Anno: 2016 Durata: 104 Origine: FRANCIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Marco Danieli
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:CSC PRODUCTION, RAI CINEMA, IN COPRODUZIONE CON BARBARY FILMS
Distribuzione:BOLERO FILM
Sara Serraiocco | nel ruolo di | Giulia |
Michele Riondino | nel ruolo di | Libero |
Marco Leonardi | nel ruolo di | Celestino, padre di Giulia |
Stefania Montorsi | nel ruolo di | Costanza, madre di Giulia |
Lucia Mascino | nel ruolo di | Prof.ssa Donati |
Pippo Delbono | nel ruolo di | Giacomo, "Anziano" congregazione Testimoni di Geova |
Martina Cerroni | nel ruolo di | Simona, sorella di Giulia |
Giorgio Careccia | nel ruolo di | Daniele, malavitoso |
Maria Chiara Giannetta | nel ruolo di | Loretta, amica di Giulia |
Alessandra Vanzi | nel ruolo di | Monica, madre di Libero |
Andrea Mautone | nel ruolo di | Raffaele, "Anziano" congregazione Testimoni di Geova |
Lidiya Liberman | ||
Roberta Mattei | ||
Roberto Negri |
Quello di Giulia è un mondo antico e sospeso, fatto di rigore e testi sacri, che esclude con ferocia chi non vi appartiene. Quello di Libero è il mondo di tutti gli altri, di chi sbaglia, di chi si arrangia cercando un'altra possibilità e di chi ama senza condizioni. Quando Giulia incontra Libero scopre di poter avere un altro destino, tutto da scegliere. La loro è una storia d'amore purissima e inevitabile e per i due ragazzi inizia un intenso periodo di vita insieme, scelta che comporterà per Giulia una totale esclusione dal mondo dei Testimoni di Geova al quale appartiene. Libero farà a Giulia il dono d'amore più grande di tutti: la libertà di appartenere al mondo, un mondo nuovo, luminoso e pieno di futuro.
"'La ragazza del mondo', opera prima di Marco Danieli è esemplare di una costante diffusa nel cinema italiano. Se da una parte come opera d'esordio si presenta con una certa solidità, una sicurezza di regia e un bel lavoro con gli attori e con la composizione di casting, a cominciare dalla protagonista, Sara Sarraiocco - lasciando intuire un talento - dall'altra finisce per ingabbiare le sue potenzialità nel «vizio» di scrittura tipico del nostro cinema. Non era facile visto il tema scivoloso che intreccia dinamiche familiari a un credo religioso, l'appartenenza dei protagonisti ai Testimoni di Geova, dominante. (...) Danieli, anche sceneggiatore insieme a Antonio Manca, riesce a dare corpo all'inquietudine della ragazza con delicatezza, non ingabbia le emozioni, i passaggi di una progressiva consapevolezza del desiderio di vivere una vita indipendente, di rompere quel cordone del controllo che l'ha guidata fino a quel momento. (...) In un certo modo possiamo pensare a 'Stop the Pounding Heart' di Minervini, la ragazza mormone e il ragazzo cow boy, due universi incompatibili nella scia di Romeo e Giulietta. Ma Minervini tiene il suo racconto sempre in questa relazione, qualsiasi cosa accada, conflitti, famiglie, contesto riportano allo spunto di origine. Qui invece appena il film esce «nel mondo» si perde accumulando una campionatura di luoghi comuni narrativi, l'ansia del genere, qualche ammiccamento a Caligari, insomma quell'esempio di sceneggiatura che deve chiudere, far quadrare ogni dettaglio e ogni figura tra i limiti più costanti del cinema italiano (e della fiction che ne ha invaso gli spazi). Giovane e meno giovane, in questo senso appunto «esemplare». Peccato. Ma forse sarebbe ora di uscire da queste convenzioni. Nel mondo." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 10 novembre 2016) "A fronte di un indiscutibile coraggio nell'avvicinare un 'ambiente' chiuso per antonomasia, ciò che sembra mancare ne 'La ragazza del mondo' è proprio l'osservazione approfondita di un'umanità certamente più complessa che 'esotica'. II regista romano predilige lo spostamento dello sguardo sulla protagonista, sorta di 'sopravvissuta' a una realtà 'monstre', trascinata fuori da un purgatorio terrestre verso uno status diversamente feroce travestito da 'primo amore'. Rispettando il percorso di Daniele, dunque, il film perde quelle potenzialità narrative e drammaturgiche che un soggetto così originale poteva sviluppare. Peccato." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 10 novembre 2016) "Mette i brividi il film dell'esordiente Marco Danieli. Un viaggio tra i Testimoni di Geova, setta disumana, dice l'autore, che non perdona i trasgressori. (...) Bravi i due giovani protagonisti; grande Pippo Delbono, suadente, perverso alfiere della verità a senso unico." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 10 novembre 2016)
Incasso in euro