Anno: 1959 Durata: 110 Origine: ITALIA Colore: B/N
Genere:GUERRA
Regia:Martin Ritt
Specifiche tecniche:VISTAVISION
Tratto da:romanzo omonimo di Ugo Pirro
Produzione:DINO DE LAURENTIIS CINEMATOGRAFICA
Distribuzione:DINO DE LAURENTIIS CINEMATOGRAFICA (1960) - RICORDI VIDEO
Silvana Mangano | nel ruolo di | Jovanka |
Jeanne Moreau | nel ruolo di | Ljuba |
Vera Miles | nel ruolo di | Daniza |
Barbara Bel Geddes | nel ruolo di | Maria |
Carla Gravina | nel ruolo di | Mira |
Van Heflin | nel ruolo di | Velko |
Richard Basehart | nel ruolo di | Reinhardt |
Harry Guardino | nel ruolo di | Branko |
Alex Nicol | nel ruolo di | Svenko |
Steve Forrest | nel ruolo di | Serg. Keller |
Gérard Herter | nel ruolo di | Colonnello Von Elm |
Romolo Valli | nel ruolo di | Mirko |
Sid Clute | nel ruolo di | Milan |
Guido Celano | nel ruolo di | Drago |
Teresa Pellati | nel ruolo di | Boja |
Pietro Germi | nel ruolo di | Comandante partigiano |
Aldo Pini | ||
Aldo Silvani | ||
Amedeo Trilli | ||
Bob Cunningham | ||
Carlo Hintermann | ||
Carmen Scarpitta | ||
Cyrus Elias | ||
Donatella Mauro | ||
Erwin Strahl | ||
Franca Dominici | ||
Gérard Landry | ||
Giacomo Rossi Stuart | nel ruolo di | Giacomo Rossi |
Gianni Solaro | ||
Lina Rogers | ||
Nona Medici | ||
Serena Canevari | ||
Tiberio Mitri | ||
Tonio Selwart | ||
Vera Fusek |
In una regione della Jugoslavia, occupata dai tedeschi, un gruppo di partigiani lotta contro l'invasore e punisce duramente i cittadini che fraternizzano col nemico. Quando scoprono che cinque delle loro donne hanno avuto rapporti sentimentali con un sergente tedesco, i partigiani, dopo aver ferito quest'ultimo, sottopongono le ragazze alla tosatura e le cacciano dal paese. Le cinque ragazze, capeggiate da Jovanka, che si rivela la più risoluta ed audace, sono costrette ad errare per la regione devastata dal nemico, senza sapere a chi rivolgersi per aiuto. Venute casualmente in possesso di alcune armi, le donne s'uniscono ai partigiani in uno scontro a fuoco con i tedeschi, che sono costretti a fuggire lasciando prigioniero un loro ufficiale. Jovanka, che in cuor suo odia la guerra, non vorrebbe restare con i partigiani, ma per procurare una certa protezione ad una sua compagna che aspetta un bambino, fa violenza ai propri sentimenti e decide di unirsi agli uomini. Nelle file dei partigiani vige una ferrea disciplina e sono soprattutto vietati i rapporti sentimentali; così una delle ragazze, sorpresa mentre s'intrattiene con un giovane, che per lei ha lasciato il suo posto, viene fucilata insieme a lui dopo un sommario processo. La più giovane dà alla luce un bambino: un'altra è costretta ad uccidere un prigioniero tedesco, del quale si era innamorata, quando questi tenta di fuggire. Jovanka partecipa ad un colpo di mano contro i tedeschi, a Zagabria, durante una cerimonia nazista: la lotta violentissima causa gravi perdite da ambo le parti, e alla fine i partigiani sono costretti a ripiegare, fuggendo verso i monti. Jovanka e Velko, il capo dei partigiani, si sacrificano per coprire la ritirata dei compagni.
"Ma dove la forzatura si fa vizio grave è nell'alterazione del romanzo di Ugo Pirro che ha suggerito il soggetto. Qui è chiara la preoccupazione di introdurre un tema 'a disturbo' con l'implicita riserva di farne ammenda cammin facendo e di arrivare in fondo senza aver preso partito, acrobaticamente dividendo la ragione e il torto in nome della superiore fatalità di un astratto fatalismo." (T. Ranieri, "Bianco e Nero", 3/4, marzo-aprile 1960) "Malgrado la presenza di scene sentimentali e di violenza, e benché molte azioni dei partigiani siano dettate dall'odio per i tedeschi, il film si riscatta nel finale veramente positivo e nei cinque personaggi femminili che sono una vivente condanna della guerra." ('Segnalazioni cinematoragrafiche', vol. 47, 1960)
Incasso in euro