Io & Annie1977

SCHEDA FILM

Io & Annie

Anno: 1977 Durata: 93 Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA, ROMANTICO

Regia:Woody Allen

Specifiche tecniche:35 MM, PANAVISION, TECHNICOLOR, DE LUXE

Tratto da:-

Produzione:ROLLINS-JOFFE PRODUCTIONS

Distribuzione:UNITED ARTISTS (1977), IL CINEMA RITROVATO-CINETECA DI BOLOGNA (2018) - DVD: 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT

ATTORI

Woody Allen nel ruolo di Alvy Singer
Diane Keaton nel ruolo di Annie Hall
Tony Roberts nel ruolo di Rob
Carol Kane nel ruolo di Allison
Paul Simon nel ruolo di Tony Lacey
Shelley Duvall nel ruolo di Pam
Christopher Walken nel ruolo di Duane Hall
Janet Margolin nel ruolo di Robin
Colleen Dewhurst nel ruolo di Mamma Hall
Donald Symington nel ruolo di Papà Hall
Helen Ludlam nel ruolo di Grammy Hall
Mordecai Lawner nel ruolo di Padre di Alvy
Joan Neuman nel ruolo di Mamma di Alvy Joan Newman
Jonathan Munk nel ruolo di Alvy a 9 anni
Ruth Volner nel ruolo di Zia di Alvy
Martin Rosenblatt nel ruolo di Zio di Alvy
Hy Anzell nel ruolo di Joey Nichols Hy Ansel
Rashel Novikoff nel ruolo di Zia Tessie
Christine Jones nel ruolo di Dorrie
Mary Boylan nel ruolo di Miss Reed
Wendy Girard nel ruolo di Janet
Jeff Goldblum nel ruolo di Ospite al party di Lacey
Charles Levin nel ruolo di Attore al Rehearsal
Sigourney Weaver nel ruolo di Amica di Alvy fuori dal teatro
Truman Capote nel ruolo di (non accreditato)
 
 

SCENOGRAFIA

Bourne, Mel
 

COSTUMISTA

Morley, Ruth

TRAMA

Alvy Singer, attore comico di origini ebree, incontra casualmente Annie Hall, una ragazza carina, un po' svitata, di famiglia benestante del Middle West. Alvy, già scottato da due matrimoni falliti, inizia il nuovo rapporto con paura; ma anche Annie, istintivamente, dubita del successo del loro rapporto e mantiene un ampio margine d'evasione. Ciò nonostante, la relazione segue il più tipico dei corsi: incontro, studio reciproco, amore e scoperta delle rispettive debolezze. Un poco alla volta, quando lo slancio iniziale ha perduto mordente, i due procedono verso la separazione. Annie abbandona New York e si reca a Los Angeles dove spera in qualcosa di meglio. Alvy la raggiunge, con poca fiducia. Infatti si lasciano, rimanendo soltanto due buoni amici con ricordi piacevoli in comune. Alvy pensa ancora che Annie sia una donna fantastica e che conoscerla l'abbia arricchito ma riflette che il rapporto uomo-donna vive di irrazionalità, è pazzo e assurdo per molti versi, ma va accettato così com'è.

CRITICA

"(...) Allen drammatico? Certo, e con una finezza psicologica e un'intuizione del linguaggio cinematografico che se non riescono sempre a fare di questo film la sua opera migliore, come pure scriveva qui il nostro Michael Kutza dopo la 'prima' a Hollywood, gli hanno permesso di proporsi con uno stile in cui risa e sospiri, 'gags' e tensioni, carezze e graffi si fondono sempre e perfettamente; arrivando in più momenti a forme di cinema 'colto' in cui aleggia se non proprio lo spirito di Bergman (come ha detto invece quella critica americana che ha parlato di 'scene di una relazione' dopo 'scene da un matrimonio') certo l'influenza tecnica e visiva di parecchi suoi film citati intenzionalmente in molti luoghi, nonultimi quelli in cui i ricordi del protagonista bambino si inseriscono nel suo presente, avendolo sempre come spettatore adulto. Un'opera seria, perciò, e seriamente comica. In Italia forse non raccoglierà gli stessi entusiastici consensi con cui è stata salutata negli Stati Uniti perché, per apprezzarla, bisogna conoscere a fondo quell'umorismo 'hiddish' da psicanalisi messo di moda a suo tempo da Philip Roth conil suo 'Lamento di Portnoy' e quelle due mentalità diversissime da cui nascono tutte le divergenze della coppia 'Allen-Keaton', la californiana, razzistica e 'swap' di lei, la newyorchese, ebraica, vulnerabile e lacerata di lui. Ma anche senza questa mappa della vita USA il film non lascerà indifferenti. Chi vi cercherà occasioni per ridere, ne troverà (anche se non moltissime), chi vi cercherà spunti di meditazione su se stesso, sui propri casi, sui propri disagi quotidiani, ne troverà quanti ne vorrà. Stupito, questa volta, di avere a sua guida un attore che appena ieri era un comico. Ma fino a che punto Woody Allen, anche ieri, era solo attor comico?" (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo')

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