Anno: 1949 Durata: 99 Origine: ITALIA Colore: B/N
Genere:DRAMMATICO
Regia:Pietro Germi
Specifiche tecniche:-
Tratto da:TRATTO DAL ROMANZO "PICCOLA PRETURA" DI GIUSEPPE GUIDO LO SCHIAVO
Produzione:LUIGI ROVERE PER LA LUX FILM (1948)
Distribuzione:LUX FILM - FONIT CETRA VIDEO, NUOVA ERI, VIVIVIDEO, PANARECORD
Massimo Girotti | nel ruolo di | Pretore Guido Schiavi |
Jone Salinas | nel ruolo di | Baronessa Teresa Lo Vasto |
Charles Vanel | nel ruolo di | Turi Passalacqua |
Camillo Mastrocinque | nel ruolo di | Barone Lo Vasto |
Saro Urzì | nel ruolo di | Maresciallo Grifo' |
Aldo Sguazzini | ||
Alfio Macrì | ||
Bernardo Indelicato | nel ruolo di | Paolino |
Carmelo Oliviero | ||
Francesco Navarra | nel ruolo di | Vanni Vetriolo |
Guido Medici | ||
Ignazio Balsamo | nel ruolo di | Francesco Messana |
Luigi Abbene | ||
Nadia Niver | nel ruolo di | Bastianedda |
Nanda De Santis | nel ruolo di | Lorenzina |
Natale Cirino | ||
Peppino Spadaro | nel ruolo di | Avvocato Faraglia |
Pietro Sabella | nel ruolo di | Gallinella |
Saro Arcidiacono | nel ruolo di | Il Cancelliere |
Turi Pandolfini | nel ruolo di | Don Fifi' |
Un giovane magistrato è inviato come pretore in un paese nel centro della Sicilia. Vi giunge animato dai migliori propositi: farà il suo dovere ad ogni costo combattendo la mafia imperante. In paese è accolto con diffidenza, con ostilità: l'unico a dimostrargli simpatia è un giovanotto di nome Paolino. L'indomani del suo arrivo, il pretore deve occuparsi di un omicidio; ma l'inchiesta è difficile, perchè tutti sono legati dall'omertà e nessuno vuol parlare. Una parte della popolazione è disoccupata, in seguito alla chiusura di una zolfara. Il pretore cerca di risolvere il problema, inducendo il barone Lo Verso, che amministra la zolfara, a riaprirla, uniformandosi così alla legge. Il barone, legato a filo doppio con la mafia, cerca di corrompere il pretore e non riuscendovi, gli fa tendere un agguato. Il pretore resta soltanto ferito, ma il Procuratore Generale, accennando alla presunta ostilità della popolazione, lo consiglia a chiedere un trasferimento. Avvilito, decide di andarsene; ma quando apprende che Paolino, vittima innocente, è stato ucciso dalla mafia, ritorna in paese e convocati sulla piazza gli abitanti, annuncia che resterà al suo posto, deciso a ristabilire ad ogni costo il rispetto della legge.
"Un narratore nato: guardate la sicurezza con cui ha saputo fondere tutti gli elementi della sua storia e dirigerli a spron battuto verso l'animoso traguardo finale. Credo che Germi, se volesse e potesse, sarabbe in grado di affrontare, dipanare ed esporre a tutti, anche i più scottanti problemi che gravano sull'Italia." ("Bianco e Nero", 5, 1949) "Bellissimo pur se datato (la mafia come noto non esiste più e l'omertà è un'invenzione di Bossi) dramma sociale di Pietro Germi, che scava con vigore e coraggio nel cancro inestirpabile dell'onorata società e delle sue connivenze altolocate. Massimo Girotti è perfetto nel ruolo del magistrato onesto e solitario, ma è soverchiato da due caratteristi d'alta scuola, il magnifico terrone nostrano Saro Urzì e il superbo mafioso d'importazione (francese) Charles Vanel". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 16 dicembre 2002)
Incasso in euro