IL SAPORE DELLA VITTORIA2000

SCHEDA FILM

IL SAPORE DELLA VITTORIA

Anno: 2000 Durata: 113 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:JERRY BRUCKHEIMER PER TECHNICAL BLACK - WALT DISNEY PRODUCTIONS

Distribuzione:BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA (2001) - DVD: BUENA VISTA HOME ENTERTAINMENT

TRAMA

Nel 1971, ad Alexandria, in Virginia, il football studentesco è molto di più che un semplice sport, è uno stile di vita. Quando il dipartimento scolastico decide di accorpare due scuole, si crea una situazione che cambierà la vita di alcune persone. Le due scuole sono frequentate una da bianchi e l'altra da neri. Herman Boone, che arriva dalla Carolina del sud, è nominato allenatore capo dei T.C. Williams High Titans, scavalcando il vecchio coach Bill Yoast. Ma lavorando insieme, i due coach nonostante abbiano provenienze molto diverse scoprono di avere tanto in comune e grazie al loro lavoro, trasformano un gruppo di ragazzi collerici e scoordinati in una squadra vincente facendo nascere amicizie che dureranno tutta la vita e cambieranno il volto alla città. (E' una storia vera) TRAMA LUNGA Alexandria, Virginia, 1971. Quando il dipartimento scolastico decide di accorpare due scuole, frequentate una da bianchi e l'altra da ragazzi di colore, si crea una situazione dalle conseguenze imprevedibili. La verifica arriva subito, quando si tratta di mettere insieme la squadra di football: quello sport è considerato stile di vita, e la squadra deve difendere l'onore e la tradizione dell'istituto. Dalla Carolina del sud arriva Herman Boone, che assume il ruolo di allenatore capo dei T.C. Willimas High Titans, scavalcando Bill Yoast, uno con molti anni di esperienza e moltissimi estimatori. Boone è di colore e il suo compito non si presenta facile. Durante il ritiro di preparazione, decide di metter insieme nelle camerate un bianco e un nero a fianco, così da farli conosce meglio l'un l'altro; poi impone agli allenamenti ritmi durissimi e non ha indulgenze per nessuno, li fa svegliare e correre di notte, li porta a Gettysburgh, dove la guerra civile visse il suo momento più tragico. I ragazzi riescono a fraternizzare, ma quando tornano in città, la realtà sembra riprendere il sopravvento: molte incomprensioni, e sassi tirati contro la casa di Boone e della sua famiglia. Comincia il campionato, e la squadra si comporta bene. Tre vittorie, il successo nella finale del campionato regionale, dopo altri equivoci e liti. Mentre festeggiano, Bertier ha un incidente stradale e rimane paralizzato alle gambe. Arriva la finalissima e i Titans vincono.

CRITICA

"Insieme per la vittoria? Spike Lee ha impiegato 20 anni e molti film per dimostrare che tolleranza e integrazione razziali non sono una partita. Il football americano come metafora? La metafora è così ingombrante che le squadre ci rotolano dentro. Tra 'Ufficiale e gentiluomo' e 'The Program'. Didattico". (Silvio Danese, 'Quotidiano Nazionale', 13 aprile 2001) "Tutto il film è americano fino al midollo: nel soggetto, ispirato alle vicende autentiche di un allenatore sportivo; nel particolare tipo di sport, uno dei pilastri ideologici della nazione; nel modo ingenuo di trattare i risvolti più problematici del soggetto. Però ci sono anche cose buone. La colonna sonora rhythm n'blues, ad esempio. Alcuni dettagli d'atmosfera. Ma soprattutto la presenza della star Denzel, fisicamente perfetto per qualsiasi parte interpeti e dotato di una forza di persuasione tale da rendere interessanti anche le sue scelte meno originali". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 14 aprile 2001) "L'integrazione razziale vista dal campo da football (...) Storia incredibile ma vera, regia allo zucchero d'acero di Boaz Yakin. Musiche, amori, botte, spogliatoi, mélo. Nel 'Sapore della vittoria' c'è tutto quello che ci si potrebbe aspettare. Appunto". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 13 aprile 2001) "Da quando, ufficialmente, non si fanno più i western, Hollywood produce a getto continuo western mascherati, che ripetono gli schemi fissi del genere anche senza bisogno di pistole, indiani e saloon. 'Il sapore della vittoria' assembla due tipi di western mascherato, il western sociale e il western d'ambiente sportivo. Il senso è che, comunque, c'è uno sceriffo che capita in un vilalggio di frontiera, mette insieme un gruppo di volontari riottosi e li conduce alla vittoria sui cattivi. (...) Ma a parte la scarsa originalità del plot il film è divertente, veloce a tratti perfino appassionante. (Curzio Maltese, D di Repubblica, 1 maggio 2001) "Tirato in velocità ed efficacemente interpretato, 'Il sapore della vittoria' è un film nello stesso tempo serio e traboccante di concessioni al romanzesco: donde stridori, rime baciate e sbocchi prevedibili. Ma il gran fiume del cinema-cinema trascina tutto con sé, come avveniva ai bei tempi, e rimane il senso di una lezione di democrazia appresa senza mai la sensazione di assistere a un comizio elettorale". (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 14 aprile 2001)

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