Anno: 2009 Durata: 120 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Gian Paolo Cugno
Specifiche tecniche:35 MM
Tratto da:-
Produzione:PIETRO INNOCENZI PER GLOBE FILM, GB PRODUZIONI
Distribuzione:MEDUSA FILM (2010)
Raoul Bova | nel ruolo di | Romolo |
Maria Grazia Cucinotta | nel ruolo di | Maria |
Enrico Lo Verso | nel ruolo di | Nello |
Giancarlo Giannini | nel ruolo di | Antonio Guarrasi |
David Coco | nel ruolo di | Giuseppe |
Marco Bocci | nel ruolo di | Giorgio |
Franco Interlenghi | nel ruolo di | Padre di Romolo |
Antonella Lualdi | nel ruolo di | Madre di Romolo |
Anna Safroncik | nel ruolo di | Anna |
Marina Pennafina | nel ruolo di | Magistrato |
Simona Borioni | nel ruolo di | Caterina |
Maurizio Nicolosi | nel ruolo di | Commissario |
Corrado Oddi |
Un viaggio nella Sicilia a cavallo tra gli anni '60 e '70, avanti e indietro nel tempo, per raccontare le vicende di una serie di personaggi coinvolti in avvenimenti storici e personali che segneranno il destino e il futuro di ognuno di loro: due fratelli e la loro madre, che li ha cresciuti da sola tra i vigneti dell'entroterra siciliano; l'amante della donna, costretto ad allontanarsi dall'isola senza lasciare traccia, lasciando i suoi genitori nel dubbio sulla sua sorte; l'amico d'infanzia dei due ragazzi, figlio del farmacista del paese, che non combina nulla di buono e vive sperperando i soldi del padre. Un grave incidente occorso a uno dei due fratelli cambierà la loro vita per sempre, li porterà per un breve periodo a Torini e li metterà in contatto con la donna che rischierà di spezzare il forte legame che li ha sempre uniti, mentre sullo sfondo scorrono alcuni degli eventi che hanno caratterizzato la Storia del nostro Paese.
"Storie e Storia, Sicilia e Sicilie, ma senza mafia (...) Travasata in un affresco '60-80 a tinte fosche e formato famiglia, nel cast Raoul Bova e Maria Grazia Cucinotta, 'La bella società' non è un bel film: didascalie temporali e ambientali tutto schermo, vana ricerca dell'esemplarità (la storia di tutte le storie d'Italia...) e il mélo quale grimaldello emotivo che tutto concede. Sessismo compreso." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 21 maggio 2010) "Mamma mia, che fumettone. L'incauto Gian Paolo Cugno, al suo secondo film, tenta di raccontare una lunga fetta di storia italiana attraverso le disavventure di tre giovani siciliani. Dagli anni Sessanta in un paesino vicino a Enna agli anni Ottanta a Torino. Nel calderone si agitano sussulti del cuore, fermenti sindacali, il nascente terrorismo, due operazioni per ridare la vista a un cieco. Troppa carne, bruciacchiata, al fuoco. Un applauso per la spontaneità al cinematografaro Raoul Bova davanti alla Cucinotta super scollata: 'Ammazza oh'." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 21 maggio 2010)
Incasso in euro