Anno: 1954 Durata: 95 Origine: ITALIA Colore: B/N
Genere:DRAMMATICO
Regia:Raffaello Matarazzo
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:TITANUS
Distribuzione:TITANUS - MONDADORI VIDEO (IL GRANDE CINEMA)
Amedeo Nazzari | nel ruolo di | Ing. Guido Carani |
Yvonne Sanson | nel ruolo di | Suor Addolorata/Lina |
Enrica Dyrell | nel ruolo di | Elena Carani |
Alberto Farnese | nel ruolo di | Poldo |
Flora Lillo | nel ruolo di | Flora |
Philippe Hersent | nel ruolo di | Mario La Torre |
Nerio Bernardi | nel ruolo di | Avv. Rossi |
Virgilio Riento | nel ruolo di | Dott. Marini |
Olga Solbelli | nel ruolo di | Madre superiora |
Ignazio Balsamo | nel ruolo di | Poliziotto |
Franca Parisi | nel ruolo di | Soubrette |
Oscar Andriani | nel ruolo di | Avvocato |
Rina Franchetti | nel ruolo di | Detenuta |
Silvana Jachino | nel ruolo di | Detenuta |
Giuseppe Chinnici | nel ruolo di | Cappellano |
Amina Pirani Maggi | nel ruolo di | Guardiana del carcere |
Leonardo Bragaglia | nel ruolo di | Maurizio |
Enrico Olivieri | nel ruolo di | Bruno |
Paola Quattrini | nel ruolo di | Alda bambina |
Emilio Cigoli | ||
Floria D'Alba |
Dalla sua relazione con Luisa, che successivamente ha preso il velo, il Conte Guido Carani ha avuto un figlioletto. Quando questo viene a morire, il conte sente di non poter più vivere con la moglie Elena, che a suo tempo s'era adoperata, d'accordo con la madre di lui, per impedire che sposasse Luisa. Costretta ad accettare la separazione consensuale, Elena lascia la casa, portando con sé la figlioletta; ma entrambe periscono durante la fuga in mare. Sconvolto da questa seconda tragedia, il conte s'abbandona alla più cupa disperazione; soltanto l'intenso lavoro varrà a fargli trovare qualche interesse nell'esistenza. Durante un viaggio in treno il conte conosce Lina, un'attrice che assomiglia in modo impressionante a Luisa, il cui ricordo è sempre vivo in lui. Lina è impressionata dallo strano comportamento del conte, il quale sembra voglia evitare di rivederla, mentre evidentemente si sente attratto verso di lei. Lina, che ha delle amicizie poco raccomandabili, viene consigliata a sfruttare lo stato d'animo del conte: ella dapprima si presta al gioco, poi la stima e la simpatia che il conte ha destato in lei, le impediscono di assecondare i desideri dell'amico. Coinvolta in una rapina, della quale costui è stato l'autore, Lina viene arrestata. Accusata di aver fatto la spia, ella viene malmenata e gettata a terra da alcune detenute. Data la sua avanzata maternità, Lina deve essere operata di urgenza. Nel vederla il medico trova in lei una strana somiglianza con la sua assistente all'ospedale, Suor Addolorata. Lina vuol conoscere la suora e le raccomanda il bambino, pregandola di avvertire il conte. Questi sposa Lina in carcere. Un gruppo di detenute tenta l'evasione, minacciando, se impedite, di uccidere il bambino. Per salvare la sua creatura, Lina muore tra le fiamme. Suor Addolorata riesce a farsi consegnare dalle detenute il bambino, che consegna al padre.
"Siamo in pieno clima "fantastico". La doppia parte interpretata da Yvonne Sanson non può non ricordare uno dei capolavori del cinema fantastico e cioè 'Vertigo' di Alfred Hitchcock (cineasta con cui Matarazzo ha più di un punto in comune, se non altro per la capacità di ridurre a puro lessico gli elementi canonici del genere). (...) Il finale del film è addirittura surreale. Dal neorealismo siamo giunti all'espressionismo, dalla logica al delirio.". (Adriano Aprà, in "Neorealismo d'appendice", Guaraldi, 1976, A. Aprà, Claudio Carabba)
Incasso in euro