Anno: 1973 Durata: 104 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO, MUSICALE
Regia:Luigi Magni
Specifiche tecniche:PANORAMICA, TECHNICOLOR
Tratto da:liberamente tratto dal dramma "Devant lui tombait toute une ville" di Victorien Sardou.
Produzione:FRANCO COMMITTERI PER QUASARS FILM COMPANY, UGO TUCCI PER UTI PRODUZIONI ASSOCIATE
Distribuzione:TITANUS - CREAZIONI HOME VIDEO, DVD: 01 DISTRIBUTION HOME VIDEO (2009)
Monica Vitti | nel ruolo di | Floria Tosca |
Gigi Proietti | nel ruolo di | Mario Cavaradossi |
Umberto Orsini | nel ruolo di | Cesare Angelotti |
Vittorio Gassman | nel ruolo di | Barone Scarpia |
Aldo Fabrizi | nel ruolo di | Il governatore |
Fiorenzo Fiorentini | nel ruolo di | Brigadiere Spoletta |
Gianni Bonagura | nel ruolo di | Brigadiere Sciarrone |
Ninetto Davoli | nel ruolo di | Tenente dell'esercito papalino |
Marisa Fabbri | nel ruolo di | La regina di Napoli |
Goffredo Pistoni | nel ruolo di | Il sagrestano |
Alvaro Vitali | nel ruolo di | Un derelitto |
Gino Rocchetti | nel ruolo di | Un popolano all'alba |
Il 14 giugno 1800, giorno della battaglia di Marengo, il patriota lombardo Cesare Angelotti evade dal carcere di Castel Sant'Angelo e si rifugia, travestito da donna, nella chiesa di Sant'Andrea, dove il pittore Mario Cavaradossi, di malcelate tendenze giacobine, sta lavorando a un affresco. Costui, che è l'amante di Floria Tosca, cantante famosa, nasconde Angelotti in una casa di campagna. Sfruttando abilmente la gelosia di Tosca, il barone Scarpia, reggente della polizia pontificia, scopre il rifugio del patriota, che per non consegnarsi ai gendarmi si uccide. Per averlo protetto, Cavaradossi è arrestato e condannato a morte. Sentendosi colpevole, Tosca, rinchiusa anche lei a Castel Sant'Angelo, sta per concedersi a Scarpia in cambio della vita dell'amato, ma, ottenuto un salvacondotto per due, e l'assicurazione che Mario sarà fucilato per finta, uccide il barone. Cavaradossi viene invece fucilato sul serio, per cui Tosca, disperata, si getta dagli spalti del castello.
"Delle tante 'Tosca' viste sullo schermo, quella di Luigi Magni - allestita con impegno produttivo notevole - è la prima che si distacca dalla tradizione togata ed accademica nel tentativo di affrontare la roboante materia sul filo teso dell'ironia, con le battute tronfie e lacrimose di Sardou sostituite con altre non più patetiche e a volte dissacranti, e con le arcate pucciniane messe a tacere per far posto alle marcette che il solito Armando Trovajoli compone per le commedie di Garinei e Giovannini." (Achille Valdata, "Stampa Sera", 24 marzo 1973)
Incasso in euro