LA VITA IN ROSSO1996

SCHEDA FILM

LA VITA IN ROSSO

Anno: 1996 Durata: 100 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:GROTTESCO

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:GEORGES BENAYOUN E YVES MARMION PER LA IMA FILMS UGC IMAGES B.

Distribuzione:MEDUSA DISTRIBUZIONE - MEDUSA VIDEO

TRAMA

Nella Mosca del 'dopo caduta Muro di Berlino', il francese Philippe è all'aeroporto in attesa di tornare in patria. All'improvviso la bella Oxsana lo avvicina e lo convince a seguirla per una visita alla città. Passando da un locale notturno all'altro, Philippe è conquistato dal fascino della ragazza che ad un certo punto gli mette nel bicchiere una sostanza che gli fa perdere conoscenza. Quando si risveglia, Philippe è nudo su un letto, guardato a vista da due scagnozzi che lo sorvegliano e lo riempiono di botte quando cerca di fuggire. Solo più tardi Philippe si ritrova in uno strano laboratorio di fronte al Papa, un temibile mafioso rispettoso delle leggi d'onore. Riappare anche Oxsana, che spiega a Philippe qual è il suo compito: impersonare il Presidente della Combarte che deve vendere ad alcune popolazioni della Russia asiatica una centrale per il trattamento del cotone (inesistente) al prezzo di 20 milioni di dollari. Una colossale truffa, che però alla fine non riesce. Philippe e Oxsana fuggono a Parigi, decisi a cambiare vita, dove però sono raggiunti dal Papa. Philippe è condannato a morte, quando il Papa capisce che Oxsana è incinta e che sta quindi per diventare nonno. Decide allora di non privare il nascituro del genitore, e si offre personalmente alla vendetta dei truffati. Esce, va incontro alla morte, mentre i due ragazzi restano con il loro futuro davanti.

CRITICA

"Pensato così bene, con tutti i suoi simboli a posto, 'La vita in rosso', molto inconsueto e a suo modo divertente, risulta in realtà un film imperfetto, torbido, turbolento, con frequenti rotture di ritmo, a volte sgangherato e incoerente: capace quindi di riflettere l'illogicità e persino la follia dominanti la delinquenza nella società russa dei Novanta che ha scoperto il potere del danaro; e capace di scoprire un'attrice, Tania Mecherkina, di grande bellezza. Vincent Perez se la cava: non è semplicissimo, quando un attore si ritrova a dover recitare anche legato nudo a un letto, sepolto nella sabbia oppure violentato da un mercante di prostitute nel più infetto dei cessi di Istanbul". (Lietta Tornabuoni, 'L'Espresso', 10 luglio 1997)

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