Anno: 2014 Durata: 90 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO
Regia:Giorgio Pasotti|Matteo Bini
Specifiche tecniche:ARRI ALEXA
Tratto da:-
Produzione:NICOLA SALVI, ELISABETTA SOLA PER OFFICINA DELLA COMUNICAZIONE, RAI CINEMA
Distribuzione:-
Giorgio Pasotti | nel ruolo di | Paolo |
Roberto Herlitzka | nel ruolo di | Giovanni |
Valeria Bilello | nel ruolo di | Cristina |
Lunetta Savino | nel ruolo di | Maria |
Lavinia Longhi | nel ruolo di | Francesca |
Gianni Ferreri | nel ruolo di | Giuseppe |
Giovanni Ferreri | nel ruolo di | Giuseppe |
Eugenio de' Giorgi | nel ruolo di | Dario |
Massimo Molea | nel ruolo di | Mauro |
Pietro Ghislandi | nel ruolo di | Battista |
Fabio Calvi | nel ruolo di | Regista |
Paolo Agnelli | nel ruolo di | Dott. Bertini |
Maurizio Tabani | nel ruolo di | Impresario teatrale |
Stefania Palmisano | nel ruolo di | Carla |
Dorothy Barresi | nel ruolo di | Victoria |
Doroty Barresi | nel ruolo di | Victoria |
Tiziano Ferrari | nel ruolo di | Sandro |
Giulia Manzini | nel ruolo di | Assistente nuovo studio |
Harouna Dabré | nel ruolo di | Derek |
Antonio Fulfaro | nel ruolo di | Prete |
Paolo, noto conduttore di un talk show televisivo pomeridiano, viene raggiunto a Roma da una telefonata che gli comunica che il padre Giovanni è stato ricoverato in ospedale. Costretto a tornare nel piccolo villaggio medioevale di Cornello del Tasso, in provincia di Bergamo, Paolo scopre che il padre è gravemente ammalato. Giovanni, ex attore teatrale e famoso Arlecchino, manifesta il desiderio di voler spendere gli ultimi mesi della sua vita continuando a recitare con la piccola compagnia teatrale del paese, mettendo in scena spettacoli di Commedia dell'Arte. Il ritorno al paese e il contatto con il padre e il suo mondo, porteranno Paolo a ricucire un rapporto con le sue origini, a ridefinire la sua identità e a riscoprire il tesoro artistico rappresentato dal personaggio di Arlecchino, del quale si troverà a vestire i panni.
"La montagna incantata: andrà analizzato e incorniciato all'interno del «fiabesco» il bel film di e con Giorgio Pasotti, che lo ha diretto con Matteo Bini (...). Una dimensione e una cornice, quelle del «fantastico», che ci consentono di analizzare il film sotto le mentite spoglie di un'opera insieme realistica e, appunto, fiabesca. Non si riuscirebbe altrimenti a coniugare la dimensione narratologica e drammaturgica che lo sorregge, francamente piuttosto convenzionale, con la dimensione invece molto interessante e addirittura conturbante del fantastico. (...) il ritrovarsi di un padre e di un figlio che si passano le consegne: sarà Paolo infatti, dopo la morte del padre (in una sequenza veramente magnifica che vale tutto il film), a indossare di nuovo la maschera di Arlecchino in un ideale proseguimento dell'opera del genitore. Paradossalmente, Paolo si smaschera proprio quando indossala maschera, in un processo di velamento-svelamento che è il punto cardine della vicenda. Molto mosso, girato con grazia e un pizzico di civetteria (...) ha il pregio, dal punto di vista cinematografico, di rendere omaggio alla maschera bergamasca per eccellenza e, non secondario, da quello produttivo di mostrarci quanto sia pazzescamente fotogenica la nostra Val Brembana, merito anche della fotografia del giovane Charlie Goodger, uno dei tecnici della crew che Matteo Bini si è portato da Londra." (Andrea Frambrosi, 'L'Eco di Bergamo', 25 febbraio 2015)
Incasso in euro