Anno: 1952 Durata: 95 Origine: ITALIA Colore: B/N
Genere:GUERRA
Regia:Riccardo Freda
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:COLAMONICI TUPINI
Distribuzione:REGIONALE
Gianna Maria Canale | nel ruolo di | Contessa Giovanna Dolfin |
Carlo Giustini | nel ruolo di | Conte Riccardo Dolfin |
Renato Baldini | nel ruolo di | Don Carlo |
Enrico Viarisio | nel ruolo di | Caporale Mainardi |
Duccio Sissia | nel ruolo di | Piccolo Mario |
Vittorio Braschi | ||
Elena Cotta | nel ruolo di | Gabriella |
Luigi De Filippo | nel ruolo di | Giorgio |
Edoardo Toniolo | nel ruolo di | Uff. Austriaco |
Giorgio Consolini | nel ruolo di | Soldato Cantante |
Marina Recchia | nel ruolo di | Contadina |
Durante la prima guerra mondiale, il conte Riccardo Dolfin vive nel suo castello, nel veneto, con la giovane moglie, Giovanna, ed un figlioletto. La contessa Giovanna è una fervente patriota; mentre il conte non mostra di prendere vivo interesse alle vicende della guerra. Un giorno il conte decide improvvisamente di arruolarsi nell'esercito: la contessa è preoccupata, ma anche orgogliosa per la sua decisione. Il conte Riccardo non intende però di partecipare alla guerra come combattente: s'è arruolato per poter fare nelle retrovie dei loschi affari di forniture. Recatasi a Verona per far visitare il figlioletto infermo, la contessa scopre che suo marito è lì, ingolfato negli affari e nella dissipazione. Dopo una violenta scenata, Giovanna decide di separarsi dal marito. A Caporetto intanto le nostre linee sono state forzate: malgrado i consigli degli amici, Giovanna ritorna col figlioletto al castello, oltre il Piave. Tutto il territorio è invaso dal nemico: un ufficiale austriaco tenta di usare violenza alla contessa, che è salvata dall'intervento di un vecchio servo. Le sventure della Patria hanno scosso profondamente l'animo del conte Riccardo, che domanda d'esser mandato in prima linea, si batte eroicamente ed è gravemente ferito. Finita la guerra, i due coniugi s'incontrano al castello per concordare i termini della separazione; ma quando Giovanna scopre che il marito e mutilato d'ambe le braccia, gli domanda perdono e gli dichiara tutto il suo amore.
"Il vecchio spediente di ricorrere a motivi patriottici per procurarsi facilmente l'applauso del pubblico, è stato usato anche in questo scialbo e retorico film, scarsamente attraente nel soggetto, sciatto nel dialogo e nella realizzazione, trascurato nell'interpretazione che si direbbe affidata soltanto alla personale iniziativa degli attori (...)". (A. Albertazzi, "Intermezzo", n. 21 del 15/11/1952).
Incasso in euro