SCHEDA FILM

La guerra di Dio

Anno: 1953 Durata: 90 Origine: SPAGNA Colore: B/N

Genere:DRAMMATICO, SOCIALE

Regia:Rafael Gil

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:ASPA

Distribuzione:SIDEN

 
 
 
 

SCENOGRAFIA

Alarcón, Enrique

TRAMA

Appena uscito di seminario, Don Andrea Mendoza, giovane sacerdote, viene, mandato ad esercitare il suo ministero ad Aldemoz, piccolo paese minerario. Il compito che lo attende non è facile, giacché il paese è avvolto in un'atmosfera d'odio e d'incomprensione: tanto il proprietario della miniera, Don Cesare, quanto i minatori hanno una visione ristretta ed egoistica dei loro diritti e problemi. Don Cesare cerca invano di circuire il nuovo parroco mentre i minatori gli sono decisamente ostili. Don Andrea comincia ad avvicinare i figli degli operai, ma i ragazzi si ritirano per non trovarsi col figlio del padrone, Giulio. Per la festa del paese, il parroco, allontanandosi dalla consuetudine, nomina 'cerimoniere' un minatore e questo gesto rende meno ostile il contegno dei minatori: soltanto Martin persiste nella sua ostilità. Quando i minatori scioperano, ed occupano la miniera, perché un loro compagno è stato ingiustamente licenziato, il parroco, dopo aver tentato inutilmente di fare opera di conciliazione, prende risolutamente le parti degli scioperanti. Don Cesare è costretto a cedere agli operai, ma scrive al Vescovo, lamentandosi del contegno di Don Andrea. Un giorno Giulio e la bambina di Martin s'inoltrano in una galleria abbandonata e pericolante. Essi vengono salvati dall'intervento di un gruppo di minatori; ma in seguito al crollo di una volta alcuni operai, tra cui Martin, Don Cesare e Don Andrea, restano prigionieri della miniera. Il lavoro febbrile dei compagni porta loro la salvezza: Martin, che neppure nel momento del pericolo ha voluto riconciliarsi con Don Cesare, lo farà al capezzale della figlia ferita. Don Andrea vien chiamato dal Vescovo, che lo autorizzerà a tornare presso i suoi minatori.

CRITICA

"Il film che nella prima parte si svolge con ritmo lento e con qualche ingenuità, aumenta di movimento e di interesse fino alla sequenza della miniera, realizzata con notevole intensità di rappresentazione e convincente. Dal lato formale l'elemento più apprezzabile è la fotografia spesso ottima." ('Segnalazioni cinematografiche, vol. 38, 1955)

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