Anno: 2003 Durata: 92 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:THRILLER
Regia:Alex Infascelli
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:RAI CINEMA, RODEO DRIVE
Distribuzione:01 DISTRIBUTION (2004)
Margherita Buy | nel ruolo di | Lucia Allasco |
Francesca Neri | nel ruolo di | Sonia Norton |
Valerio Mastandrea | nel ruolo di | Franco Berardi |
Barbora Bobulova | nel ruolo di | Azzurra Rispoli |
Ninni Bruschetta | nel ruolo di | Vittorio Terracciano |
Maddalena Maggi | nel ruolo di | Ester Bonanni |
Marco Cortesi | nel ruolo di | Matteo De Muzzi |
Marco Giallini | nel ruolo di | Michele Benda |
Antonio Ianniello | nel ruolo di | Pasquale Terracciano |
Giovanni Argante | nel ruolo di | D. Calaciuria |
Francesca Barone | nel ruolo di | Marina |
Luis Molteni | nel ruolo di | Rocco Piccolo |
Rosario J. Gnolo | nel ruolo di | Il mago Daniel |
Daniele Borgia | nel ruolo di | Assisstente di studio |
Alessandro Mario | nel ruolo di | Barienghi |
Armando De Razza | ||
Barbara Bonanni | ||
Carlo de Ruggeri | ||
Lucio Vinciarelli | ||
Marica Coco | ||
Nicola Paduano | ||
Roberto Riccardi |
La sparizione di alcuni personaggi dello spettacolo è al centro dell'interesse dei media. Il guru televisivo Sonia Norton parla di "un attacco senza precedenti al cuore di una nazione". Le indagini vengono affidate a Lucia Allasco, ex ispettore di polizia, ancora in fase guarigione dopo un incidente avvenuto due anni prima. Le viene affiancato un collega, Franco Berardi, e presto i due scoprono che esiste un collegamento fra Sonia Norton e i personaggi scomparsi.
"'Il siero della vanità', è l'opera seconda di Alex Infascelli, regista di sicuro talento visivo e di imperdonabile pigrizia narrativa, già autore di 'Almost Blue' (da Lucarelli), qui alle prese con una storiellina così ovvia e scucita che sembra incredibile abbia coinvolto attori di nome. Ma tant'è. (...) Nulla che non avessimo già sentito mille volte. Condito dalle immancabili volgarità scodellate con la scusa della satira. Vecchio problema: per fare denuncia spesso si finisce col parlare lo stesso linguaggio di chi dovrebbe essere messo all'indice. Del resto, ad avvicinarsi troppo alla tv si rischia di caderci dentro. Negli ultimi anni solo Muccino è riuscito a evitare la trappola. Forse non è un caso." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 16 aprile 2004) "Sul piano del giallo molto della sceneggiatura di Infascelli e Ammaniti è prevedibile, ma visivamente il film è coerente e prensile, le traiettorie psicologiche sono sghembe e malate, la trasferta dal piccolo mondo mediatico, sensazionalistico e impiccione, alla realtà made in Italy, con le sue finte euforie e falsità, è tragicamente immediato. Lavorando di fino sul grottesco, il film, peraltro distribuito dalla Rai, mette in allarme: troviamo noi il colpevole e condanniamolo." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 17 aprile 2004) "Diciamo subito che la sfida del 37enne Infascelli, replicata alla seconda prova dopo 'Almost Blue' e di nuovo con il sostegno di una firma di spicco - lì Lucarelli, qui Ammaniti autore del soggetto - è di quelle difficili: strutturare un thriller che funzioni come si deve, come sa il maestro del genere Dario Argento. L'intreccio c'è anche se fa leva su un motivo largamente usurato e tardivamente ricalcato su tanti esempi americani: la piovra televisiva madre di tutti i mostri (...) Più che entusiasmo per la prova in sé vogliamo esprimere compiacimento per una giovane personalità d'artista che va a rafforzare una squadra di trentenni di valore." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 17 aprile 2004)
Incasso in euro