Anno: 1963 Durata: 106 Origine: FRANCIA Colore: B/N
Genere:DRAMMATICO
Regia:Luigi Comencini
Specifiche tecniche:VISTAVISION
Tratto da:romanzo omonimo di Carlo Cassola
Produzione:FRANCO CRISTALDI PER VIDES CINEMATOGRAFICA, LUX FILM, ULTRA FILM (ROMA), COMPAGNIE CINEMATOGRAFIQUE DE FRANCE (PARIGI)
Distribuzione:PARAMOUNT (1964) - RICORDI VIDEO - VIVIVIDEO - GRUPPO EDITORIALE BRAMANTE - PANARECORD (CINECITTA)
Claudia Cardinale | nel ruolo di | Mara Castellucci |
George Chakiris | nel ruolo di | Arturo Cappellini, detto Bube |
Marc Michel | nel ruolo di | Stefano |
Dany Paris | nel ruolo di | Liliana |
Monique Vita | nel ruolo di | Ines |
Carla Calò | nel ruolo di | Madre di Mara |
Emilio Esposito | nel ruolo di | Padre di Mara |
Mario Lupi | nel ruolo di | Lidori |
Pier Luigi Catocci | nel ruolo di | Don Ciolfi |
Ugo Chiti | nel ruolo di | Armando |
Bruno Scipioni | nel ruolo di | Mauro |
Giampiero Becherelli | nel ruolo di | Mario |
In Toscana, nell'immediato dopoguerra, Mara, una ragazza di campagna, conosce Bube, un giovane partigiano alla faticosa ricerca di un inserimento nella società che va costruendosi coll'avvento della pace. Gli incontri tra i due giovani sono fuggevoli, ma ciò non toglie che la ragazza si senta ormai legata a Bube. Implicato in un assassinio politico, il ragazzo è costretto a fuggire e a rinunciare per il momento ai suoi propositi matrimoniali. La ragazza lo segue anche quando, ricercato dai carabinieri, il giovane deve nascondersi in attesa che i suoi compagni di partito organizzino la sua fuga all'estero. Giunge il momento di separarsi. Mara torna alla sua povera casa ed attende con impazienza notizie di Bube. Il lungo silenzio e la necessità di trovar lavoro spingono Mara ad accettare un'occupazione in città, dove conosce Stefano, un giovane operaio serio ed onesto, che s'innamora di lei e le propone di sposarlo. La ragazza sta per accettare, ma giunge improvvisa la notizia che Bube è stato arrestato ed è in attesa di processo. Mara comprende allora di non aver mai smesso di amarlo. Lo ritrova solo e disperato, abbandonato dai compagni di partito e in preda ad una profonda crisi morale. Mara capirà che il suo posto è accanto a lui, per confortarlo ed attenderlo fedelmente fino alla fine della lunga condanna.
"Il film traduce con fedeltà, a volte eccessiva, l'omonimo romanzo di Carlo Cassola. A brani di sicura efficacia narrativa e di acuta introspezione psicologica, si alternano parti più stanche e meno essenziali. La regia, precisa e attenta a ricostruire ambienti ed atmosfere, è coadiuvata dal buon impegno dei due protagonisti. Di eccellente livello formale la fotografia ed il commento musicale." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 55, 1964) "L'illustrazione che egli [il regista] ne ha fornito [...] mentre per un verso impoverisce il romanzo [...] ha dall'altro il pregio di porne in spigolosa evidenza il sottile filo conduttore, il senso e la prospettiva della sua angolazione amara e sfiduciata. Ma il fondo di quel discorso resta, e la saldatura fra la 'delusione' di Cassola e il qualunquismo di Comencini si verifica appunto nella riscoperta di un piccolo mondo di anime belle, nel vagheggiamento di una angusta zona del sentimento." (Adelio Ferrero, 'Cinema Nuovo', 167, febbraio 1964)
Incasso in euro