La mossa del pinguino2014

SCHEDA FILM

La mossa del pinguino

Anno: 2014 Durata: 94 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:Claudio Amendola

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:GUIDO DE ANGELIS, NICOLA DE ANGELIS, MARCO DE ANGELIS PER DAP ITALY - DE ANGELIS GROUP

Distribuzione:VIDEA

ATTORI

Edoardo Leo nel ruolo di Bruno
Ricky Memphis nel ruolo di Salvatore
Ennio Fantastichini nel ruolo di Ottavio
Antonello Fassari nel ruolo di Neno
Francesca Inaudi nel ruolo di Eva
Sergio Fiorentini nel ruolo di Padre di Salvatore
Elisa D'Eusanio nel ruolo di Ale
Elisa Di Eusanio nel ruolo di Ale
Damiano De Laurentiis nel ruolo di Yuri
Emanuele Propizio nel ruolo di Fabio
Barbara Scoppa nel ruolo di Lisa
Rita Savagnone nel ruolo di Direttrice museo
Stefano Fresi nel ruolo di Omone
Antonello Morroni nel ruolo di Sostituto di Bruno
Alessia Amendola nel ruolo di Isolde Receptionist
 

MONTAGGIO

Doglione, Alessio
 

SCENOGRAFIA

De Angelis, Roberto
 

TRAMA

Roma, 2006. Bruno è un esempio da manuale di "Sindrome di Peter Pan": ha superato i trent'anni da un po' e non si rassegna a diventare adulto nonostante sia sposato con Eva e abbia un figlio, Yuri, che frequenta le elementari. Incapace di mantenere un lavoro per più di sei mesi e sempre alle prese con improbabili progetti che non vanno mai a buon fine, Bruno deve anche affrontare una cronica mancanza di soldi e trovare una soluzione per lo sfratto imminente. Vittima di una truffa, nel disperato tentativo di risollevare le magre economie di famiglia, Bruno ha così l'ennesima, strampalata intuizione: partecipare con una squadra di "curling", sport poco praticato in Italia, alla prossime Olimpiadi Invernali di Torino. Bruno, infatti, è convinto di avere campo facile e di riuscire facilmente a qualificarsi per poi, una volta raggiunta la qualificazione per le Olimpiadi, trovare uno sponsor con conseguenti guadagni da capogiro. Partner in questo bizzarro progetto sono: Salvatore, il suo migliore amico dai tempi della scuola, anche lui in bolletta e costretto a prendersi cura del padre anziano e malato; Neno, un attempato biscazziere che vive di espedienti; Ottavio, solitario vigile urbano in pensione, con la testa sulle spalle e guidato da un enorme senso di responsabilità. Gli imprevisti da superare saranno innumerevoli così come le tensioni, i malumori e le immancabili difficoltà legate alla vita personale di ognuno di loro, ma quando la squadra riuscirà a qualificarsi per rappresentare l'Italia centro-meridionale alle selezioni per i Giochi Invernali i quattro uomini avranno la possibilità di maturare e trovare, finalmente, la felicità.

CRITICA

"È un felice esordio da regista quello di Claudio Amendola che dirige gli «amici» attori con delicatezza e complicità in una storia che esige proprio queste due doti, con una coloritura sociale - è gente vera - che non scade nel volgare o nel folk. Nel genere del clan di sfigati alla 'Full Monty' (ma è citata non a caso 'L'armata Brancaleone') che inseguono sogni pure per raddrizzare la vita (...). Schema classico che viene dal cinema americano, ma molto ben reso, con finezze espressive, da Edoardo Leo e Ricky Memphis, Francesca Inaudi, Ennio Fantastichini, Antonello Fassari." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 6 marzo 2014) "L'attore Claudio Amendola debutta nella regia con una storia assurda e toccante, contenente tutto il cuore che gli conosciamo ma anche uno spirito creativo libero da condizionamenti. Il sempre più emergente Edoardo Leo padre di famiglia precario e sognatore trascina l'amico Ricky Memphis e recluta gli improbabili Ennio Fantastichini ex vigile giocatore di bocce e Antonello Fassari strozzino giocatore di biliardo nell'impresa dissennata di metter su una squadra di curling (...). Il gioco (monicelliano, tra 'Soliti ignoti' e 'Armata Brancaleone') serve a mettere a nudo le rispettive mancanze: infantilismi, menzogne, rigidità. Ognuno la sua. E l'esperienza serve da lezione per tutti e ciascuno. Non andranno da nessuna parte, ma servirà a tutti per capire il valore dell'inseguire ostinatamente un sogno senza darsi per vinti; sapendo che, come dice lo strozzino al vigile, non si può passare la vita a sbocciare, qualche volta bisogna accostare." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 6 marzo 2014) "Debutto alla regia confortante quello del popolare Amendola, naturalmente votato all'autentica tradizione della nostra commedia: 'La mossa del pinguino', senza arrivare a vette eccelse, è uno di quei film scorrevoli, attenti ma non proni al pubblico pagante, comici ma striati da una punta di malinconia e soprattutto sorretti da straripanti show recitativi. Il soggetto è alquanto curioso, visto che applica il classico apologo del gruppo di sparpagliati sfigati che riesce a diventare una squadra e ad afferrare per la coda il sogno del successo a uno sport olimpico come il curling, pressoché ignoto e (giustamente?) irriso dalle nostre parti. Ma è lo svolgimento che, ancorché legato a quiproquo, equivoci, paradossi e goffaggini poco inediti, organizza lo scatenamento di quattro assi come Memphis, Fantastichini, Fassari e Leo: un tempo li avresti inquadrati nel glorioso novero dei caratteristi, ma guardando alla Cinelandia d'oggi diventa ovvio definirli magnifici attori e basta." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 13 marzo 2014) "Momento d'oro per la commedia italiana. Dopo 'Smetto quando voglio' ecco 'La mossa del pinguino'. Ancora dei derelitti che tentano la svolta con un piano folle. Ancora Edoardo Leo nei panni del leader. Stavolta deve convincere il più caro amico (Memphis in forma smagliante), un faccendiere con parrucchino rosso (Fassari) e un ex vigile urbano sciancato (Fantastichini) a partecipare alle Olimpiadi invernali di Curling, lo sport che per questi romanacci è solo: 'boccette su ghiaccio'. I riferimenti sono 'Cool Runnings' (giamaicani in bob), 'Full Monty' (disoccupati spogliarellisti) e l'adorabile 'Machan' (cingalesi e pallamano). La contrapposizione tra i duri romani e la leziosità del curling fa lo show. Leo è un nuovo Renato Salvatori e Amendola alla regia sembra un veterano. Ma è solo l'esordio per la nostra simpatica star." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 13 marzo 2014)

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