Anno: 2017 Durata: 111 Origine: FRANCIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Babak Jalali
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:GINEVRA ELKANN, CHRISTOPHE AUDEGUIS PER ASMARA FILMS, THE CUP OF TEA, TOPKAPI FILMS, PIANO, TO BE CONTINUED, CON RAI CINEMA
Distribuzione:ASMARA FILMS (2019)
Rod Rondeaux | nel ruolo di | Raymond Denetclaw |
Florence Klein | nel ruolo di | Sally |
Wilma Pelly | nel ruolo di | Mary Denetclaw |
James Coleman | nel ruolo di | Wesley Denetclaw |
Georgina Lightning | nel ruolo di | Bettie |
Antonia Steinberg | nel ruolo di | Rosie |
Andrew J Katers | nel ruolo di | Peter |
Griffin Burns | nel ruolo di | Eli |
Mark Mahoney | nel ruolo di | Sindaco Robertson |
Thomas R. Baker | nel ruolo di | Sindaco Jacobs |
Barnet Rogers | nel ruolo di | Sam |
Michele Melega | nel ruolo di | Derek |
Jake Miller | nel ruolo di | Mark |
Stephanie Harpe | nel ruolo di | Jane |
Nella riserva indiana di Prairie Wolf vive la famiglia dei Denetclaw. Li raggiunge la notizia della morte di Floyd, il figlio minore, morto in combattimento in Afghanistan; inizia l'attesa del corpo del ragazzo che deve essere riportato nella riserva per la sepoltura. Wesley, il più giovane dei figli ancora in vita, è un alcolista. La morte del fratello sembra non riguardarlo in alcun modo, l'unico scopo delle sue giornate è procurarsi della birra. Wesley è quotidianamente in contatto con i bianchi che gestiscono i negozi di liquori appena fuori dalla riserva. Quando la già difficile relazione tra le due comunità, i nativi e i bianchi, raggiunge un livello di massima tensione Wesley ne è direttamente colpito. Raymond, il fratello maggiore, è un ex-alcolista con una moglie e due figli. Nonostante senta una forte responsabilità verso l'intera famiglia, Raymond è troppo impotente e chiuso in se stesso per fare qualcosa per loro. Fino a quando i problemi che affliggono i due fratelli più giovani lo obbligheranno a reagire e a tornare ad essere un uomo.
"(...) Il film diretto dall'anglo-iraniano Babak Jalali (ma di co-produzione italiana), presentato alla Berlinale l' anno scorso, ne fa un ritratto che a sua volta porta con sé gli echi di un cinemaballata, amaro e lontano dalla Hollywood d'oggi, ma passato attraverso il filtro del cinema d autore: appena un po' ostentato nella lentezza del ritmo e nella composizione delle inquadrature, ma con un' adesione sincera alla disperazione di queste vite." (Emiliano Morreale, 'La Repubblica', 21 febbraio 2019)
Incasso in euro