SCHEDA FILM

La ragazza dei lillà

Anno: 1986 Durata: 105 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:AVVENTURA

Regia:-

Specifiche tecniche:NORMALE A COLORI

Tratto da:Dal romanzo "Il grande tumulo" di Giovanni Nicosia

Produzione:HAKER CINEMATOGRAFICA

Distribuzione:ISTITUTO LUCE ITALNOLEGGIO - EUREKA VIDEO

TRAMA

Larth, è un archeologo appassionato di civiltà etrusca e con poche ambizioni, è sulle tracce di una famosa tomba reale, ma la prospettiva di diventare ricco e famoso con quella scoperta non lo attrae minimamente. Ben diverso è Vasco, un albergatore della zona che si è arricchito razziando le tombe e vendendo i loro tesori. Una notte Larth mentre è intento ai suoi scavi sente degli spari provenire dal museo e vede una potente macchina rossa allontanarsi. La mattina dopo viene a sapere che il custode è stato ucciso ed importanti opere d'arte sono state trafugate. Larth prosegue le sue ricerche stimolato anche dalla moglie Leonora e dall'amico Albert, esperto di archeologia, al quale un professore svedese (studioso di etruscologia anche lui), ha chiesto consulenza per iniziare una serie di scavi intesi a scoprire la tomba reale. Comincia così una lotta col tempo tra Larth che non ha accettato tale incarico e gli svedesi che hanno mezzi modernissimi a loro disposizione. Frattanto nella vita dell'archeologo entra Tania, una bellissima tredicenne, nipote di Vasco che turba il maturo studioso al quale ricorda nel nome una principessa etrusca di 2500 anni fa. Tania vorrebbe sedurre Larth nonostante la moglie Leonora si accorga delle sue mosse; ma l'uomo non cede alla ragazzina: comunque la sua tranquillità e il suo rapporto con la moglie sono messi in crisi. Vasco intanto, con alcuni complici (tra i quali un certo Piero che fa la corte a Tania), vorrebbe arrivare alla tomba del re per far soldi vendendo i reperti. Larth alla fine giunge all'importante scoperta: entra per primo nel tumulo e tra le varie opere d'arte vede il sarcofago di Thannìa, la famosa principessa etrusca da lui sognata; il suo corpo è intatto e rassomiglia in maniera stupefacente a Tania. Ma è solo un attimo: la visione scompare e agli occhi di Larth rimane solo uno scheletro ricoperto di polvere vecchia di secoli. Nella tomba entrano pure Albert e Vasco; quest'ultimo, per toccare i reperti incautamente fa crollare una volta del sotterraneo e rimane bloccato sotto le macerie con una gamba. Viene salvato a fatica; ma Larth deluso, fa saltare in aria tutta la tomba con i suoi tesori. L'incanto è finito: capisce il complotto ordito contro di lui da Vasco, dalla sua governante cugina di Vasco e da Tania che ha rivelato tutti i suoi spostamenti a Piero il quale è il proprietario della potente macchina rossa, il ladro del museo e l'assassino del custode. Torna ormai rasserenato e ravveduto dalla moglie Leonora che l'ha sempre amato e compreso.

CRITICA

"La ragazza dei lillà percorre forse troppi tragitti di genere: dal thriller al giallo psicologico fino al soft-core trattenuto (nonostante eviti con saggezza i tranelli del rinnovato filone erotico all'italiana) per attestarsi comodamente sui territori di un fotoromanzo appena colorato da intenzioni introspettive. Cosicché il film tarda a definirsi e la regia di Flavio Mogherini ('Per amare Ofelia', 'Culastrisce', 'I camionisti') dà l'impressione di non prendere mai quota. Tra gli interpreti Laurent Terzieff, Mimsy Farmer e Mario Adorf li ricordiamo in occasioni migliori. Quanto all'esordiente Britt Bergman, lanciata come attrice dalla perversa innocenza, è attesa a una prova più consona al cognome importante che porta." (Fabio Bo, 'Il Messaggero' , 31 agosto 1986) "(...) In tal modo il film diretto da Flavio Mogherini, un regista prolifico ma discontinuo, di cui si possono ricordare 'Culastrisce nobile veneziano', 'Per favore occupati d'Amelia', 'I camionisti', parte come un giallo, si sviluppa con una storia di antiche maledizioni etrusche ai profanatori di tombe e arriva in porto come dramma psicologico ed erotico sentimentale, dimenticando quasi tutto il resto. Suggestivo il paesaggio. Corretta ma non eccelsa l'interpretazione di Laurent Terzieff, Mimsy Farmer, Mario Adorf. Conturbante nella sua bellezza di adolescente provocatrice l'esordiente e brava Britt Bergman." ('Il Resto del Carlino', 14 settembre 1986) "Suggestivo il tema, che vede il grande tumulo come un punto simbolico nella vita del protagonista, ma non è stato sfruttato nel modo giusto. Flavio Mogherini da tempo non riesce più a trovare la grinta di 'E anche se volessi lavorare che faccio?' e di 'Per amare Ofelia', restando in una dimensione narrativamente indefinita, come questa del film, pur se con momenti densi. Ma sono solo passaggi, il tono generale non convince, con un ritmo di scrittura all'inizio vibrante, poi sempre più incerto. Un'occasione mancata per celebrare il trascorso 'anno dell'etrusco', che vede quali interpreti il corrusco Laurent Terzieff, ex 'giovane leone' del cinema francese anni '60, la brava Mismy Farmer, Mario Adorf, Memè Perlini e la deliziosa Britt Bergman." ('Il Tempo', 30 agosto 1986)

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