Il silenzio1963

SCHEDA FILM

Il silenzio

Anno: 1963 Durata: 95 Origine: SVEZIA Colore: B/N

Genere:DRAMMATICO, PSICOLOGICO

Regia:Ingmar Bergman

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:SVENSK FILMINDUSTRI (SF) AB

Distribuzione:INDIEF (1964) - SAN PAOLO AUDIOVISIVI - DVD: BIM/01 DISTRIBUTION (2012)

ATTORI

Ingrid Thulin nel ruolo di Ester
Gunnel Lindblom nel ruolo di Anna
Jörgen Lindström nel ruolo di Johan
Birger Malmsten nel ruolo di L'amante di Anna
Håkan Jahnberg nel ruolo di Il cameriere dell'albergo
Eduardo Gutiérrez nel ruolo di Impresario dei nani
Lissi Alandh nel ruolo di Donna nel teatro di varietà
Leif Forstenberg nel ruolo di Uomo nel teatro di varietà
Nils Waldt nel ruolo di Il cassiere del teatro
Birger Lensander nel ruolo di L'usciere
Eskil Kalling nel ruolo di Il proprietario del bar
Eduardinis nel ruolo di La troupe di nani
Karl-Arne Bergman nel ruolo di Il giornalaio
Olof Widgren nel ruolo di Il vecchio
 

SOGGETTO

Bergman, Ingmar
 

SCENEGGIATORE

Bergman, Ingmar
 

MUSICHE

Renliden, Ivan
 

MONTAGGIO

Ryghe, Ulla
 

SCENOGRAFIA

Lundgren, P.A.
 

TRAMA

Tornando a casa dalla villeggiatura, due sorelle, Ester ed Anna, sono costrette a fermarsi in un paese sconosciuto poiché Ester, alcolizzata e malata di tisi, è in preda ad una grave crisi. Il contrasto psicologico già esistente tra le due sorelle esplode in questa occasione in forma assai drammatica, e ne è innocente testimone Johan, il figlio di dieci anni di Anna. Quest'ultima reagisce all'esasperato egocentrismo intellettuale della sorella concedendosi un'ennesima, sordida avventura con uno sconosciuto che incontra in città. Quest'episodio provoca la rottura definitiva fra le due donne. Dopo un drammatico colloquio, Anna abbandona nell'albergo la sorella morente e con Johan riprende il viaggio verso casa. Prima della partenza Ester affiderà al nipotino un biglietto contenente alcune parole che daranno, forse, la chiave del dramma umano.

CRITICA

"Il film è formalmente pregevole come tutte le altre opere del regista svedese. Le immagini rivestono con intensa e morbida suggestione il terribile dramma che si svolge in un ambiente del tutto immaginario e allusivo di un mondo in totale, apocalittico disfacimento. Il lavoro è di difficile lettura, tutto contenuto com'è in figurazioni simboliche e in rappresentazioni sottili di stati d'animo, efficacemente espressi sul piano dell'interpretazione ma difficilmente intellegibili per quanto riguarda il loro significato umano e spirituale." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 56, 1964)

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