Anno: 2005 Durata: 95 Origine: BELGIO Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Jean-Pierre Dardenne|Luc Dardenne
Specifiche tecniche:ARRIFLEX CAMERAS, 16 MM, SUPER 16 STAMPATO A 35 MM (1:1.66)
Tratto da:-
Produzione:JEAN-PIERRE DARDENNE, LUC DARDENNE, DENIS FREYD PER ARCHIPEL 35, LES FILMS DU FLEUVE, R.T.B.F., ARTE FRANCE CINEMA
Distribuzione:BIM
Jérémie Renier | nel ruolo di | Bruno |
Déborah François | nel ruolo di | Sonia |
Jérémie Segard | nel ruolo di | Steve |
Fabrizio Rongione | nel ruolo di | Giovane malvivente |
Olivier Gourmet | nel ruolo di | Poliziotto in borghese |
Stéphane Bissot | nel ruolo di | Ricettatrice |
Mireille Bailly | nel ruolo di | Madre di Bruno |
Anne Gérard | nel ruolo di | Negoziante |
Bernard Marbaix | nel ruolo di | Commerciante |
Frédéric Bodson | nel ruolo di | Malvivente |
Leon Michaux | nel ruolo di | Poliziotto |
Samuel De Ryck | nel ruolo di | Thomas |
Hachemi Haddad | nel ruolo di | Portiere dell'ostello |
Olindo Bolzan | nel ruolo di | Commerciante |
Alao Kasongo | nel ruolo di | Donna all'accettazione dell'ospedale |
Annette Closset | nel ruolo di | Infermiera |
Jean-Michel Balthazar | nel ruolo di | Barman |
Marie-Rose Roland | nel ruolo di | Infermiera |
Philippe Jeusette | nel ruolo di | Ricettatore |
Sophia Leboutte | nel ruolo di | Ispettrice |
Bruno e Sonia sono molto giovani e hanno appena avuto un bambino, il piccolo Jimmy. La coppia sopravvive con il sussidio percepito da Sonia e i piccoli furti compiuti da Bruno con la sua banda. Bruno si troverà costretto ad affrontare il nuovo ruolo di padre nonostante il desiderio di libertà e il suo esclusivo interesse per il denaro...
"Lungi dal raccontarci la storia di un mostro, i Dardenne mettono in scena un percorso morale, una redenzione (ecco perché, dove sarebbe legittimo aspettarsi di trovare ogni porta sbarrata, concedono una via d'uscita ai loro protagonisti). In questo si rivelano i veri eredi di Robert Bresson; diversissimi da lui per stile, lo emulano nel risolvere l'urgenza di un rapporto morale col mondo non predicando, ma affidandosi totalmente al linguaggio. Il vecchio maestro fu autore di un memorabile 'L'argent', rigoroso fino alla spietatezza. In un certo senso 'L'Enfant' meritata Palma d'oro a Cannes, è il proseguimento a lunga distanza di quel capolavoro. Perché la cosa più focalizzata, e più perturbante, del film resta il rapporto dei personaggi col denaro: spettro della monetizzazione universale per cui, smarrito ormai ogni rapporto simbolico col mondo, tutto è vendibile, tutto ha un prezzo; e la parola pronunciata più spesso da chicchessia è euro." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 9 dicembre 2005) "Personaggi strappati alla vita, moto perpetuo, sentimenti estremi. Sono le chiavi del cinema dei registi di 'Rosetta', e non si saprebbe dire quale venga per prima e quale derivi dalle altre. Palma d'oro a Cannes, 'L'enfant' conferma il metodo ma anche l'emozione . Non basta pedinare la realtà, bisogna caricarla al massimo, farla esplodere da dentro. (...) Finale in parlatorio, come in 'Pickpocket'. Ma con un gusto per i dettagli, il dolore, il pericolo, che fa stare col cuore in gola e dà a Bruno e Sonia, quasi due animali che comunicano a gesti più che a parole, la forza delle grandi creazioni." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 16 dicembre 2005) "I fratelli Dardenne, belgi, baricentro del cinema all' europea senza effetti ma con affetti speciali, hanno vinto con questo film a Cannes, 6 anni dopo 'Rosetta'. I soliti. Meno male. (...) Sembra un film improvvisato, ma nulla avviene per caso, è telecomandato dal senso di giustizia di autori che emanano profonde infelicità, chiamandoci complici e testi con la psicosomatica presenza di Déborah François e Jérémie Renier. La storia entra dentro e si pensa a quanto il cinema può oggi essere ancora utile." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 16 dicembre 2005)
Incasso in euro