SCHEDA FILM

L'assassino è quello con le scarpe gialle

Anno: 1995 Durata: 96 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMICO

Regia:-

Specifiche tecniche:PANORAMICA

Tratto da:-

Produzione:FULVIO LUCISANO, GUIDO DE LAURENTIIS, LEO PESCAROLO PER M.G. - ITALIAN INTERNATIONAL FILM

Distribuzione:I.I.F. (1995)

TRAMA

Roberto Spaventa, un giovane pigro e inconcludente, viene convocato dalla zia centenaria, ricchissima, che gli comunica che lo nominerà suo erede, se riuscirà nei venti giorni mancanti al proprio compleanno a restaurare il Teatro Ducale di sua proprietà in Monteriano, per darvi in "prima assoluta" l'Amleto. Un autentico tour de force per Roberto, tanto che proprio in quel teatro lui ha assistito, venticinque anni prima, tra le quinte, durante una recita di bambini, ad un omicidio ad opera di uno fra i suoi compagni di scuola: da qui il trauma, mai rimosso. Le prove vengono continuamente disturbate perché si verificano omicidi inesplicabili, uno dopo l'altro, iniziando con la decapitazione di un operaio di scena. Roberto si improvvisa investigatore, aiutato nella disperata impresa dall'amico Pino che l'investigatore, anche se poco fortunato, lo fa di mestiere, da Tiziana, l'Ofelia di turno, e da Francesca, una giornalista, la quale per il suo giornale è sempre presente con interviste a tutti. Seconda vittima, trafitta tra le quinte, un falegname; indi Dora la segretaria-cassiera. le prove continuano ma anche gli attori sono pugnalati o avvelenati. Qualche sospetto aleggia su Otto, il compassato cameriere della zia bravissimo nel fare dispetti e trappole per tutti. La sera della "prima" lo spettacolo si svolge tra delitti e contrattempi e sovvertendo per forza l'ordine delle scene. Alla fine Roberto individua l'assassino: è l'attore che impersona Amleto, il "gentil principe", il bambino colpevole di venticinque anni prima che, nel duello conclusivo, confessa tutto e muore. E così Roberto riesce a liberarsi per sempre del trauma che ha segnato la propria giovinezza.

CRITICA

"L'impianto generale del giallofarsa soffre troppo dei continui rimandi all'estetica televisiva, d'un modo di connettere la storia che si preoccupa solo di incollare tra loro gli sketches, d'una recitazione che usa i corpi con catodica disinvoltura. Da un momento all'altro ci si aspetta che sbuchino Giancarlo Magalli o Raffaella Carrà e invece il film, una volta rivelati i congegni, si assopisce nella prevedibilità. Nell'impossibilità di fare zapping, ci si rassegna alla tragicomica fatalità della parodia." (Fabio Bo, "Il Messaggero", 30 Aprile 1995) "Giocato in chiave di farsa, senza neanche la minima pretesa di imbastire una trama e una suspense a sostegno delle episodiche trovate, 'L'assassino e quello con le scarpe gialle' è la versione casereccia e approssimativa del tipico giallorosa di stampo anglosassone che annovera ben più illustri e spiritosi esemplari. Lo dirige Filippo Ottoni, più noto come direttore di doppiaggio, che l'ha sceneggiato insieme agli autori-attori della 'Premiata Ditta'. Attivi sul doppio fronte del teatro e della tv, i quattro, che hanno mostrato un'inclinazione a parodiare il Bardo fin dall'esordio nel 1982 con 'Giulio Cesare è ... ma non lo dite a Shakespeare', hanno l'aria di essere affiatati e di divertirsi insieme, almeno loro: il che è sempre meglio di niente." (Alessandra Levantesi, "La Stampa", 22 Aprile 1995)

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