La grande abbuffata1973

SCHEDA FILM

La grande abbuffata

Anno: 1973 Durata: 123 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Marco Ferreri

Specifiche tecniche:PANORAMICA, PANAVISION, 35 MM (1:1.66) - EASTMANCOLOR

Tratto da:-

Produzione:CAPITOLINA PRODUZIONI CINEMATOGRAFICHE, MARA FILMS, FILMS 66

Distribuzione:FIDA - MITEL, MANZOTTI HOME VIDEO, VIVIVIDEO, PANARECORD, CECCHI GORI HOME VIDEO, L'UNITA' VIDEO, DVD REPUBBLICA -L'ESPRESSO

ATTORI

Marcello Mastroianni nel ruolo di Marcello
Ugo Tognazzi nel ruolo di Ugo
Michel Piccoli nel ruolo di Michel
Philippe Noiret nel ruolo di Philippe
Andréa Ferréol nel ruolo di Andrea
Solange Blondeau nel ruolo di Danielle
Monique Chaumette nel ruolo di Madeleine
Florence Giorgetti nel ruolo di Anne
Michele Alexandre nel ruolo di Nicole
Henri Piccoli nel ruolo di Hector
Cordelia Piccoli nel ruolo di Barbara
Rita Scherrer nel ruolo di Anulka
Alexandre Michele nel ruolo di Nicole
James Campbell nel ruolo di Zac
Patricia Milochevich nel ruolo di Mini
Bernard Menez nel ruolo di Pierre
Louis Navarre nel ruolo di Braguti
 

MUSICHE

Sarde, Philippe
 

SCENOGRAFIA

de Broin, Michel
 

COSTUMISTA

Magrini, Gitt
 

EFFETTI

Trielli, Paul

TRAMA

Ugo cuoco, Michel produttore televisivo, Marcello pilota, Philippe magistrato, sono amici e membri di un ristretto club di buongustai. Per un week-end gastronomico essi raggiungono la fatiscente villa di Philippe ove un tempo soggiornò Boileau. Mentre iniziano i lauti pasti, Marcello fa giungere tre prostitute che, tuttavia, se ne vanno non appena s'avvedono dell'indifferenza ed estrema banalità degli ospiti. Solo Andrea, una maestra che ha condotto gli alunni ad ammirare il "tiglio di Boileau" accetta l'invito di tornare alla villa per tutta la durata della tragedia. Di tragedia, infatti si tratta, poiché il continuo, abbondante e raffinato "abbuffarsi" risulta fatale per i quattro. Marcello rimane congelato nel giardino di notte, su una rabberciata Bugatti. Michel tira le cuoia nel corso degli sforzi per liberarsi di gas intestinali. Ugo rimane stecchito tra le contrazioni dell'impossibile digestione e da una masturbazione meccanica praticatagli da Andrea, Philippe muore nel giardino, mangiando ancora. Mentre i cani ululano, i commessi della "macelleria" portano nuove vivande.

CRITICA

"Ambizioso e barbosissimo apologo del provocatore nato Marco Ferreri, una grottesca allegoria contro la società del benessere destinata ad affogare i propri stravizi. Tra infinite flatulenze d'autore, le stesse che hanno fatto di Alvaro Vitali un esecrabile guitto, l'incolpevole spettatore ringrazia il cielo che la tecnologia non sia ancora riuscita a portarci gli odori al di qua dello schermo." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 1 maggio 2001)

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