La settima stanza1995

SCHEDA FILM

La settima stanza

Anno: 1995 Durata: 110 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:BIOGRAFICO

Regia:Márta Mészáros

Specifiche tecniche:PANORAMICO A COLORI 35 MM

Tratto da:-

Produzione:MORGAN FILM (ITALIA), EUROFILM (FRANCIA), FILM STUDIO TOR (POLONIA), BUDAPEST FILM STUDIO (UNGHERIA)

Distribuzione:MORGAN FILM (1996) - SAN PAOLO AUDIOVISIVI

ATTORI

Maia Morgenstern nel ruolo di Edith Stein
Jan Nowicki nel ruolo di Franz Heller
Ileana Carusio nel ruolo di Erna
Iwona Budner nel ruolo di Elsa
Adriana Asti nel ruolo di Auguste
Elide Melli nel ruolo di Rosa
Anna Polony
Giovanni Capalbo
Ryszard Lukowski
 

MUSICHE

Ovadia, Moni
 

MONTAGGIO

de Rossi, Ugo
 

SCENOGRAFIA

Dobrowolska, Halina

TRAMA

A Breslavia nel 1922, la brillante allieva del filosofo Husserl, la docente di filosofia Edith Stein, appena battezzata con il nome di Theresia Hedwig, deve affrontare le rimostranze della madre Auguste, che l'accusa di aver tradito la religione ebraica. Agli inizi degli anni '30, durante una conferenza a Munster, viene attaccata dal professore Franz Heller, ex collega di studi e innamorato respinto, che l'accusa di opportunismo. Intanto il nazismo dilaga ed Edith viene sospesa dall'insegnamento. Heller, entrato nelle file naziste, la consiglia di espatriare. Le sorelle Elsa ed Erna con le famiglie sono in procinto di emigrare negli Stati Uniti: a sorpresa, Edith annuncia la decisione di farsi carmelitana. La famiglia č costernata: la madre la scaccia. Dopo un duro noviziato, durante il quale consiglia alla compagna Greta di seguire la sua vocazione alla maternitŕ, Edith prende i voti ai quali assiste anche Hans, suo vecchio innamorato. Poi la sorella Rosa porta brutte notizie della madre, che muore senza vederla. Le elezioni sono un pretesto per Franz per rivedere Edith, millantare i successi del nazismo e rinnovarle l'invito ad espatriare. Dopo la tragica "Notte dei cristalli", nel 1938 Edith e Rosa si trasferiscono in Olanda, ma l'espansione nazista fa sě che le due donne vengano arrestate e caricate su un vagone, dove si prodigano per consolare i bambini deportati. Poi un ultimo incontro con Franz che l'accusa di superbia ed a cui Edith chiede perdono, sentendosi vicina alla morte (che la coglierŕ nel campo di concentramento di Auschwitz, dove si offre al posto di una bambina evitandole la camera a gas).

CRITICA

"(...) Del film si fanno apprezzare la scelta significativa di alcuni momenti che hanno marcato la vita e la personalitŕ della Stein, evidenziandone le doti umane di profonda ricchezza culturale (l'esperienza universitaria), di fermezza e tenacia nel perseguire un luminoso itinerario ascetico e mistico (l'esperienza religiosa nel Carmelo), e la profonda umanitŕ (il viaggio con i bambini deportati sul treno della morte). Le scelte narrative sono rese ancora piů felici da una fotografia luminosa e limpida, curata dal bravo Piotr Sobocinski e da un uso molto funzionale ed espressivo della cinepresa che collega con efficacia eventi e persone. Eccellente e ben diretto anche il gruppo di interpreti, tra i quali si fanno particolarmente apprezzare Maia Morgenstein, una Edith dalle intense vibrazioni, e Jan Novicki nel ruolo del duro Heller ." (Ettore Segneri, 'Rivista del Cinematografo')

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