Anno: 2004 Durata: 113 Origine: USA Colore: C
Genere:AVVENTURA, AZIONE
Regia:-
Specifiche tecniche:PANAVISION, DELUXE
Tratto da:ROMANZO OMONIMO DI ELLESTON TREVOR
Produzione:20TH CENTURY FOX, DAVIS ENTERTAINMENT, OPTIONAL PICTURES
Distribuzione:20TH CENTURY FOX ITALIA (2005)
A causa di una tempesta di sabbia, un cargo C-119 con a bordo operai e impiegati di una compagnia petrolifera precipita nel deserto del Gobi. Il capitano Towns, pilota dell'aereo, e gli altri sopravvissuti al disastro, dietro suggerimento di Ellis, un misterioso passeggero unitosi al gruppo poco prima della partenza, si rendono presto conto che per sfuggire all'inospitalità del deserto e agli attacchi dei predoni, l'unica via di fuga è quella di cercare di costruire un altro aereo con i rottami di quello distrutto nell'incidente...
"Dopo un inizio promettente, 'Il Volo della Fenice', remake del film del '65 di Robert Aldrich con James Stewart, non vola di certo. E la generosità dell'interpretazione di Dennis Quaid, ultimamente risorto (proprio come la Fenice) dalle sue ceneri, non basta a salvare un film da una sceneggiatura più prevedibile degli spot del Mulino Bianco." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 29 aprile 2005) "La trama de 'Il volo della Fenice' ricalca quella del 'Volo della Fenice' di Robert Aldrich (1965). (...) Annche lo psirito del film è diverso. Per Robett Aldrich la salvezza celava un alto prezzo, la sconfitta del pilota vecchia maniera, umiliato dal tecnico avveneristico, tanto più che poi era un aeromodellista. Per John Moore la vittoria del tecnico pare più implicita, naturale?? Autore di un aviatorio, movimentato e anti-serbo 'Behind the enemy lines' , Moore reca come una tabe la giovane età, quando Aldrich era già autore di grandi film e altri ne avrebbe firmato, come 'Grissom Gang', 'Quella sporca ultima meta', 'L'imperatore del nord'. Rispetto a lui Moore dispone di effetti speciali che gli facilitano l'attenersi ai ritmo dei film di oggi, trascurando una storia di attesa e fatica esige qualche tempo dilatato in più e qualche effetto speciale in meno." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 29 aprile 2005) "?? un peccato che un film come 'Il volo della Fenice' stia passando inosservato, ma ormai l'elenco delle pellicole che meriterebbero un'attenzione maggiore da parte di un pubblico sempre più distratto si allunga paurosamente. Si tratta di un prodotto che ha tutte le carte emotive, psicologiche, spettacolari in regola per coinvolgere spettatori di varie età e esigenze culturali. Era dal 1996 che William Aldrich voleva riproporre l'omonimo film con James Stewart diretto nel 1965 da suo padre, il grande Robert, e solo dopo circa dieci anni è riuscito nell'impresa. 'Il volo della Fenice', si può considerare un po' il capostipite di quel fortunato filone commerciale catastrofico che ruota intorno ai conflitti, alle tensioni, alle rivalità che nascono all'interno di una comunità sopravvissuta a un disastro di aerei, navi o treni. Aldrich lavorò con incisività sullo psicodramma collettivo e ora il regista John Moore con il sostegno di una bella squadra di interpreti, reinventa paure, ansie, incomprensioni di nove uomini e una donna in una situazione estrema. (...) Il remake naturalmente deve fare i conti con le nuove tipologie e i nuovi filoni sedimentati nei 40 anni che separano i due film, ma il campionario dei sopravvissuti è efficace e il duetto tra Dennis Quaid e uno straordinario Giovanni Ribisi nei panni del pilota Frank Towns e del progettista di aerei Elliott è tutto da godere." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 7 maggio 2005)
Incasso in euro