Barbagia (La societ? del malessere)1969

SCHEDA FILM

Barbagia (La società del malessere)

Anno: 1969 Durata: 101 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Carlo Lizzani

Specifiche tecniche:TECHNISCOPE TECHNICOLOR

Tratto da:liberamente tratto daL libro "La società del malessere" di Giuseppe Fiori (ed. Laterza)

Produzione:DINO DE LAURENTIIS CINEMATOGRAFICA

Distribuzione:PARAMOUNT

ATTORI

Terence Hill nel ruolo di Graziano Cassitta Mario Girotti
Don Backy nel ruolo di Miguel Lopez
Frank Wolff nel ruolo di Avv. Spina
Gabriele Tinti nel ruolo di Nanni Ripari
Rossana Martini nel ruolo di Moglie di Nino Rossana Martini Krisman
Enzo Sancrotti nel ruolo di Nino Benetto
Hélène Ronée nel ruolo di Anania
Tano Cimarosa nel ruolo di Cartana
Clelia Matania nel ruolo di Madre di Graziano
Franco Silva nel ruolo di Avvocato Arecu
Peter Martell nel ruolo di Antonio Masara
Rosalba Neri nel ruolo di Una ragazza
Attilio Dottesio nel ruolo di Padre di Nino
Empedocle Buzzanca nel ruolo di Padre di Graziano
Remo De Angelis nel ruolo di Giovanni Cassitta
Franco Megna nel ruolo di Gioacchino Cinna
Giuliano Maielli nel ruolo di Graziano da ragazzo
Carlo Lizzani nel ruolo di Un giornalista
Alberto Fedele
Gianni Di Benedetto
Giuliana Quaglia
Marco Sancrotti
Orso Maria Guerrini
Rossana Krisman nel ruolo di Moglie di Nino Benetto
 

SOGGETTO

Fiori, Giuseppe
 

MUSICHE

Backy, Don
 

MONTAGGIO

Fraticelli, Franco
 

SCENOGRAFIA

Fontana, Franco
 

TRAMA

Graziano Cassitta giovane pastore barbaricino, educato, secondo il costume della sua gente, a considerare l'onore più importante della vita, ha vendicato la morte di uno dei suoi fratelli uccidendone l'assassino. Arrestato, riesce a evadere per ben tre volte: l'ultima, dal carcere di Sassari in compagnia di uno spagnolo, Miguel Tienza, col quale si rifugia sul Supramonte, l'aspra e boscosa catena di montagne nel cuore stesso della Barbagia. Spalleggiato da Spina, un disonesto avvocato, Graziano e la sua banda cominciano a dedicarsi a una fruttuosa attività: il sequestro di persone da liberare in cambio di cospicui riscatti. Mentre la polizia e i reparti speciali dei carabinieri gli danno inutilmente la caccia, Graziano - che giustifica le proprie gesta col fine di riparare, togliendo soldi ai ricchi, le secolari ingiustizie subite dai pastori - sogna, diventato estremamente popolare, di porsi addirittura alla testa di un movimento separatista. Spaventati dalla sua megalomania, Spina e gli altri decidono di liberarsi di lui inducendolo a commettere un errore: il sequestro di Nino Bedetto, un onesto uomo tutt'altro che ricco. Il gesto suscita indignazione in tutta l'isola; la stessa popolazione si unisce ai carabinieri per cercare di stanarlo mentre il malcontento serpeggia tra gli stessi uomini della sua banda, non più disposti a ubbidirgli ciecamente. Durante un attacco dei carabinieri, Miguel, l'unico che gli sia rimasto amico, muore. Graziano riesce ancora una volta a sottrarsi alla cattura, ma non per molto.

CRITICA

"Un pamplet avvincente e utile: un saggio di buon giornalismo ricostruito." (Tullio Kezich) "L'asciutto ritratto del bandito si carica sulle spalle frustrazioni e sogni, sconfitte e passioni di altri come lui diseredati e tagliati fuori da un vivere civile [...]. Il Mesina 'cinematografico' è perciò il mediatore tra una realtà attentamente inquisita e sufficientemente documentata nei suoi dati fondamentali ed il personaggio di cui ha largamente parlato la cronaca. [...] I dati anagrafici della Barbagia sono offerti a chi voglia leggere la storia di una regione italiana lontana le mille miglia da una vantata condizione industriale del nostro paese". (C. Bertieri, 'Film Mese', 33, ottobre 1969). "Pur non mancando momenti di sobrio ed efficace realismo, il film risulta complessivamente debole sul piano drammatico e squilibrato nel ritmo, mentre le cause stesse del banditismo, di carattere sociale, appaiono solo enunciate e non costituiscono uno sfondo autenticamente reale e presente della vicenda". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 67, 1969).

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