L'APETTA GIULIA E LA SIGNORA VITA2003

SCHEDA FILM

L'APETTA GIULIA E LA SIGNORA VITA

Anno: 2003 Durata: 85 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:ANIMAZIONE

Regia:-

Specifiche tecniche:TECHNICOLOR

Tratto da:-

Produzione:VERONICA SALVI PER ESSE&BI CINEMATOGRAFICA

Distribuzione:ESSE&BI CINEMATOGRAFICA

TRAMA

Una piccola ape operaia sogna una vita diversa da quella per la quale è destinata, fatta di un lavoro manuale, ripetitivo e stressante in una fabbrica di miele. Si reca così da sua mamma, l'Ape Regina, per rivendicare il diritto a un'esistenza migliore nella quale poter avere un nome come quello dei bambini, scelto da lei: Giulia. E' così, un po' per gioco, un po' per accontentarla, l'ape regina, decide di raccontarle ogni sera, al termine del lavoro, una serie di favole sulle avventure degli esseri umani - dalla nascita fino alla vecchiaia - che hanno come protagonisti Simone e Sarah.

CRITICA

"Primo cartone italiano interamente in 3D, 'L'apetta Giulia e la signora Vita' di Paolo Modugno sorprende per il coraggio. Che i genitori siano avvertiti. Nonostante canzoni dolci, animali buffi e simpatici esserini fatti di spugna, il film di Modugno è molto, molto serio. Bella comparsata di Nino Manfredi come voce del cavallo Bobo. Tecnicamente l'animazione al computer della Pixar è anni luce avanti. Impareremo". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 19 settembre 2003) "Fiaba che si sfoglia come un saggio raccontino esistenziale, il cartoon di Paolo Modugno è un musical non buonista come da rituale, gli preme avvertire che vita e morte vanno di pari passo. Il racconto è mosso e vivace, i disegni modellati in 3D di Francesca Salvi ironici ed espressivi, la morale della lotta di classe nell'alveare finisce per sfociare in un punto interrogativo sul mistero della vita, tutto a portata di bambino. Tra le voci, Irene Grandi, la Modugno, Mirabella e Nino Manfredi, nel ruolo di un cavallo bizzarro". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 20 settembre 2003) "Una prima osservazione, incondizionatamente positiva: il livello qualitativo delle immagini digitali non ha nulla da invidiare a corazzate dell'animazione americana come 'Monsters & Co.' o 'L'era glaciale'. (...) Dunque: che cosa differenzia il film di Modugno dai citati 'colleghi' americani? Il fatto che quelli contengono, sì, una morale della favola precisa, ma risolta in situazioni divertenti; mentre questo, detto con una punta di rammarico, è un film filosofeggiante e un po' astruso, che il pubblico dei bambini stenterà a capire". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 20 settembre 2003) "Esperimento coraggioso 'L'Apetta Giulia e la signora Vita' è un film però non riuscito e contraddittorio. Coraggioso perché tratta temi insoliti ai cartoon; non riuscito sul piano della storia che, come si è detto, non riesce a decollare; e contraddittorio nelle intenzioni. Perché, se nella forma e nello stile è rivolto ai bambini più piccoli, nel contenuto e nel linguaggio è più comprensibile agli adulti. Gli uni e gli altri, però, come l'apetta Giulia, alla fine vorrebbero nobilitarsi un po' meno e divertirsi un po' di più". (Renato Pallavicini, 'L'Unità', 17 ottobre 2003) "'L'apetta Giulia e la signora Vita' di Paolo Modugno, con le canzoni di Molinari-Dietrich, con le voci di Irene Grandi, Ludovica Modugno, Raf, Michele Mirabella e di Nino Manfredi per il cavallo Bobo, è un lungometraggio d'animazione tridimensionale molto musicato, con un solo difetto: troppa densità, troppe idee, troppi personaggi, troppa roba insidiano la semplicità e la linea narrativa unica a cui il genere ci ha abituato, pur arricchendo il film in maniera inconsueta." (...) Nei colori dominanti del miele, dell'oro e del rosso, il disegno imperfetto risulta aggraziato e piacevole; le parti più efficaci sono quelle che riguardano le api e gli animali, mentre gli esseri umani appaiono più rigidi, meno disinvolti ed espressivi. Una vicenda piena di significati, d'insegnamenti, e, nonostante la dimensione comica sia ridotta, originale e divertente." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 22 settembre 2003)

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