SCHEDA FILM

La rabbia

Anno: 1963 Durata: 100 Origine: ITALIA Colore: B/N

Genere:DOCUMENTARIO

Regia:Giovanni Guareschi|Pier Paolo Pasolini

Specifiche tecniche:35 MM (1:1.66)

Tratto da:-

Produzione:GASTONE FERRANTI PER OPUS FILM

Distribuzione:WARNER BROS. - CAPITOL INTERNATIONAL VIDEO

ATTORI

Giorgio Bassani nel ruolo di (voce in poesia, prima parte)
Renato Guttuso nel ruolo di (voce in prosa, prima parte)
Carlo Romano nel ruolo di (voce, seconda parte)
Gigi Artuso nel ruolo di (voce, seconda parte)

TRAMA

Partendo da posizioni del tutto divergenti, Pier Paolo Pasolini e Giovanni Guareschi hanno tentato di dare risposta, attraverso un film di montaggio, a uno dei quesiti più importanti sull'esistenza umana: perché le nostre vite sono segnate dal malcontento e dalla paura? Sia Pasolini che Guareschi rispondono commentando soggettivamente documenti cinematografici e fotografici del dopoguerra, come gli episodi dell'intervento sovietico in Ungheria, l'assassinio di Lumumba, indipendenza del Tanganika, l'attacco israeliano in Egitto, l'ascesa al potere di Castro a Cuba, Ava Gardner a Roma e Sophia Loren nel Polesine, l'inoronazione della regina Elisabetta d'Inghilterr, l'elezione di Eisenhower, De Gaulle al potere, l'indipendenza dell'Algeria, la morte di Marilyb Monroe, il volo di Gagarin nell'orbita terrestre con il trionfale ritorno a terra. Pasolini fa derivare la nostra angoscia dalle azioni efferate compiute dalla società occidentale, mentre Guareschi cerca di difenderla vedendovi una speranza per il futuro.

CRITICA

"L'idea non era cattiva: mostrare al pubblico dei brani documentari relativi agli avvenimenti che noi ultraquarantenni abbiamo vissuto e farli commentare da due notissimi estremisti come Guareschi e Pasolini. Purtroppo i due scrittori hanno preso terribilmente sul serio il loro incarico ed hanno adoperato la lente più deformante dei loro rispettivi convincimenti politici. Ne è uscito un film grottescamente tirato a destra e tirato a sinistra. Una prova inutile, sia sul piano estetico che sul piano storico." (S. Nati, 'Intermezzo', 15 giugno 1963) "L'evidente tendenza di Pasolini a distruggere tutti i valori dell'esistenza, compresi quelli religiosi, e l'inefficace difesa sostenuta da Guareschi costituiscono il tema fondamentale del film, che, inoltre, è particolarmente irrispettoso delle istituzioni religiose e delle persone degli ultimi Pontefici." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 58, 1965)

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