Anno: 2004 Durata: 98 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:COMMEDIA
Regia:Alberto Ferrari
Specifiche tecniche:35 MM
Tratto da:-
Produzione:MARCO POCCIONI E MARCO VALSANIA PER PER RODEO DRIVE, ROBERTO BOSATRA PER SIFULUM
Distribuzione:MEDUSA (2005)
Ale | nel ruolo di | Ale |
Franz | nel ruolo di | Franz |
Petra Faksova | nel ruolo di | Ada |
Francesca Giovannetti | nel ruolo di | Linda |
Marica Coco | nel ruolo di | Olivia |
Sergio Romano | nel ruolo di | Bruno |
Stefano Venturi | nel ruolo di | Fabio |
Amerigo Fontani | nel ruolo di | Guido |
Mauro Pirovano | nel ruolo di | Ottavio |
Stefano Chiodaroli | nel ruolo di | Piero |
Coco Leonardi | nel ruolo di | Luigi |
Claudio Spadaro | nel ruolo di | Boss |
Massimiliano Mecca | nel ruolo di | Carabiniere |
Diego Parassole | nel ruolo di | Carabiniere |
Bianca Galvan | nel ruolo di | Gemella |
Massimo Palazzini | nel ruolo di | Maresciallo |
Pippo Santanastaso | nel ruolo di | Cerimoniere/Impiegato del Turismo |
In un piccolo paese della provincia italiana, tutti gli abitanti sono in fermento poiché sta per aver luogo l'avvenimento dell'anno: la partita di scacchi vivente contro il paese vicino. Tra questi c'è Ale, proprietario dell'albergo 'Belvedere' insieme alla moglie Linda, che lavora sodo per poter aggiungere al suo hotel la fatidica "terza stella". Serio, deciso e razionale, Ale è tutto l'opposto del cognato Franz, il fratello di Linda, completamente stralunato. Franz lavora come addetto alle pulizie in un carcere, ma si installa con l'inganno nell'albergo con la scusa di voler aiutare, scatenando l'estremo disappunto di Ale. A complicare le cose arrivano tre misteriosi individui...
"Lui e l'altro in 'La terza stella' sono Ale e Franz, coppia comica elettrizzante, caustica, pungente, ironica, surreale quando dà vita al botta e risposta sulla panchina di un parco qualsiasi che per magia si trasforma in palcoscenico di risate intelligenti. Come avviene, ad esempio, nello Zelig televisivo. Duo comico dal divertimento abbastanza annacquato e privo di spiazzante umorismo quando si mette in testa di voler fare il grande salto (?!) al cinema. Dilatando tempi e ritmi schiavi di una sovrastruttura narrativa che colora la commedia di giallo e che perde per strada proprio lui, il cabaret. Scegliendo volutamente di lanciarsi senza rete, lasciando a casa i loro inconfondibili marchi di fabbrica, come quei Gin e Fizz, rivisitazione del noir-poliziesco. L'augurio alla coppia è quello di trovare la giusta strada nel cinema. Il consiglio, di seguire sempre la buona stella del cabaret." (Leonardo Jattarelli, "Il Messaggero', 11 marzo 2005) "Una cifra un po' astratta e deliberatamente ingenua, affidata alle infinite varianti del classicissimo rapporto tra l'elemento intelligente, che sopporta fino a che i suoi nervi non scoppiano, che quando non ne può più si fa scappare la battuta acida ma troppo intelligente per l'altro (Ale), e quello un po' tonto ma a suo modo originale, incosciente ma di buon cuore, tanto legnoso e stralunato quanto l'altro è scattante, reattivo, sensibile e autolesionista. Il loro garbo è benvenuto, il divertimento non è sempre assicurato. Mina canta quattro canzoni." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 11 marzo 2005) "Che disastro. Ale & Franz sono simpatici, inutile negarlo, e anche bravi, lo dicono tutti. Il loro umorismo surreale funziona benissimo a 'Zelig', che ogni volta viene giù dagli applausi appena si siedono in panchina prima ancora che aprano bocca. Ma come molti altri colleghi fanno una terribile confusione fra tv e cinema. Perché un conto è uno sketch di cinque minuti, ma già nell'ospitata di Sanremo non è che il tandem avesse fatto faville, un altro è un film di un'ora e mezzo come questo gracilissimo. (...) Insomma, un pianto. Aspettiamo comunque al film d'appello. Peggio non potrà essere." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 18 marzo 2005)
Incasso in euro