recuperatelo ad ogni costo), perché non segnalare l'arrivo nelle sale, solo oggi, di un altro gioiello del passato? 'L'esorcista' ha 40 anni e viene proiettato in copia digitale e integrale: significa che potrete vedere i segni quasi subliminali del maligno che 40 anni fa, al cinema, non erano visibili. Attenzione: è un film che può far male. William Friedkin, fresco premio Oscar per 'Il braccio violento della legge' (uno dei migliori polizieschi mai girati), era in quel momento il regista più «caldo» di Hollywood. Ispirandosi a un romanzo di William Peter Blatty firmò quello che all'epoca parve l'horror definitivo, ma che a distanza di decenni va considerato qualcosa di ancora più sconvolgente. La possessione della ragazzina Regan (è il nome di una delle tre figlie del Re Lear, ovviamente non casuale) entra nella quotidianità della sua famiglia in modo subdolo, ed esplode nella seconda parte quando la lotta contro il Male richiede tutte le forze di padre Karras e dell'esorcista padre Merrin (un immenso Max Von Sydow). A un primo livello il film potrebbe sembrare la messa in discussione della fede dei due religiosi; a una lettura più attenta - e molto più spaventosa - 'L'esorcista' è un film diretto ai laici, la cui certezza sulla non esistenza del diavolo viene messa robustamente in crisi. In italiano la voce della creatura che possiede Regan era di Laura Betti, in originale della grande attrice Mercedes McCambridge. Ellen Burstyn e Linda Blair sono le fantastiche protagoniste." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 20 giugno 2013) "Forse avrebbe voluto un titolo diverso, tipo 'Il braccio violento del demonio', visto che due anni prima il suo 'Braccio violento della legge' aveva vinto cinque Oscar e che quello de 'L'Esorcista', il romanzo di William Peter Blatty da cui aveva deciso di trarre uno dei film più discussi della storia, non gli piaceva proprio. Ma esattamente il 19 giugno di quarant'anni fa - e per questo il film torna soltanto per oggi in duecento sale, in una versione digitale e integrale con undici minuti aggiunti che non si videro nel 1973 - la terrificante storia dell'indemoniata Regan (fu scelta la quattordicenne Linda Blair) risparmiata alla fine dalla morte grazie a un lungo esorcismo, travolgeva le sale americane, accendendo poi discussioni nelle platee disorientate di mezzo mondo. Un caso non solo cinematografico, montato ad arte attraverso una comunicazione globale, perché nessuno prima di William Friedkin (...) aveva avuto il coraggio di affrontare la presenza del diavolo nel corpo e nella mente di una ragazzina con tale virulenza. Immagini forti e crude, supportate da una sceneggiatura perfetta e da una recitazione di altissimo livello e, nonostante tutto, da un equilibrio, mai più raggiunto da nessuna pellicola del successivo filone demoniaco, tra dimensione puramente onorifica e addentellati volutamente religiosi. (...) Friedkin non ritrae in modo semplicistico la lotta col male e nemmeno crea dei vincitori veri e propri, non ne fa insomma un film di propaganda. Anzi, è un'opera molto tormentata, cupa, che tende sin dall'inizio a responsabilizzare lo spettatore. Lo fa attraverso il suo bisogno di essere spaventato, direi colpevolizzato. Può non piacere, ma sicuramente nessuno c'è riuscito meglio di lui»." (Luca Pellegrini, 'Avvenire', 19 giugno 2013) "Salghino, signori, sull'ottovolante di Belzebù per un viaggio folle e repellente nelle viscere dell'inconscio. All'epoca fu uno straordinario, e immeritato, successo: ma la gente che faceva la fila alla cassa, immancabilmente si rimetteva in coda davanti alla toilette. Come cambia il mondo: trent'anni dopo le risate sovrastano i brividi". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 7 luglio 2001)

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