Il silenzio dopo lo sparo1999

SCHEDA FILM

Il silenzio dopo lo sparo

Anno: 1999 Durata: 104 Origine: GERMANIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM. (1:1,85)

Tratto da:-

Produzione:BABELSBERG FILM GMBH, MITTELDEUTSCHER RUNDFUNK, MITTELDEUTSCHES FILMKONTOR

Distribuzione:ALL STARS INTERNATIONAL

TRAMA

Rita Voigth, dopo essere stata terrorista nella Germania Ovest, con l'aiuto della Stasi, la polizia politica della Germania Est, vive sotto diverse identità altre vite e altri amori. Cercherà di tornare a Berlino quando sta per cadere il Muro. TRAMA LUNGA E' la storia di Rita Voigth che, lasciata la campagna per andare in città, scopre l'allegria dell'anarchia e diventa terrorista per amore e per sete di giustizia. Quando si rende conto del fallimento della RAF passa alla clandestinità. La Stasi, la polizia politica della Germania Est, dove si è rifugiata, le fornisce un altro nome e un'altra identità - il termine tecnico è un'altra "legenda" - e lei comincia a vivere con piacere l'esistenza anonima di un'operaia, Susanna Schmidt. Conosce una giovane compagna di lavoro, Tatiana, che invece vuole passare all'ovest. Si innamorano ma, poco dopo, Rita viene riconosciuta e deve sparire abbandonandola. La Stasi le dà un'altra identità, Sabine Walter, e lei andrà in un'altra città dove lavora in una grande società e si innamora di Jochen, un istruttore di nuoto. Questi le propone di sposarlo e di andare a vivere a Mosca ma l'agente del servizio segreto non è d'accordo. Rita confessa a Jochen il suo passato ma lui non la perdona e lei rimane sola. Intanto è l'inverno del 1989, il muro di Berlino è crollato, tutti gli amici di Rita vengono arrestati uno ad uno e lei, temendo di fare la stessa fine, fugge in moto e tenta di forzare un posto di blocco.

CRITICA

"Anni 70. Un gruppo di terroristi della Rote Armee Fraktion si rifugia in Germania Est grazie a un ufficiale della Stasi. Qualcuno si perde, tenta la fuga, viene ucciso. Qualcuno, come Rita, ce la fa, cambia più volte nome e identità, tradisce nuovi amori e amicizie, scopre che anche a Est allignano conformismo e paura. Ma le illusioni non muoiono mai, e quando cade il Muro, malgrado tutto, Rita sarà l'ultima a difendere il sogno socialista. E' 'Il silenzio dopo lo sparo', di Volker Schlöndorff. Storia vera molto romanzata. Film inquietante, notevole." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 24 maggio 2002) "E' un film intenso e disarmante, con il colore plumbeo di quegli anni e che disegna un desolante ritratto della vita all'est dove il sospetto e il tradimento erano il pane quotidiano di una vita grigia in cui il massimo divertimento era una gita fuori porta con una Trabant. Un film impreziosito dalla qualità del cast che ottenne a Berlino l'Orso d'Argento assegnato ex aequo a Bibiana Beglau e Nadja Uhl". (Fabrizio Liberti, 'Film Tv', 9 giugno 2002) "Girato con realismo di un reportage, bene interpretato, 'Il silenzio dopo lo sparo' è un film equilibrato e sincero, pervaso da un senso di tristezza per il destino di giovani partiti con le migliori intenzioni, ma travolti dagli eventi. Rita e gli altri non sono né buoni né cattivi della storia: sono piuttosto degli spiriti idealisti, dei giovani pieni di illusioni che, senza rendersene conto, finiscono per mettere le proprie vite in balia di calcoli e di equilibri politici molto più grandi di loro". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 9 giugno 2002)

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