Jauja2014

SCHEDA FILM

Jauja

Anno: 2014 Durata: 108 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Lisandro Alonso

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:LISANDRO ALONSO, VIGGO MORTENSEN, ILSE HUGHAN, SYLVIE PIALAT, JAIME ROMANDÍA, ANDY KLEINMAN, HELLE ULSTEEN, MICHAEL WEBBER, EZEQUIEL BOROVINSKY, LEANDRO PUGLIESE PER 4L, PERCEVAL FILMS, FORTUNA FILMS, LES FILMS DU WORSO, MANTARRAYA PRODUCCIONES, MASSIVE

Distribuzione:-

 
 
 

SCENOGRAFIA

Roses, Sebastián
 

TRAMA

1882. Il capitano Gunnar Dinesen è giunto con la 15enne figlia Ingeborg in un remoto avamposto militare in Patagonia per collaborare con l'esercito argentino durante la cosiddetta "Conquista del deserto", una feroce campagna di genocidio messa in atto contro la popolazione aborigena. Ingeborg è l'unica presenza femminile sul posto e i soldati non tardano a interessarsi a lei. Una notte, la ragazza fugge con un giovane soldato di cui si è innamorata. Al suo risveglio, il capitano Dinesen scopre la fuga della figlia e decide di avventurarsi in territorio nemico per trovare la giovane coppia. Inizierà così per lui una ricerca solitaria che lo porterà in un luogo fuori dal tempo, dove il passato svanisce e il futuro non ha alcun significato. Ispirato a un'antica leggenda che narra di Jauja, una mitologica terra colma di abbondanza e felicità. Molte furono le spedizioni che tentarono di trovare questo posto e, con il tempo, la leggenda è cresciuta in modo sproporzionato ed esagerato. L'unica cosa certa, è che tutti coloro che hanno cercato di trovare il paradiso terrestre di Jauja, si sono persi lungo la strada.

CRITICA

"Protagonista del film (...) Viggo Mortensen, ma la sua presenza non altera la natura «avanguardistica» del cinema di Alonso, già autore di quattro film che gli hanno conquistato una buona base di ammiratori: 'Liverpool', 'Fantasma', 'Los Muertos' e 'La libertad'. Il cinema non è realtà, e benché questa espressione sia per certi versi assiomatica il fine ultimo di 'Jauja' sembra essere proprio di mettere in evidenza questa natura ineludibile della settima arte. La Patagonia, anche se mai nominata, è l'ambientazione e l'altra protagonista principale del film, con i suoi paesaggi al contempo desertici e rigogliosi e la suggestività a loro connaturata e resa bene dalla fotografia di Timo Salminen. (...) L'epoca storica in cui il film è ambientato, verso la seconda metà dell'ottocento, e la stessa opposizione tra «mondo civilizzato» e indigeni, nonché tra Europa e Nuovo Mondo, riconducono 'Jauja' ad una dimensione western, benché sui generis, accennata anche dal significato attribuito alla parola del titolo dal regista. (...) La recitazione straniante, le sequenze fatte di lunghissime pause e silenzi. l'estetica «iperrealista» - come la chiama lo stesso Mortensen - hanno attirato su 'Jauja' i più svariati riferimenti: da Sokurov a Tarkovskij fino a Herzog e la sua passione per la natura selvaggia. (...) In definitiva però al cuore di 'Jauja' c'è il viaggio, il percorso, il cammino senza meta certa di Dinesen che ha la natura del destino come nei western metafisici di Monte Hellman, in cui il «camminamento» senza destinazione evidenziava la distanza tra Storia e Mito, cosi come quella tra il Cinema e la Realtà." (Giovanna Branca, 'Il Manifesto', 28 Novembre 2014)

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