L'Arte della Felicit?2013

SCHEDA FILM

L'Arte della Felicità

Anno: 2013 Durata: 82 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:ANIMAZIONE

Regia:Alessandro Rak

Specifiche tecniche:HD, DCP

Tratto da:-

Produzione:LUCIANO STELLA PER BIG SUR, IN COLLABORAZIONE CON MAD ENTERTAINMENT, RAI CINEMA E CINECITTÀ LUCE

Distribuzione:ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ

TRAMA

Alfredo e Sergio. Due fratelli. Due vite. Due continenti. Una sola anima. Sergio, tassista e musicista per vocazione, ha chiuso con la musica da anni: quando suo fratello maggiore Alfredo l'ha abbandonato nel momento in cui la loro carriera artistica stava decollando. Da allora, Sergio si è rinchiuso nel suo taxi, dal quale filtra il mondo esterno. Sotto un cielo plumbeo di una Napoli all'apice del suo degrado, Sergio riceve una notizia che lo sconvolge. Niente sarà come prima. Presto verrà travolto da ricordi, emozioni, speranze, rimpianti e incontri che gli insegneranno l'arte della vita... l'arte della felicità!

CRITICA

"Ricorda 'Cronaca familiare' di Pratolini questo straordinario cartone animato che recupera, di fronte all'omologazione digitale dei kolossal Usa, il fattore umano. Ad opera di Alessandro Rak, che ha scritto lo script con Luciano Stella e una factory al lavoro per raccontare il quotidiano di un taxista che non vuole più affrontare il mondo, una Napoli grigia e piovosa; poi i suoi incontri casual, il complesso rapporto col fratello e la forza del passato. E il disegno è avvicinato come mai, ma con discreta indiscrezione." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 21 novembre 2013) "'L'arte della felicità' è un film di animazione, italiano. Piuttosto speciale. Per l'efficacia del disegno e per l'estrema suggestione delle atmosfere create, più che per l'eccesso di parole retoriche (pesantemente 'filosofiche' ma anche poetiche) del sovrabbondante parlato." (Paolo d'Agostini, 'la Repubblica', 21 novembre 2013) "Preziosa la formula dietro a questo cartone animato italiano che riunisce una serie di talenti intorno all'illustratore e regista Alessandro Rak e al produttore e co-sceneggiatore Luciano Stella, cui si deve l'idea di un film ispirato alla manifestazione partenopea 'L'arte della felicità', da nove anni luogo d'incontro per filosofi e studiosi. (...) La storia sarebbe originale e poetica, non fosse che il cartone appesantito da un eccesso di dialoghi e riflessioni fatica a trovare una misura." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 21 novembre 2013) "'L'Arte delle felicità', un film italiano a disegni animati ricco di contributi d'ogni tipo (spesso preziosi) radunati attorno a sé da un noto produttore di Napoli, Luciano Stella, che valendosi esclusivamente di artisti, napoletani come lui, li ha fatti operare all'interno di un gruppo che, con un acronimo, ha definito MAD, e cioè Musica Animazione Documentari, passando poi all'azione con uno stuolo di giovani, registi, sceneggiatori, musicisti, animatori, montatori, insieme con i quali, dal 2005, ha dato vita a una Rassegna intitolata 'L'Arte della felicità'. Come si intitola anche questo film realizzato per lui da un trentenne, Alessandro Rak, noto autore di fumetti e pronto a far rivivere sullo schermo quella sua passione costruendo appunto uno spettacolo unicamente sulla base di disegni animati. Uno spettacolo insolito, di gusto, con un rispetto attento delle esigenze del cinema. (...) Immagini abbacinate, spesso percorse da fiamme, da veli, da lampi, da vivacissimi colori, con personaggi costruiti con nitidi segni realistici in voluto contrasto con la visionarietà dell'insieme, cui si aggiungono, fugaci ma intensissime, delle sollecitazioni poetiche come un cervo tra gli alberi in mezzo a luci soffuse. Mentre le musiche, tutte d'autore, evocano misteri. Un bell'esempio di disegno animato italiano." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo - Roma', 21 novembre 2013) "Opera prima di Alessandro Rak, inquadra Napoli all'apice del degrado: 'l'embrione dell'apocalisse', un inferno, con Sergio per indolente Caronte, chiamato a raccogliere i pezzi di una vita, e un fratello, che non è più. Prodotta da Luciano Stella con la factory MAD, fa del CGI una promessa realizzata di democrazia audiovisiva: l'abbattimento dei costi riporta i 'cartoon per adulti' in Italia. Pecca però di proselitismo buddista: ok l'afflato spirituale, ma troppo incenso brucia gli occhi..." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 21 novembre 2013) "Presentato alla Settimana della Critica nell'ultima edizione veneziana, 'L'Arte della felicità' esce nelle sale in 30 copie distribuito dall'Istituto Luce. È una bella notizia, per tanti motivi. Il primo ha a che fare con la natura del film stesso, giacché stiamo parlando di un film italiano d'animazione per grandi, genere pressoché sconosciuto qui da noi. Abbiamo testimoniato qualche incursione straniera, soprattutto di produzione francese e belga, tra le quali 'La triplette di Belleville', 'L'illusionista', 'Panico al villaggio', 'La bottega dei suicidi', 'Valzer con Bashir', 'Paura del buio' (film a episodi, bellissimo, con illustratori di fama alla prova con l'animazione), ma raramente abbiamo trovato distribuito in sala un lungometraggio d'animazione d'autore italiano (per grandi). Per un precedente bisogna risalire alla 'Piccola Russia' di Toccafondo, un kolossal ai tempi. Alessandro Rak, classe '77, diplomato al Centro Sperimentale, è riuscito in questo intento con l'aiuto determinante del produttore Luciano Stella, che qui firma anche la sceneggiatura. Il film s'ambienta a Napoli nei giorni dell'apocalisse dei rifiuti, battuta eternamente dalla pioggia (come fosse la Los Angeles di 'Blade Runner') in una sorta di visione distopica animata dall'errare irrequieto di un tassista una volta musicista, alle prese con la scomparsa del fratello. Tratto inciso e realistico, ma con molte fughe ed effrazioni stilistiche, compresa qualche commistione con il video, seppur ridisegnato, 'L'Arte della felicità' offre come meditazione animata libera ed errabonda, un esempio interessante di scuola napoletana, generoso e alle volte debordante." (Dario Zonta, 'L'Unità', 21 novembre 2013) "'L'arte della felicità' del fumettista Alessandro Rak (...) conduce lo spettatore attraverso le strade di Napoli a bordo di un taxi dove l'autista, musicista mancato, fa i conti con la morte del fratello, monaco buddista, i fantasmi del passato, dolorose disillusioni, ma non senza un raggio di speranza." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 21 novembre 2013)

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