Anno: 1953 Durata: 105 Origine: ITALIA Colore: B/N
Genere:COMMEDIA
Regia:Michelangelo Antonioni
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:DOMENICO FORGES DAVANZATI, ENIC
Distribuzione:ENIC
Lucia Bosé | nel ruolo di | Clara Manni |
Gino Cervi | nel ruolo di | Ercolino Bora |
Andrea Checchi | nel ruolo di | Gianni Granchi |
Ivan Desny | nel ruolo di | Nardo Rusconi, il console |
Alain Cuny | nel ruolo di | Lodi |
Monica Clay | nel ruolo di | Simonetta |
Oscar Andriani | nel ruolo di | Produttore concorrente di Granchi |
Anna Carena | nel ruolo di | Madre di Clara |
Enrico Glori | nel ruolo di | Albonetti, il regista |
Laura Tiberti | nel ruolo di | Renata |
Gisella Sofio | nel ruolo di | Amica di Simonetta |
Xenia Valderi | nel ruolo di | Anna Conti |
Elio Steiner | nel ruolo di | Michele |
Luisa Rivelli | nel ruolo di | Luisa |
Nino Dal Fabbro | nel ruolo di | Nello, lo sceneggiatore |
Nuri Neva Sangro | nel ruolo di | Controfigura di Clara Federica Grani |
Mario Meniconi | nel ruolo di | Notarianni |
Emma Druetti | ||
Gino Rossi | ||
Lyla Rocco | ||
Renato Navarrini | ||
Rita Giannuzzi | ||
Rita Mara | ||
Vittorio Manfrino |
Clara Manni, commessa in un negozio di tessuti, per la sua bellezza viene scelta per interpretare un film che ha molto successo. Le vengono subito offerti altri ruoli in cui potrà mettere in risalto le sue doti fisiche ma un produttore, Gianni Granchi, s'innamora di lei e la sposa, impedendole di girare quei film. Lui vuole che sua moglie si faccia notare per le doti di artista ma il film "Giovanna d'Arco", che ha realizzato per lei, risulta un fiasco. La rovina economica spinge Gianni a tentare il suicidio e Clara, per salvarlo, riprende a recitare nei film che il marito aveva scartato. Ma anche il matrimonio l'ha delusa e Clara finisce per accettare la corte di un giovane diplomatico col quale fugge. Si tratta però di una nuova delusione: la donna scopre ben presto che il suo spasimante non l'ama veramente. Ritorna al cinema nella speranza d'affermarsi ma anche questo tentativo non riesce. Clara arriva a comprendere che le uniche doti che i produttori apprezzano in lei sono quelle fisiche. Alla fine, sentendosi vinta, si rassegna ad accettare le parti insulse che le offrono e a vivere una vita senza amore.
"E' la seconda volta che il cinema italiano del dopoguerra prende se stesso a soggetto delle sue narrazioni. (...) Il primo fu Visconti con 'Bellissima' (1951) (...) Il secondo è Michelangelo Antonioni, il quale, con 'La signora senza camelie' offre una pittura meno vivida e scavata di quella del suo predecessore, ma, in compenso, ne precisa e determina il significato di costume. (...) Hanno nuociuto indubbiamente all'opera la fretta con cui è stata realizzata e lo schiamazzo che le si è fatto intorno." (F. Rocco, "Rassegna del Film", 13, aprile 1953).
Incasso in euro