The Fighters - Addestramento di vita2014

SCHEDA FILM

The Fighters - Addestramento di vita

Anno: 2014 Durata: 98 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO

Regia:Thomas Cailley

Specifiche tecniche:(1:1.85)

Tratto da:-

Produzione:NORD-OUEST FILMS, IN COPRODUZIONE CON APPALOOSA DISTRIBUTION, CON LA PARTECIPAZIONE DI: CANAL+, CINE+, HAUT ET COURT DISTRIBUTION

Distribuzione:NOMAD FILM (2015)

ATTORI

Adèle Haenel nel ruolo di Madeleine
Kévin Azaïs nel ruolo di Arnaud
Antoine Laurent nel ruolo di Manu Labrède
Brigitte Roüan nel ruolo di Hélène Labrède
William Lebghil nel ruolo di Xavier
Thibault Berducat nel ruolo di Victor
Nicolas Wanczycki nel ruolo di Tenente Schliefer
Frederic Pellegeay nel ruolo di Reclutatore
Steve Tientcheu nel ruolo di Ruiz
Franc Bruneau nel ruolo di Consulente funebre
 
 

MONTAGGIO

Corbeille, Lilian
 

SCENOGRAFIA

Chapelle, Paul
 

COSTUMISTA

Daurat, Arianne
 

EFFETTI

Carsoux, Alain

TRAMA

Tra i suoi amici e l'impresa familiare, l'estate di Arnaud si preannuncia tranquilla. L'incontro con la bella Madeleine, però, sconvolgerà tutto. Tanto bella quanto fragile, Madeleine è appassionata di allenamenti estremi e profezie catastrofiche, e si sta preparando alla fine del mondo. Tra lei e Arnaud, ben presto nasce una storia d'amore e di sopravvivenza fuori dall'ordinario...

CRITICA

"Un film d'amore girato come un film d'avventura, con un'eco delle migliori commedie sofisticate americane (amore e rivalità naturalmente, se no che amore è?). Un film d'avventura in cui i paesaggi sono protagonisti quanto i personaggi, ma senza la supponenza di tanto cinema d'autore. La storia di un incontro complicato - il classico 'boy meets girl' - raccontata con una fantasia e un coraggio (coraggio fisico, non per dire) che coglie il modo di vivere e insieme i sentimenti profondi di tanti giovani d'oggi con una nettezza, uno slancio, una felicità a dir poco insoliti. Premiatissimo, dall'ultima Quinzaine di Cannes in poi, 'The Fighters', cioè 'Les combattants' (ma perché dobbiamo sempre anglicizzare i titoli come servi sciocchi?) parte in quarta sui titoli di testa e non si ferma più. (...) Ne esce un film in cui i dialoghi nascono sempre dall'azione, e non viceversa, con una naturalezza, un divertimento, una logica emotiva semplice e insieme profonda che dovrebbero far morire d'invidia il 95 % dei registi italiani. (...) il primo film di Thomas Cailley, fotografato da suo fratello David (sì, ancora due fratelli cineasti), rende con rigore, energia e finezza insieme. Davvero da non perdere." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 16 aprile 2015) "(...) opera prima di notevole fattura (...). Se appena sotto la superficie si avverte bene l'illustre retroterra della classica commedia hollywodiana fondata sul conflitto tra i sessi, il film è anche e soprattutto la sottile rappresentazione di un'educazione sentimentale però immersa nella temperie delle preoccupazioni giovanili dell'oggi." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 16 aprile 2015) "Che titolo italiano (!) inutile «The Fighters - Addestramento di vita», (...) visto che il film originale s' intitola «Les combattants». Un dettaglio che non guasta l'ottima qualità di questo esordio, ennesimo segnale delle maggiori vitalità e varietà della cinematografia d' oltralpe: il giovane Cailley, infatti, non ha esitato nello scegliere il soggetto arcinoto del ragazzo-incontra-ragazza, ma poi l'ha realizzato con un talento d'invenzione, scrittura e regia decisamente fuori standard. L'idea centrale - portata a compimento grazie alla scelta degli attori e al loro perfetto e insolito chimismo - si basa sull'«impossibile» giustapposizione tra amore ed energia, educazione sentimentale e performance muscolare, grandiosità del paesaggio e alterazioni mentali personali. Sembra di assistere all'incontro tra la commedia americana anni Trenta (magari quelle dove la Hepburn e Grant litigano per amarsi) e un film francese postmoderno con le nuove eroine dominanti sui maschi (...). All'inizio il film può apparire un po' divagante e come sospeso sulle strane eppure accattivanti personalità dei protagonisti, ma a poco a poco coinvolge e convince con il suo umorismo sottile, i suoi dialoghi eccentrici e asprigni, la sua interazione tra l'esplosione dei sensi e l'assedio degli elementi naturali e il suo climax finale sorprendente." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 16 aprile 2015) "Definirlo «formidabile», come ha fatto la stampa parigina, è esagerato, ma 'The Fighters' ('Les Combattants') è un esordio interessante che, riallacciandosi alla tradizione molto francese del romanzo di formazione adolescenziale, la rinnova con tematiche intonate all'attuale clima di incertezza. (...) Il regista Thomas Cailley pedina i protagonisti con freschezza e senza psicologismi giocando sulla loro fisicità a contrasto e su un loro complice rapporto con la natura che suona una promessa di futuro in un mondo in disgregazione." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 16 aprile 2015) "Una commedia militare romantica: possibile? Sì (...). Tra sirene apocalittiche, addestramento militare e passo a due di formazione, 'The Fighters' ha nella Haenel, ibrido di Kate Winslet e Carrè Otis, e nella roccia Azais due cavalli di battaglia, e di razza: la loro chimica, i loro sguardi e, sì, i loro destini che s'azzuffano fanno di sopravvivenza virtù, del solito 'boy meets girl' una elegia sentimentale spiccia e lirica insieme. Menzione speciale alle musiche elettroniche, doverosa sottolineatura della sceneggiatura per ritmo, nitore e semplicità, 'The Fighters' ha tanti padri illustri, da Malick a Doillon, da Bellocchio a Bertolucci, ma anche la forza di fare di testa (occhi) propria: imperdibile." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 16 aprile 2015) "Piacerà a chi ha nostalgia delle commedie agresti francesi di una volta (anni cinquanta) alle storie di primi amori messi in pericolo da giochi pericolosi. Un sottogenere che al cinema a volte funziona. A patto che siano i francesi a farlo." (Giorgio Carbone, 'Libero', 16 aprile 2015) "Storia di un innamoramento, sullo sfondo di una fine del mondo minacciata dalla mancanza di scrupoli dell'uomo verso la natura. (...) Opera prima, esaltata oltremisura a Cannes. Simpatico sì, ma nulla di più." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 16 aprile 2015)

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