La bella gente2009

SCHEDA FILM

La bella gente

Anno: 2009 Durata: 98 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Ivano De Matteo

Specifiche tecniche:35 MM

Tratto da:-

Produzione:GUIDO SERVINO, GUGLIELMO ARIÈ PER X FILM, IN COLLABORAZIONE CON SOLARIS CINEMATOGRAFICA, 360 ENTERTAINMENT

Distribuzione:ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ (2015)

ATTORI

Monica Guerritore nel ruolo di Susanna
Antonio Catania nel ruolo di Alfredo
Iaia Forte nel ruolo di Paola
Giorgio Gobbi nel ruolo di Fabrizio
Victoria Larchenko nel ruolo di Nadja
Myriam Catania nel ruolo di Flaminia
Elio Germano nel ruolo di Giulio
 
 

SCENEGGIATORE

Ferlan, Valentina
 
 

MONTAGGIO

Spoletini, Marco
 

SCENOGRAFIA

Servino, Luca
 

COSTUMISTA

Buscemi, Loredana

TRAMA

Alfredo è un architetto cinquantenne felicemente sposato con Susanna, una psicologa sua coetanea. I due conducono una vita agiata e si dividono tra Roma e la loro tenuta nella campagna dell'Umbria. Entrambi amano, dopo una settimana di lavoro, concedersi lunghe passeggiate nei boschi, rilassanti bagni in piscina e buone letture. Un giorno, mentre sta andando in paese, Susanna vede Nadja, una giovane prostituta, che viene malmenata da un cliente occasionale al bordo della strada. Si ferma spontaneamente e decide di portare Nadja a casa con lei e di aiutarla a cambiare vita. Sarà possibile? Da quel momento, in ogni caso, la loro vita non sarà più la stessa...

CRITICA

"Da 'Teorema' di Pasolini a 'Sei gradi di separazione', da 'L'ospite inatteso' a 'È arrivata mia figlia', non si contano i film in cui l'arrivo di un estraneo in una casa scardina equilibri erotici e affettivi, svela tensioni e pulsioni rimosse, insomma scoperchia i lati più gelosamente tenuti in ombra dai protagonisti. 'La bella gente' porta in questo nutrito filone cinematografico il tratto ispido e lo sguardo fermo di un regista che a volte non va troppo per il sottile, ma possiede una poetica solida e ben definita, come provano anche i suoi film successivi. Tutti dedicati a quella materia vischiosa che in Italia maschera conflitti di ogni natura, l'ipocrisia, senza distinzioni di sesso, classe o di età. La giovanissima prostituta ucraina (...) (l'eccellente Victoria Larchenko) non è però solo la cartina di tornasole delle nostre miserie. È anzitutto uno di quei personaggi-limite che il nostro cinema non sa più raccontare se non attraverso schemi e semplificazioni quasi sempre inaccettabili. Mentre De Matteo, senza uscire dai codici del più schietto naturalismo, riesce a darle una consistenza, un mistero, una profondità quasi miracolosi. Che relegano in secondo piano gli snodi più bruschi o le scene un po' didascaliche di cui fanno le spese, guarda caso, soprattutto i personaggi 'borghesi' (...). Ma queste forse sono sottigliezze. L'essenziale è che il film, benché tutto girato dal punto di vista dei padroni di casa, non perda di vista un attimo quella ragazza terrorizzata. Di cui in fondo non scopriremo mai nulla, proprio come i personaggi del film. Sembra poco ma è moltissimo. Un film più conciliante (più ipocrita) ci avrebbe ammannito una qualche rassicurante 'verità', biografica e sociale, sciogliendo un destino in un caso particolare. 'La bella gente' lascia tutto in sospeso. Nulla cambia, tutto può ricominciare domani. Viene quasi voglia di credere che proprio questa insolita durezza abbia fatto sparire il film per anni." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 25 agosto 2015) "Il testo di Valentina Ferlan racconta tutto (...) quasi in tono sommesso, senza forzare mai le situazioni e la regia di Ivano De Matteo riesce a suscitarvi in mezzo le necessarie tensioni sentimentali e anche drammatiche affidandosi a interpreti che sotto quella guida, danno il meglio di se stessi. Susanna propone il felice ritorno di Monica Guerritore con i segni evidenti degli anni che passano anche per lei ma con sicuro dominio della recitazione, gestualità e mimica, raccolta e quieta 'l'intrusa', la russa Victoria Larchenko, come sempre prodigo della sua consueta bonomia, Antonio Catania nei panni rudi di Alfredo." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 27 agosto 2015) "(...) con notevole capacità di analisi dell'animo umano e delle sue bassezze, ritagliando per sé come sempre o quasi un ruolo attoriale disgustoso (il magnaccia è lui), il regista Ivano De Matteo ha eretto il suo castello. Per molto tempo e miserabili ragioni distributive che molto raccontano sullo stato del sistema cinema, questo racconto scritto anche da Valentina Ferlan, premiato ad Annecy e ovunque accompagnato da recensioni molto positive, in Italia non si è potuto vedere. Si intitola 'La bella gente', rivela a poco a poco intenzioni e contraddizioni dei protagonisti, costringe via via gli spettatori a non distrarsi, a vergognarsi, a identificarsi, a farsi domande e ha molti pregi. Tra momenti in cui bisogna decidere chi essere, rimpianti pelosi, amori di contrabbando, tuffi in piscina e figli viziatissimi con tanto di annoiata bionda al seguito (...). Molto ben recitato (Antonio Catania, Iaia Forte, Elio Germano, Giorgio Gobbi, Monica Guerritore, Victoria Larchenko, credibili, bravi) (...)." (Malcom Pagani, 'Il Fatto Quotidiano', 27 agosto 2015) "Il titolo è volutamente beffardo: certa gente, bella in apparenza, è invece ipocrita e meschina. (...) Un passabile dramma familiare con qualche incongruenza: Tipo: possibile che il pappone non cerchi la sua schiava?" (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 27 agosto 2015)

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