IMPIEGATI1985

SCHEDA FILM

IMPIEGATI

Anno: 1985 Durata: 97 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO

Regia:Pupi Avati

Specifiche tecniche:PANORAMICA TECHNOVISION TELECOLOR

Tratto da:-

Produzione:DUEA FILM, DANIA FILM, FILMES INTERNATIONAL, NATIONAL CINEMATOGRAFICA

Distribuzione:DMV (1985) - AVO FILM

ATTORI

Claudio Botosso nel ruolo di Luigi Stanzani
Giovanna Maldotti nel ruolo di Marcella
Dario Parisini nel ruolo di Dario
Elena Sofia Ricci nel ruolo di Annalisa
Consuelo Ferrara nel ruolo di Valeria
Luca Barbareschi nel ruolo di Enrico
Marcello Cesena nel ruolo di Bebo
Raffaele Curi nel ruolo di Alberto
Gianni Musy Glori nel ruolo di Capo Uff Della Banca
Cesare Barbetti nel ruolo di Padre Di Dario
Ferdinando Orlandi nel ruolo di Padre Di Luigi
Nik Novecento nel ruolo di Nick
Carlo Giudice nel ruolo di Walter
Dario Zanelli nel ruolo di Direttore Della Banca
Isabella Ippoliti nel ruolo di Impiegata Della Banca
Lea Martini nel ruolo di Impiegata Della Banca
Alberto Gimignani
Alessandro Partexano
Ferdinando Gueli
Gianluigi Gaspari
Maria Grazia Scuccimarra
Mauro Marchese
Pino Tosca
Sosa Vulicevic
Zeno Pezzoli
 

MUSICHE

Ortolani, Riz
 

MONTAGGIO

Salfa, Amedeo
 

COSTUMISTA

Tonelli, Steno

TRAMA

Luigi - un neolaureato modenese, ragazzo tranquillo, mite e beneducato - entra a far parte dell'amministrazione di un grande Istituto bancario nella sede di Bologna. Incontra, ai suoi primi passi nel lavoro, una trentina di colleghi di ambo i sessi suoi coetanei e, poco a poco, li conosce tutti. Il padre, già funzionario della stessa Banca, gli concede in uso un suo villino, nel quale sarà subito ospitato anche Dario, figlio di un vecchio amico. Mentre Dario, ragazzo introverso e pigro, frequenta saltuariamente e con scarsa convinzione una Facoltà d'arte, Luigi stringe amicizia con il collega Enrico, un tipo arrivista e disinvoltamente portato ad ogni possibile compromesso e, infatti, quest'ultimo prega assai presto Luigi di istruire "con un occhio di riguardo" la pratica di "fido" inoltrata alla Banca da un certo cliente. Luigi acconsente (farà, in pratica, con una certa larghezza la valutazione di un vecchio immobile a garanzia); viene poi invitato da Enrico a casa sua e addirittura lasciato solo con la moglie Annalisa, donna assai disinibita. Luigi instaura poi un buon rapporto di amicizia con Valeria ed accompagna in discoteca un'altra collega, che è l'amica del suo frustratissimo e lamentoso capo ufficio. Tuttavia, da una parte e dall'altra, tutto si svolge, attraverso la ritualità dei gesti necessari, con impegni assai poco convinti. Tra una serata in pizzeria, l'accesso al "golf" bolognese (che sempre Enrico gli ha facilitato) e qualche divertimento in ambienti bene, Luigi sembra ormai avviato sul tran tran di una vita piuttosto tranquilla, ma di limitatissime soddisfazioni. L'amore per Annalisa viene da questa deluso, anzi la donna fa presto ad incapricciarsi (e più seriamente, forse) dell'irresoluto Dario. In Banca, a questo punto, la faccenda del "fido", che tanto premeva a Enrico, viene a galla e ne nasce un'inchiesta: sull'operato e la leggerezza di Luigi, incauto novellino, si passa sopra, ma Enrico viene dimissionato (se ne andrà con la moglie) ed il capo ufficio (sia pure finalmente promosso) subito trasferito in altra città. Enrico tuttavia accusa Dario, davanti all'attonito Luigi, chiama al telefono Annalisa e tronca il loro rapporto. Poi chiede in prestito a Luigi la macchina per andare a trovare i suoi cari. Poco dopo, Luigi apprende che Dario è morto (un incidente? forse un suicidio?) e il giorno dopo riprende la sua solita vita in Banca, dove lo attende la "routine" del lavoro e dei consueti pettegolezzi, mentre neppure con una dattilografa assunta di fresco riesce a stabilire un semplice rapporto di cordiale colleganza o di una qualche prospettiva avvenire.

CRITICA

"Feroce e pungente nella presentazione dei personaggi, più scontato e slabbrato nelle conclusioni drammatiche, 'Impiegati' è un film che si vede volentieri. Senza scadere mai nella farsaccia fantozziana, Pupi Avati si riallaccia vagamente ad una tradizione cinematografica di ambiente impiegatizio (...) usando la banca come pretesto per un'indagine di costume.(...) Un cenno doveroso, infine, ai giovani interpreti, un autentico campionario di volti, voci e caratteri che il regista asseconda e guida con mano sicura." (Michele Anselmi, "L'Unità", 22 febbraio 1985)

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